L’anno vecchio sta finendo, qualche riflessione per quello che verrà.
Prologo. La storia, già la storia, è importante conoscerla per poter valutare con compiutezza il tempo attuale e gli eventi che viviamo oggi.
Il 2020 sarà ricordato dai posteri come l’anno “horribilis”, l’anno del virus che ha sconvolto e mutato la vita dell’intero pianeta. La cronaca è quella spietata ed inesorabile di ogni giorno, dettata da tragedie e morte che ci avvolgono tutti e solamente tutti insieme potremo uscirne. Oltre la cronaca c’è la storia, la storia che scolpirà su pietre miliari le angoscie le ingiustizie e le occasioni perdute di questi giorni maledetti. L’economia arranca, interi settori sono allo sbando, mondo delle orchidee compreso, sì anche quelle strane piante che hanno fatto e fanno ancora sognare intere generazioni risentono dela crisi che stiamo vivendo, sia sul versante amatoriale piuttosto che professionale. Nero Wolfe amava dire: “Nella vita tutto, tranne la coltura delle orchidee, deve avere uno scopo”. La realtà non è proprio così, ma fondamentalmente la metafora ha una sua validità e ci invita a ferquentare il mondo delle orchidee con relativa “nonchalance”. Tradotto, dovrebbero essere elevate a valore la condivisione, l’associazionismo, epiteti che non sempre si coniugano con quanto avviene in realtà, ed è così che spesso al posto di comportamenti spassionati trionfano le divisioni, le beghe da osteria, le gelosie spasmodiche di primi della classe.
Nascono gruppi, a volte semplicemente dei manipoli con la malsana ambizione di rappresentare il mondo, per altro senza corrispondenza con la realtà.
Non ci potrà essere futuro nell’orchidofilia italiana se non daremo il giusto valore agli insegnamenti della nostra storia trascorsa, fatta da associazioni locali federate per loro scelta in un unica rappresentanza nazionale; la qualità della rappresentanza dipende e dipenderà dallo spessore intelettuale, fatto anche di disponibilità al “turover”, dei suoi dirigenti a far corso dalla direzione o presidenza che dir si voglia. La storia saprà giudicare: come nei pesci l’odore di marcio parte sempre dalla testa.