Archivi categoria: Orchids

Categoria madre del blog: giorno per giorno con le orchidee, diario di un appassionato.

Una bella maxillaria

Colore vivo e profumo intenso…non la devi cercare in serra, quando è in fiore ti chiama!

Collezione Guido De Vidi. Foto 05.05.05
Diritti riservati.
Maxillaria tenuifolia Lindley 1837
Sinonimi: Maxillaria gracilifolia Kraenzel 1927

Questa orchidea è chiamata anche “orchidea noce di cocco” per l’intensissimo profumo di cocco dei suoi fiori.
E’ una specie epifita di medie dimensioni, raramente terrestre e vive in Messico, Guatemala, El Salvador, Honduras, costa Rica ed Honduras.
All’apice di piccoli pseudobulbi, i ciuffi di foglie solitarie ricurve strette e lanceolate, formano ceppi appariscenti, che in natura si arrampicano sugli alberi delle foreste a 1500 metri di altitudine.
Ai lati degli pseudobulbi spuntano singoli fiori di colore rosso vivo, oppure arancio/senape con piccole chiazze color beige ed il labello chiaro picchiettato di macchie della stessa tonalità dei petali e sepali.
La Maxillaria tenuifolia fiorisce in tarda primavera ed i suoi fiori durano a lungo.
Coltivazione: richiede molta luce, clima temperato, buona umidità, fertilizzazioni moderate ed un periodo di semisecco invernale.
Potendo sistemare questa specie su blocchi di felce arborea ad esempio “xaxim” che si ricava dalla Dicksonia selowiana, una specie vegetale molto antica, che vive nelle foreste centro americane, si possono ottenere degli ottimi risultati di coltivazione con bellissimi esemplari.
Nel merito dell’utilizzo di fibre vegetali per realizzare vasi, supporti e compsti di coltura è doveroso riproporre lo stesso allarme lanciato quando si è parlato dell’Osmunda regalis, perchè l’uso smodato di queste piante, depaupera un unicità ambientale in pericolo d’estinzione.

Qualche nota sulla mia Maxillaria tenuifolia.
Ho acquistato la mia prima Maxillaria tenuifolia a metà degli anni 80, l’ho sistemata in un blocco di fibra arborea reperito al Flormart in Fiera a Padova e si è subito sviluppata con gran vigore. Anno dopo anno è cresciuta a dismisura, ma di fiori neanche l’ombra. Trascorsi alcuni anni senza risultati ho perso la pazienza e l’ho raggruppata fra le piante dispettose, non senza minacciarla di espulsione dalla serra: non mi crederete, ma dopo pochi giorni sono spuntati i primi fiori …. da quella volta fiorisce sempre regolarmente.

Incontri con le orchidee

Incontro primaverile del Club delle Orchidee.

Dendrobium primulinum Lindley 1858
Collezione Guido De Vidi – Foto 08.05.05

Finita la stagione delle esposizioni primaverili di Orchidee, che notoriamente è occasione di incontri e scambi di piante ed esperienze, i promotori del gruppo di Gorizia hanno pensato bene di proseguire con le iniziative propedeutiche alla conoscenza del fantastico mondo delle orchidee.

Il primo incontro del Club avrà luogo presso la mia residenza.

Ecco il programma:
Domenica 29 maggio 2005 – ore 9.30:
– raduno dei partecipanti in Vicolo Parnasso n° 1 – Pero di Breda di Piave (TV).
– presentazioni e breve discussione sugli obiettivi e scopi del nuovo Club delle Orchidee.
– visita alla collezione ed introduzione al fantastico mondo delle orchidee (biologia e coltivazione).
– pausa gastronomica ed enologica.
Pomeriggio:
– racconti di viaggi: proiezione del video curato da Stefano e Patrizia “ La magica finestra di Gianni”
– esperienze pratiche di coltivazione e rinvaso delle orchidee.
Alcune note sul Club.
L’idea di costituire occasioni d’incontro nasce qualche mese fa, soprattutto per ricordare la grande divulgatrice Americana delle Orchidee, Rebecca Tyson Northen.
Attorno a questo primo impulso sono arrivate diverse adesioni e progressivamente si è consolidata la volontà di promuovere un’associazione snella, non vincolata da iscrizioni onerose e limiti territoriali, con lo scopo di promuovere e divulgare la conoscenza delle orchidee.
IL nuovo Club si darà quel minimo d’organizzazione che consentirà la programmazione e l’attuazione di attività, unico motore che dovrà ovviamente essere alimentato dagli aderenti.
L’iscrizione al Club è gratuita: si aderisce inviando le proprie generalità a orchids@hotmail.it
Per informazioni ed adesioni all’incontro di Domenica 29 Maggio potete anche telefonarmi: 042290870

Vi aspetto: nessuno si senta escluso.

