Pabstiella fusca

Pabstiella fusca: collezione rio Parnasso 2 Gennaio 2020

Pabstiella fusca: fiori

Pabstiella fusca (Lindl.) Chiron & Ximenes Bolsanello, Richardiana 10(2): 2010.
Basionimo: Pleurothallis fusca Lindl., Companion Bot. Mag. 2: 354 (1837). Sinonimi: Pleurothallis hypnicola Lindl. (1842); Humboltia hypnicola (Lindl.) Kuntze (1891); Specklinia hypnicola (Lindl.) F.Barros (1984); Stelis hypnicola (Lindl.) Pridgeon & M.W.Chase (2001); Pabstiella hypnicola (Lindl.) Luer (2007); Effusiella fusca (Lindl.) Campacci (2011); Effusiella hypnicola (Lindl.) Campacci (2011).
Specie miniatura, a sviluppo cespitoso senza pseudobulbi.
La specie è originaria del Brasile (Bahia, Espirito Santo, Minas Gerais, Paraná, Rio de Janeiro, Rio Grande do Sul, Santa Catarina e São Paulo) dove vive da epifita sugli alberi delle foreste umide costiere e nelle latifoglie stagionali, fino a 1000-1200 m. di altitudine. Fiorisce in vari periodi dell’anno, produce da 2 a 8 fiori di piccola dimensione: (0,5-2cm). Il genere è dedicato al botanico brasiliano Guido Frederico João Pabst (1914-1980); il nome di specie fa riferimento alle macchie marrone-viola del fiore, dal latino “fuscus, a, um” = marrone.

Descrizione: Pabstiella fusca (Lindl.) Chiron & Xim.Bols. (2010) è una specie cespitosa epifita con rizoma strisciante e fusti eretti, distanziati 2-5 mm, cilindrici e coperti da due guaine tubolari, alte 1,5-3 cm e di 1-2 mm di diametro, unificate. Foglie obovate-lanceolate tridentate all’apice, lunghe 5-8 cm e larghe 2-3 cm, di colore verde pallido. Infiorescenze singole racemose si formano all’apice degli steli, composte da vari fiori minuscoli, di colore molto variabile, da giallo a rossastro più o meno viola scuro macchiato, che si aprono in progressione in forma distica.

Pabstiella fusca: pianta.

Questa miniatura è di facile coltivazione e fiorisce ripetutamente durante l’anno, richiede ambiente semiombreggiato, temperature intermedie, con leggero sbalzo termico notturno, buona umidità, 70-80% e ambiente ventilato. Può essere coltivata su rami, pezzi di corteccia o zattere di sughero o di radici di felci arboree con un leggero letto di sfagno, per mantenere un’umidità costante alle radici, oppure in piccoli vasi con substrato drenante e aerato: corteccia, carbone e sfagno finemente miscelati.
Bagnature regolari, non avendo un periodo di riposo, in modo da mantenere costantemente umido il substrato, ma senza ristagni: fertilizzare con concime solubile equilibrato.

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