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Note generali sulla revisione tassonomica della Sottotribù Pleurothallidinae
La sottotribù Pleurothallidinae, nonostante sia stata scientificamente trascurata per lungo tempo, diventando di fatto il ricettacolo di tutto quanto non si sapeva o voleva inserire in altri generi, è oggi uno dei gruppi di orchidee scientificamente più conosciuti.
La base morfologica della riorganizzazione tassonomica delle Pleurothallidinae nasce con Luer nel suo lavoro “Icones Pleurothallidinarum”
Le Pleurothallidinae sono una sottotribù neotropicale di piante della famiglia delle orchidee che comprende 29 generi in più di 4000 specie che rappresentano il 16% delle orchidacee. Le specie di questa sottotribù sono tra le orchidee più popolari nelle collezioni, in particolare i generi Dracula, Dryadella, Masdevallia e Restrepia distribuite dalla Florida all’Argentina, Brasile e nelle Piccole Antille, Colombia, Ecuador, Perù e Bolivia.
Il genere Restrepia
La prima specie del genere è stata scoperta da Ruiz e Pavon, nel 1779, a nord del Perù ed è stata descritta nel 1798 con il nome di Humboldtia contorta
Il genere è stato descritto e pubblicato in: Nova Genera et Species Plantarum Vol: 1, pag: 366, Tav:94, (1816) da Humboldt, Bompland e Kunth. La pianta campione in analisi per la descrizione (raccolta in Colombia) è stata nominata Restrepia antennifera ed è la specie tipo del genere. Il nome Restrepia è stato dato da Karl Sigismund Kunth in onore di José M. Restrepo.
Nota:
L’epiteto di specie “antennifera” è spesso usato anche per altre specie, quasi a considerarle sue varietà. Questo aspetto contribuisce a creare disorientamento e difficoltà nell’esatta individuazione tassonomica.
Il Genere Dracula
Già il nome stesso del genere, crea un certo disagio, conosciamo bene le strane doti del Conte Dracula della letteratura…. dal libro “Dracula” di Bram Stoker (1897).
Le orchidee chiamate Dracula
Il genere Dracula appartiene alla sottotribù delle Pleurothallidinae ed è stato generato nel 1978 dal Dott Carlyl Luer, scorporando dal genere Masdevallia alcune specie con fiori pelosi, strani labelli e sepali con code lunghissime. Forse è stato proprio quest’ultimo particolare oltre alla somiglianza dei fiori a “piccoli draghi” e non da ultimo all’ambiente umido e buio dove amano vivere, ad ispirare il nome “Dracula” a Luer
Si è già evidenziato che le condizioni ambientali molto importanti sono l’alta umidità costante, ombra abbondante, ventilazione e temperature da moderate a fredde, il tutto accompagnato da costante ventilazione.
A quanto illustrato sopra va aggiunto che gran parte delle specie del genere Dracula producono steli fiorali con il geotropismo negativo e quindi bisogna contenere le radici di queste piante in cestini forati per permettere l’uscita degli steli stessi.
Nonostante tutto, se desidri cimentarti con queste bellissime e delicatissime orchidee, quel che segue può darti una mano.
Rinvaso: tipologia del substrato e tecniche costruttive dei cestelli in filo zincato.
Anche per il substrato di queste orchidee vale il principio della facilità del suo reperimento e del costo contenuto.
Dopo molti esperimenti con materiali di varia natura (fibra d’osmunda, bark, polistirolo ed altro) utilizzati negli anni precedenti per il rinvaso, ultimamante uso una miscela di bark fine, torba si sfagno ed agriperlite, che garantisce vaporosità, umidità alle radici e buona resistenza alla decomposizione, Inoltre per mantenere umida la sua superfice, copro la parte superiore del substrato con sfagno secco reidratato.
Nelle foto sotto si può notare una pianta di Dracula, prima e dopo il rinvaso.
La pianta prima del rinvaso (foto a sinistra) presenta chiari sintomi di soffocamento del composto, in parte ammuffito e decomposto. A destra nella foto si vede la pianta rinvasata e pulita.
Pianta tolta dal cestello (foto sotto) e preparativi per la risistemazione.
Sopra si può notare lo stato generale di crisi del substrato e delle radici della pianta, mentre a destra si vedono pianta e cestello puliti, con li substrato pronto per il rinvaso.
Come costruire i cestelli in rete zincata.
Per costruire questi cestelli si usa rete zincata finissima (mezzo centimetro di lato dei quadratini), reperibile nelle comuni ferrameta o negozi di edilizia e si tagliano i segmenti di misura desiderata (è sufficente fare qualche calcolo teorico), io costruisco cestelli di tre misure (8-10 12 centimetri di diametro e 10 di altezza).
Modellare manualmente.
Una volta tagliata e rifilata per bene la porzione di retina da utilizzare si inzia a modellarla a forma di cilindro e poi si chiudono i due lati, legandoli con un filo di plastica sottile (fili dei cavi telefonici). Per consentire la piegatura del fondo si praticano dei tagli orizzontali ogni 2 quadratini di rete.
Ultime finiture.
Effettuati i tagli, piega le sezioni di retina ricavate verso il centro del cestello e lega con lo stesso filo di prima, l’ammasso di rete ottenuto. Un’ultima sistematina estetica generale, battendo con il manico del martello sul fondo per pressare la retina e poi si può ammirare l’opera. Il cestello a questo punto è pronto per l’uso, lega 3 fili di plastica al bordo superiore del cestello, annodali ad un pezzo di ferro che funge da gancio e procedi con il rinvaso: buona coltivazione.
Il Genere Masdevallia
Il Genere Pleurothallis
Pleurothallis è un genere di grandi dimensioni a partire dal 2020, Kew’s Plants of the World Online elencava circa 540 specie del genere. Molte specie precedentemente classificate nel genere Pleurothallis sono state trasferite ad altri generi.