ORCHID set

Nuova orchidea

Ana Zavattaro Giorno, la nostra amica Argentina di origine Italiana appassionata di orchidee, ci invia la foto di una nuova orchidea Argentina.
Grazie Ana per il ponte orchidofilo Italia – Argentina, che stai costruendo.


Milon Argentino (Miltonia flavescens x Oncidium bifolium)

Un delizioso ibrido primario realizzato dal dott. Osvaldo Toriggia, orchidofilo Argentino di origine Italiana (Alessandria), molto impegnato nello studio e nella coltivazione delle orchidee.
Questo ibrido è stato registrato nel Giugno del 2003.
www.orchids.it ringrazia il dott. Toriggia per la sua disponibilità e si augura di poter avviare uno scambio di esperienze … cari amici del sito, che ne dite?

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DD – Design & Dendrobium nelle Marche

Dendrobium unicum Seidenfadden 1970

Una foto ben riuscita di una deliziosa miniatura, originaria della Tailandia, Birmania e Laos.

L’orchidea nella foto a sinistra è della collezione Marco Tonarelli, appassionato di orchidee Marchigiano.

Marco, fra tutte le orchidee della sua brillante collezione predilige i dendrobium, che coltiva con successo: complimenti da tutti gli amici del sito!!.

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Una tigre nel salotto di Chiara

Odontocidium Tiger ????

….Finalmente dopo tanto aspettare è sbocciato quasi completamente uno dei due rami del mio odontocidium!….

Questa frase contiene tutta la felicità di Chiara nel veder fiorire la sua orchidea.

Come si vede dalla foto, l’orchidea di Chiara può essere un incrocio fra Odontoglossum ed Oncidium, che probabilmente appartiene alla serie “Tiger”….ma è difficile stabilire il nome esatto del clone.
Chissà mai, che un giorno, ogni orchidea in vendita sia proposta con le sue generalità!
Io non ci sono riuscito,date un aiuto a Chiara che chiede di conoscere il nome della sua orchidea.

Cattleya aclandiae – Cattleya schilleriana – Cattleya violacea

Tre bellissime Cattleye in fiore: Cattleya aclandiae – Cattleya schilleriana – Cattleya violacea

Cattleya aclandiae
Originaria del Brasile (Stato di Bahia), vive in climi caldi ed asciutti per gran parte dell’anno a 400 metri di altitudine.
E’ un’orchidea epifita di piccole dimensioni, appartiene al gruppo delle Cattleyae bifoliate e sviluppa pseudobulbi non più alti di 10 cm, alla cui base si formano poche radici, lunghe e consistenti.

Collezione Guido de Vidi. Foto 08.05.05
Cattleya aclandiae Lindl. 1840 Sottogenere Aclandia Withner 1989

Sinonimo: Epidendrum aclandiae (Lindl.) Rchb. f., Walpers Annales Botanices Systematicae 6:312,1861.
Etimologia: il nome è stato dato in onore di Lady Acland

Cattleya aclandiae, similarmente a Cattleya violacea e Cattleya schilleriana, fiorisce in tarda primavera, le infiorescenze escono all’apice dei nuovi pseudobulbi di fresca maturazione ed hanno la caratteristica di formarsi contemporaneamente alla crescita delle due foglie.
I fiori di questa specie (generalmente 2, più raramente 3) misurano 5-7 cm e sono molto grandi in proporzione alle dimensioni della pianta. I petali ed i sepali sono notevolmente maculati di marrone su fondo ocra chiara, mentre il labello è di colore rosa carminio con due piccole alette laterali color bianco.
Come molte bifoliate, Cattleya aclandiae ama ambienti luminosi e sopporta senza subire bruciature livelli elevati di luce.
La particolare struttura dell’apparato radicale, rado e consistente, consiglia di coltivare quest’orchidea su zattere di legno duro, oppure di sughero, affinché le radici possano crescere liberamente ed evitare marcescenze dovute a stagnazioni d’acqua.
Durante la stagione calda innaffiare ogni giorno le piante montate su zattera e diminuire le bagnature nel periodo invernale, prestando attenzione che i nuovi pseudobulbi di eventuali sviluppi secondari non raggrinziscano troppo.
Con la pianta posta nella parte più luminosa della serra, si possono godere anche due fioriture annuali, una primaverile ed un’ altra autunnale.
Fertilizzare quest’orchidea con concime equilibrato, a cadenza regolare ogni 20 gg. durante la stagione calda e rallentare leggermente nella fase di semi riposo vegetativo che interviene dopo la fioritura.

Cattleya schilleriana
Collezione Guido de Vidi. Foto 08.05.05
Cattleya schilleriana Rchb.f 1857 sottogen. Falcata sez. Guttatae (Cogn.) Withnere 1989
Questo cultivar ha ricevuto la medaglia d’oro EOC – Copenaghen 2000 “Menzione particolare perla fragranza”.
Etimologia del nome: il nome è stato dato in onore di Consul Schiller, collezionista Tedesco del 1800.
Sinonimi: Cattleya aclandiae var. schilleriana Jenn. 1875 – Cattleya regnelii Warner 1865 – Epidendrum schillerianum Rchb.f 1861.
Cattleya schilleriana è una piccola orchidea epifita e bifoliata originaria del Brasile. Vive in ambienti caldi a 700 – 800 metri d’altitudine, arrampicata sugli alberi nati sulle pareti rocciose lungo i fiumi dove piove copiosamente durante l’estate e l’autunno.
Questa specie forma corti pseudobulbi a canna con due foglie apicali, ellittiche – oblunghe, spesso pigmentate di porpora e fiorisce in primavera.
I fiori sono molto appariscenti e particolarmente grandi (8–12 centimetri) rispetto alle dimensioni della pianta. I petali ed i sepali tinta crema, presentano vistose chiazzature bronzee, che contrastano piacevolmente con la forma ed il colore violaceo del labello.
Questa specie si sviluppa lentamente, ma si adatta con facilità a situazioni ambientali non ideali.
In coltivazione, Cattleya schilleriana cresce bene su zattere, tronchetti di legno duro e volendo può essere coltivata anche in vaso con substrato di corteccia media.
Allo scopo di evitare pericolose disidratazioni durante la stagione calda, bisogna garantire costante umidità e spazi ombreggiati.

Cattleya violacea
Collezione Guido de Vidi. Foto 08.05. 05
Cattleya violacea (HBK) Rolfe 1889 Sottogen. Schomburgkoidea Withner 1989

Sinonimi: Cattleya odoratissima P.N.Don 1840 – Cattleya schomburgkii Lodd. ex Lindl. 1838 – Cattleya superba R.H. Schomb. ex Lindl. 1838 – Cymbidium violaceum Kunth 1816 – Epidendrum superbum (R.H. Schomb. ex Lindl.) Rchb. f. 1862 – Epidendrum violaceum (Kunth) Rchb. f. 1861
Specie originaria della Colombia, Venezuela, Guianas, Brasile, Bolivia, Perù ed Ecuador, vive come epifita lungo i corsi d’acqua delle foreste tropicali calde e umide, a 200 – 700 metri di altitudine.
E’ una Cattleya bifoliata, con pseudobulbi snelli, lunghi 30 cm., al loro apice si formano infiorescenze che portano da 2 a 5 fiori di 13 cm. Fioritura a fine primavera, inizio estate.
I fiori sono di colore viola, più marcato sul labello con gola gialla; le infiorescenze molto stilizzate e disposte elegantemente a raggiera, profumano intensamente e durano a lungo.
A mio avviso, questa specie è da considerarsi una delle più belle ed eleganti di tutto il genere. Questa specie ama temperature calde, va coltivata in vasi molto drenanti ed anche su zattere (nel secondo caso rimane più compatta), non ha particolari periodi di riposo ma, appartenendo al gruppo di Cattleyae con radici grosse e rade, soffre se divisa in periodi sbagliati.
Cattleya violacea è una delle prime orchidee della mia collezione, giunta assieme ad altre 20-25 piante acquistate da un venditore ligure all’inizio degli anni 80.

Utili collaboratori in serra

Foto curiosa

Foto di Stefano Marinaz 03.05.05
Stefano Marinaz, giovane studente universitario di agraria all’università di Udine, durante un suo safari fotografico a caccia di esemplari di orchidee nella mia serra, coglie al volo questa timida lucertola, che sta curiosando fra le zattere delle orchidee.

Le lucertole, insieme ad altri ospiti ad esempio le “forbicine” sono degli ottimi collaboratori per il mantenimento dell’equilibrio biologico della mia collezione in quanto si nutrono di piccoli insetti dannosi e di uova, e quindi convivono felicemente insieme alle orchidee.

LUCERTOLA
GENERE : