Archivio mensile:Maggio 2020

Bulbophyllum oreonastes

Bulbophyllum oreonastes Rchb.f. Sinonimo: Bulbophyllum zenkerianum Kraenzl.

Bulbophyllum oreonastes: collezione rio Parnasso sistemazione su coppo.

Specie miniatura, epifita a volte litofita. Endemica in vari paesi centroafricani: Ghana, Guinea, Costa d’Avorio, Liberia, Nigeria, Sierra Leone, Repubblica Centrafricana, Camerun, Guinea Equatoriale, Gabon, Isole del Golfo di Guinea, Ruanda, Zaire, Tanzania, Uganada, Angola, Zambia e Malawi.

Bulbophyllum oreonastes: collezione rio Prnasso – Fiori.

Vive nei boschi, pianeggianti, nelle foreste submontane e montane ad altitudini comprese tra 650 e 2300. Preferisce temperature calde con variazioni fresche. Pseudobulbi verde chiaro che portano 2 foglie apicali, ellittiche, rigide, coriacee. Le infiorescenze si formano in primavera su steli lunghi 8-10 cm con molti fiori di colore giallo chiaro. Si consiglia di coltivare questa specie su cestini forati o su supporti che consentano il contenimento di substrato drenante e mantengano buona umidità.

Orchidea giacinto: Brylobium hyacinthoides

Collezione rio Parnasso
Bryobium hyacinthoides (Blume) Y.P.Ng & P.J.Cribb (2005)

Come tante altre specie, anche questa, inizialmente descritta da Blume nel 1825, come Dendrolirium hyacinthoides ha successivamente cambiato nome di genere ed anche di specie. Le varie collocazioni ed i relativi cambi di nome possiamo per comodità considerarli come sinonimi della stessa pianta: Dendrolirium ebulbe Blume 1825 – Dendrolirium hyacinthoides Blume 1825 – Eria ebulbis Lindley 1830 – Eria endymion Ridl. 1896 – Pinalia ebulbis (Blume) Kuntze 1891 – Pinalia hyacinthodes (Lindl.) Kuntze 1891.

Carl Ludwig Blume (29 giugno 1789 – 3 febbraio 1862) botanico tedesco/olandese, nella sua vita ha effettuato vasti studi della flora dell’Asia meridionale, specialmente a Java, allora una colonia dei Paesi Bassi.

Tassonomia della specie.
Il nome generico è la combinazione deegli epiteti greci (brýon) = muschio e (bios) = vita; il nome specifico è la combinazione del sostantivo greco (hyacinthos) = giacinto e del suffiso oeidés, da (êidos) = forma, aspetto, con riferimento alla morfologia dell’infiorescenza simile a quella del Giacinto (Hyacinthus orientalis L., 1753).

Collezione rio Parnasso: pianta.
Bryobium hyacinthoides (Blume) Y.P.Ng & P.J.Cribb (2005)

Descrizione
Recentemente, (10 Novembre 2005), questa specie è stata inclusa nel genere Brylobium e speriamo che per un po’ stia lì tranquilla: Bryobium hyacinthoides (Blume) Y.P.Ng & P.J.Cribb in Orchid Rev. 113(1265): 272. 2005.
E’ una deliziosa orchidea, fragrante di dimensioni contenute, e bella anche come pianta. Epifita e/o litofita a sviluppo simpodiale è originaria della penisola Malese, Sumatra e Java. Ama climi freschi e vive ad altitudini che vanno dai 500 ai 1500 metri.
Questa orchidea produce foglie oblunghe, strette e lanceolate, che crescono all’apice di pseudobulbi avvolti da guaine. Le infiorescenze escono dalle guaine basali, formando steli corti con 30- 40 fiori bianchi, profumati, con il labello vagamente dipinto di ocra gialla.
Brylobium hyacinthoides fiorisce in primavera estate, ma può capitare che in condizioni di vita ottimale, qualche grosso esemplare sia rifiorente.

Coltivazione
Bryobium hyacinthoides va coltivato in vaso con substrato di bark misto a torba filamentosa e agriperlite, si consiglia di tenerla nella parte fresca7intermedia e bassa della serra.
Nonostante questa specie sia poco conosciuta e proposta dai venditori, è facilmente coltivabile anche in casa. Cibo e acqua
Concimare e bagnare durante tutto l’anno, attuando il classico rallentamento di cibo ed acqua nella stagione fredda.

