Archivio mensile:Maggio 2017

Pleurothallis gargantua

Ovvero, quando un fiore di orchidea, evoca stupore ed impressione spaventosa.


Impressiona la dimensione del fiore, la sua forma, i colori tenebrosi e nello stesso tempo caldi. Non passano inosservate le ferite cicatrizzate della grande foglia che fa da cuscino al fiore: storie del suo viaggio verso la mia collezione.

Pleurothallis gargantua Luer 1996.
Collezione rio Parnasso – fioritura Aprile 2017.
Specie terricola di grandi dimensioni scoperta in Ecuador su foreste ripide, a quota 1500-2500 metri.
Orchidea a sviluppo simpodiale con fusti rigidi eretti ed avvolti da 3 a 4 guaine tubolari con un unica foglia apicale, coriacea, ampiamente ovata, acuta, base sessile e profondamente cordata che fiorisce in inverno e in primavera su un breve stelo. Fioriture singole di breve durata in successione che si sviluppano attraverso una piccola spata alla base della foglia.
Il fiore di questa specie è il più grande del genere: altri giganteschi parenti sono P. imperialis, P reginae, P. colossus e P. teaguei

Sinonimi: Acronia gargantua (Luer) Luer 2005; Zosterophyllanthos gargantua (Luer) Szlach. & Kulak, Richardiana 6: 134 (2006

Quando il Dr. Carlyle Luer, uno dei fondatori ed ex presidente del consiglio di amministrazione del Marie Selby Botanical Gardens, si trovò a dover descrivere questa specie, quei grandi fiori forse portarono i suoi pensieri alle letture dei romanzi di François Rabelais scritti nella prima metà del Cinquecento, precisamente al gigante Gargantua e di Badebec, che muore nel partorirlo. Il gigante Gargantua riceve un’educazione di stampo umanista e sin dall’infanzia si distingue per una forza immensa superata solo dal suo appetito.
Ammirando questo fiore, la fantasia ti porta oltre la botanica e ti accompagna nei ricordi di libri letti, già, la letteratura ti aiuta sempre a capire, a conoscere, a imparare.
In occasione di un recente simposio al Marie Selby Botanical Gardens alla presenza di (Dr. Gustavo Romero, Dr. Wesley E. Higgins, Stig Dalstrom, Dr. German Carnevalli, Bruce Holst, Dr. Carlyle Luer, Dr. Calaway Dodson, Jennifer O. Rominiecki e Dr. Toscano de Brito) con tema il futuro dell’orchidologia e della ricerca ad essa legata, l’orchidologo Dr. Toscano de Brito il cui lavoro sulle pluerothallidinae (o miniature) è riconosciuto a livello internazionale ebbe a dire: “Non è possibile conoscere e imparare tutte le cose sulle orchidee in una sola vita, il lavoro che stiamo facendo non vedrà mai completamento, ma possiamo fornire una base di conoscenza per coloro che seguiranno”.

Nota: post aggiornato al 4 Aprile 2019.