Il genere Epidendrum
Il genere Epidendrum, che attualmente è composto da circa 1000 specie, era molto più grande prima che venisse suddiviso in nuovi generi, come Encyclia, Prostechea, Anacheilium, Panarica e Auliza ad esso già subordinati.
Il genere Epidendrum è stato creato nel 1763 da Carl Nilson Linnaeus (1707-1778), biologo, botanico, zoologo e medico svedese, considerato il “padre della tassonomia moderna”.
Linneo è stato uno dei fondatori della Royal Swedish Academy of Sciences, ha partecipato a importanti progetti scientifici in tutto il mondo, ha scritto oltre 70 libri e pubblicato oltre 300 testi scientifici ed è stato anche responsabile della creazione della scala Celsius.
Il nome Epidendrum deriva dalla latinizzazione di due parole greche: epi, che significa “sopra”, “sopra”; e dendron, che significa “albero”; in riferimento al modo in cui vive la maggior parte delle specie di questo genere, cioè in forma epifita.
La principale caratteristica che distingue questo genere dagli altri è il labello fisso alla colonna per tutta la sua lunghezza, formando un tubo.
Le specie del genere, siano esse piante epifite, rupicole o terrestri provengono dalle Americhe, dall’emisfero nord (USA) all’emisfero sud (Argentina).
Inoltre, questo genere è moto diversificato nella sua morfologia; si va dalla miniatura di due centimetri di altezza a piante di due metri. Ci sono specie sospese sugli alberi, altre striscianti o verticali, altre ancora dotate di pseudobulbi, alcune formano un lungo gambo con foglie distali, altre solo fusti corti fiancheggiati da foglie carnose.
Descrizione di una specie.
Epidendrum vesicatum, descritto nel 1838 dal botanico inglese John Lindley (1799-1865).
Sinonimi: Epidendrum vesicatum var. roseum Barb.Rodr. 1882
È una pianta originaria dell’ampia fascia del Brasile che si estende dal sud della Bahia fino al confine e Santa Catarina con Rio Grande do Sul, ad altitudini che vanno dal livello del mare a 1300 metri. Inoltre è possibile trovare piante a Serra do Mar, Serra da Mantiqueira e Serra dos Órgãos.
Il nome della specie, vesicatum, deriva da vesica, dal latino e significa a forma di vescica, dalla curiosa forma delle foglie.
È una pianta a crescita monopodiale, molto diversa dagli standard canonici del genere. Epidendrum vesicatum forma un lungo fusto provvisto di foglie distali alternate, di colore verde grigiastro, sovrapposte e con quelle terminali basali molto più grandi. Queste foglie non si aprono completamente e “nascondono” le brevi infiorescenze, tanto da dover stare attenti a che la fioritura non passi inosservata.
Gli steli floreali supportano fino a 15 piccoli fiori di circa 1,2 cm. di diametro. Sono leggermente profumati e di aspetto ceroso. Il colore predominante è un bianco leggermente verdastro, che in alcuni casi è macchiato di piccole macchie rosse.
È un’orchidea facile da coltivare.
Può essere coltivata su zattere o tronchi d’albero, oppure in vasi di plastica o cassettine di legno, in ambiente con buona ventilazione.
Nel caso di colivazione in vaso il substrato sarà drenante e composto da parti uguali di corteccia di pino, carbone e ghiaia, aggiungendo un po’ di sfagno.
Si consiglia ombreggiatura 60% e temperature tra 10 e 35 gradi centigradi.
Di solito questa specie fiorisce più di una volta all’anno, in primavera e in autunno, con fiori che rimangono in forma per circa 20 giorni.