Cattleytonia (Ctna) Ctna. Why Not 'Rounda Bout'

Cattleytonia (Ctna) Ctna. Why Not ‘Rounda Bout’: fiori

Perché no? Per chi ama i colori vivaci e le Cattleya, ma non dispone di spazi per piante di grande dimensionei, ecco un’idea; Why Not Cattleytonia (Ctna) Ctna. Why Not potrebbe essere la risposta. Ctna. Why Not è un ibrido primario realizzato da Stewart Orchids e registrata nel 1979. Un incrocio fra Broughtonia sanguinea e Cattleya aurantiaca. Il risultato è una piccola pianta, robusta e prolifica nelle fioriture. Come la maggior parte degli ibridi Cattleytonia, la Broughtonia sanguinea è il genitore dominante, sia per le dimensioni che la colorazione ai suoi ibridi. Why Not in genere produce fiori di un rosso brillante o rosso-arancio con una gola gialla e un labello prevalentemente giallo.

Cattleytonia (Ctna) Ctna. Why Not ‘Rounda Bout’ collezione rio Parnasso.

Durante gli anni ’80, al culmine della popolarità delle Cattleytonia, Why Not è stato un genitore molto usato con oltre 150 incroci. Se conosci la storia dei suoi genitori, Ctna Why Not è una pianta facile da coltivare. Le Broughtonie sono piante insulari, molte provenienti da Cuba e Giamaica. Quindi, temperature calde, umidità elevata. Può essere coltivata in piccoli vasi, cestini o tronchetti di legno duro. Alimentazione regolare a dosi ridotte. Richiede condizioni di luce relativamente elevata, più luminosa della maggior parte delle altre Cattleya, è consigliabile lasciarla asciugare tra un’annaffiatura e la successiva. Una pianta matura e ben sviluppata fiorirà più volte l’anno.

Cattleytonia (Ctna) Ctna. Why Not ‘Rounda Bout’: pianta.

Qualche nota sulla corretta nomenclatura. Come molti ibridi di Cattleya, anche Why Not è stata rinominata. Poiché C. aurantiaca è ora Guarianthe aurantiaca, Ctna Why Not è stata riclassificata (Guarittonia Why Not). Nota: Mentre il suol nome può cambiare, il rosso-arancio brillante rimane. Infine, alla Stewart Orchids si racconta un aneddoto a riguardo dei motivi del suo nome. Con le prime fioriture di questo ‘ibrido ci fu molta incertezza sulla sua registrazione, ma Alejandro Capriles che allora era alla Stewart ruppe gli indugi esclamando: Why not! “Perchè no!” Fortunatamente grazie a questa decisione, ora possiamo ammirare i suoi fiori. Cultivar rappresentato nelle foto: Guarittonia Why Not ‘Roundabout’ AM/AOS collezione Rio Parnasso.

Aspasia lunata

Tribù: Cymbidieae
Sottotribù: Oncidiinae Genere: Aspasia Specie: lunata

Genere. Aspasia è un piccolo genere, molto diffuso nell’America centrale e meridionale tropicale. Il nome generico deriva dal greco aspasios, probabilmente in onore di Aspasia, la bella moglie di Pericle e forse in riferimento ai graziosi fiori della specie tipo Asp. epidendroides. Le piante del genere Aspasia sono epifite e si trovano nelle foreste tropicali di pianura dal livello del mare a circa 1000 m.di altezza. I fiori appariscenti sono prevalentemente bianchi, lavanda e marroni. nelle collezioni orchidofile si possono trovare queste specie: Asp. epidendroides, Asp. lunata, Asp. principissa e Asp. variegata.
Numero di specie: l’elenco di controllo mondiale Kew delle famiglie di piante selezionate attualmente riconosce 7 specie.
Distribuzione: nelle aree tropicali dal Nicaragua al Brasile.

Specie: Aspasia lunata Lindl., Edwards’s Bot. Reg. 22: t. 1907 (1836).

