Non so se saranno pochi o tanti gli orchidofili che porteranno le loro orchidee a Murabilia (versione settembrina 2015), certamente non saranno presenti quelle della mia collezione.
E non per mia scelta, alla mia disponibilità di presenziare con orchidee in esposizione, l’organizzazione ha cortesemente obiettato che esiste un “veto” nei miei confronti, mi si è detto di provenienza triveneta.
Bene, ne ho preso atto e mi sono ritirato in buon ordine, ma non mi posso esimere dall’esternare qualche considerazione nel merito.
1) – Mi si potrebbe obiettare che la mostra è a invito e quindi la scelta è a discrezionalità dell’organizzazione.
Spero proprio che non sia questa la filosofia che anima l’ente istituzionale: saremmo agli antipodi della partecipazione democratica.
2) – L’organizzazione ha invitato l’AIO (Associazione Italiana di Orchidologia), pare, per giudicare le piante in esposizione.
A mio avviso, oltre a gestire i giudizi, l’AIO dovrebbe essere stata presente con un proprio stand – nella veste di socio e proprio in virtù di questa contingenza ho dato la mia disponibilità di piante da esporre – ma all’evidenza non si è data importanza a questo aspetto divulgativo.
Fossero state anche solo le mie orchidee a rappresentare l’AIO nella mostra di Murabilia, quel posto rimane inesorabilmente vuoto e senza giudizio.
3) – L’avallare – di fatto – lo strumento del “VETO” – squalifica non solo chi lo pone, ma soprattutto materializza il lugubre sospetto della cospirazione, che è l’antitesi della trasparenza.
In questa vicenda c’è qualche (non tutti) “personaggio in commedia” fuori posto, si cerca di non vedere di non sentire e di non parlare pubblicamente e magari – in privato – di giustificare il veto come la causa di una bega personale. Non è così, è un problema di etica e di rispetto collettivo. Che forse manca. Magari anche di miope opportunismo.
Buona fortuna.
PS) – Tutto il male non viene per nuocere, questa vicenda mi darà molti spunti per ingrossare una mia commedia incompiuta 😉
Nella foto a sinistra, teatro in giardino: L’Avvocato del Foro di Peribus, Vidis Deorchis assiste al dibattito “Ius excludendi omnes alios” per far chiarezza su quanto accaduto. 🙂
Bravo Claudio sante parole.
andando avanti di questo passo il risultato finale mi sembra scontato. ogni associazione si chiuderà in se stessa coltivando il proprio piccolo orticello, ma se non si guarda in avanti non è che ci si ferma…. si torna indietro!!!! mi dispiace tantissimo.
Ahh solo per aggiungere qualche cosa al mio commento precedente…..
Sbaglio o frambola è sempre Lei ? Perché quindi si risponde in terza persona ?
Grazie
Non c’è nessuna risposta in terza persona, Frambola è un visitatore del blog (al quale chiedo, come chiederò a lei, di identificarsi con elementi certi) che desidera scrivere in forma “anonima” come ha fatto lei: il suo indirizzo e-mail è fasullo (pippo@pippo.com). Se desidera veramente esprimere la sua opinione nel merito, si identifichi, altrimenti rimanga silente. Di fantasmi non c’è bisogno
Senza una sua identificazione certa, i suoi futuri commenti saranno bannati.
orchids.it
Per cortesia, smettete di far polemiche inutili e di sembrare sempre tutti degli angioletti.
Angiolino
idem come sopra, caro angiolino, e non fare il biricchino
orchids.it
Non ti devi offendere e non devi andare molto lontano, ma pare che il veto venga dal Concordiese il quale non sa come fare a causar danni.
Non conosco la genesi di questa ennesima “bravata” e non mi interessa nemmeno saperlo.
Ad ogni buon conto provo profondo rammarico nel constatare che ad ogni piè sospinto, nel già disastrato mondo dell’orchidofilia italiana, affiora puntualmente un manipolo di personaggi (pochi ma determinati) abilitati ad avvelenare l’acqua del “pozzo”, così facendo non si va da nessuna parte: sono deluso ma sereno, c’est la vie!
Musica!!!