Tutto cominciò con… la perduta Cattleya labiata, ma non andò così.
Era una nuova specie:
Laelia lobata (Lindl.) H.J. Veitch 1887.
I gioielli di rio Parnasso… continua aleggere:
Prologo:
Originaria del Brasile. Le poche piante di Laelia lobata rimaste nei luoghi di endemicità, crescono sulla superficie di scogliere rocciose che si affacciano sull’oceano, vicino a Rio de Janeiro.
Dimensione pianta:
dimensione standard delle Cattleya. Laelia lobata ha pseudobulbi cilindrici che crescono da un rizoma strisciante. La pianta ha una foglia eretta, lunga e coriacea. Produce da 2 a 5 fiori fragranti. Fiori simili a quelli di Cattleya. La tipica forma di colore di Laelia lobata è viola-lavanda con un labello amitista scuro con una gola gialla. I petali sono ampi e ondulati. Stagione di fioritura: primavera o inizio estate.
Esiste una forma bianca (vedi foto) nota come Laelia lobata var. alba.
Storia e tassonomia:
Laelia lobata fu descritta per la prima volta come Cattleya lobata da John Lindley nel 1848 in The Gardener’s Chronicle (pag. 403). Per la verità, fiori e morfologia erano assai simili a Cattleya labiata, tanto da esserne considerata una varietà di C. labiata. Quando Lindley fondò il genere Cattleya (1821), descrisse le prime specie come C. labiata, ma successivamente, nel 1848, con la descrizione della L. lobata non si preoccupò della similitudine o forse non gli venne mai in mente di una possibile confusione fra i due nomi C. labiata e C. lobata. La confusione si era insinuata già in precedenza quando George Gardner nel 1836 scoprì L. lobata sulla catena montuosa Organ, nella provincia brasiliana di Rio de Janeiro. In quell’occasione Gardner annunciò di aver ritrovato la perduta C. labiata. Lindley cercò di mettere ordine fra i due generi, sistemando le specie in rapporto al numero di pollinia; otto per le Laelia e quattro per le Cattleya, ciò nonostante i coltivatori di orchidee di tutto il mondo continuarono a chiamare L. lobata (otto pollinia) C. lobata per il resto del 1800. Ed è così in The Orchid Grower’s Manual, settima edizione 1894, Williams cita solo Cattleya lobata. Per lui non esiste Laelia lobata. Si sa che nelle regole della nomenclatura botanica, la priorità dei nomi è determinata dalla data di pubblicazione. Sul finire del ventesimo secolo (1999), il nuovo approccio di analisi del DNA dimostra che le Laelie brasiliane come L. lobata sono botanicamente diverse dalle Laelie messicane. Inizia così la nuova disputa tassonomica con la benedizione della scienza moderna sulle Laelie brasiliane. Ed è così che Laelia lobata si trova nella più assoluta incertezza tassonomica e potrebbe finire per essere ribattezzata praticamente su qualsiasi cosa. Ci si chiede se vale la pena ad infierire sul “genere” ogni qualvolta ci si imbatte in ogni piccola deviazione nelle caratteristiche della pianta.