Sinonimi: Aspasia lunata var. superba B.S.Williams 1894; Aspasia papilionacea Rchb.f. 1876; Miltonia odorata Rchb.f. 1855; Odontoglossum lunatum Rchb.f 1864; Trophianthus zonatus Schweidw. 1844. Aspasia lunata è endemica in Brasile, vive nelle zone di montagna più fredde a un’altitudine di circa 1000 m, negli stati sud-orientali di Rio de Janeiro, San Paolo, Minas Gerais, Paraná, Santa Catarina e Rio Grande do Sul. spesso vive sospesa su alberi lungo i ruscelli.
Aspasia lunata nota anche come Aspasia a forma di luna, da cui l’origine etimologica del nome di specie.
 Aspasia lunata ha bisogno di un livello di buona luce. Le piante crescono meglio in condizioni di luce intensa, ma leggermente filtrata.
Temperatura:
 È una pianta con requisiti termici intermedi. La temperatura media della giornata estiva è di 24-26 ° C, la notte 17-18 ° C, che dà una differenza giornaliera di 7-8 ° C.La temperatura media della giornata invernale è di 19 ° C, la notte 12 ° C , con una differenza giornaliera di 7-8 ° C.
Umidità:
 Aspasia a forma di luna ha bisogno dell’umidità dell’80-85% dalla tarda primavera al tardo autunno, scendendo al 75% in inverno e all’inizio della primavera.
Substrato, supporti in crescita e rinvaso:
 È possibile utilizzare qualsiasi gradazione media libera.
Bagnature:
Nell’habitat naturale, le precipitazioni sono relativamente abbondanti per gran parte dell’anno, ma leggermente ridotte nei 2-3 mesi invernali. Tuttavia, questa non è una vera stagione secca. L’Aspasia lunata dovrebbe essere abbondantemente annaffiata per la maggior parte dell’anno, ma le radici dovrebbero essere dotate di un ottimo drenaggio e movimento dell’aria.

Aspasia lunata cura e cultura
 Aspasia a forma di luna fiorisce in primavera su un’infiorescenza basale eretta, lunga 9 cm, 1-3 fiori. I fiori sono alti circa 5,0-6,5 cm dalla cima del petalo dorsale al labello. I fiori a forma di stella hanno petali color verde mela con macchie al centro della base in un colore da viola-marrone scuro a castano. Il labello è bianco con macchie viola o rosa-viola lungo l’istmo alla base della trama centrale.

Fertilizzante:
Durante la crescita attiva, le piante dovrebbero essere concimate ogni settimana 1 / 4-1 2 della dose raccomandata di fertilizzante per orchidee. Un fertilizzante con un alto contenuto di azoto è vantaggioso dalla primavera alla metà dell’estate e un fertilizzante più ricco di fosforo dovrebbe essere usato a fine estate e autunno.


Periodo di riposo:
Aspasia lunata ha bisogno di meno acqua dal tardo autunno quando le nuov vegetazioni raggiungono la maturità, e dovrebbero essere annaffiate periodicamente per evitare indesiderati raggrinzimenti. In condizioni di giornate corte o a temperature più basse, le piante hanno bisogno di molta meno acqua. Tuttavia, non possono rimanere senza acqua per troppo tempo e devono avere abbastanza acqua per evitare che gli pseudobulbi si raggrinziscano. La fertilizzazione dovrebbe essere ridotta o eliminata fino alla primavera, quando inizia la crescita di nuovi getti.

Pranzo multietnico, dedicato agli amici orchidofili trentini

Quando si dice “feeling”. Il variopinto mondo delle orchidee, a volte ostico e per certi aspetti vanitoso, se ce la mette tutta ti porta a far nascere calorosi rapporti umani. Avrei molte avventura da raccontare, piano piano lo farò, di volta in volta andando a scomodare con la fantasia tutte le schiere di amiche ed amici conosciuti parlando di orchidee.

Oggi la nostalgia ci porta in trentino e lo spunto nasce da un vasetto di salsa capitato fra le mani di Rosetta. La salsa dell’orso, si leggeva chiarmente sulla etichetta – specialità trentine – e quindi non poteva che essere un omaggio dei nostri amici trentini portato in occasione di una loro visita in vicolo Parnasso. Bene ed allora sai cosa facciamo? Esordì Rosetta con malcelata soddisfazione – onoriamo i nostri amici trentini – preparerò un menu multi etnico andando sul piccante, vocazione dichiarata della salsa.

Il servizio fotografico che seguirà racconterà senza bisogno di ulteriori spiegazioni, ma prima di “aprire la porta a Lucullo”, presentiamo gli amici trentini andando a leggerci qualche notizia immaginaria sulle loro passate avventure orchidofile.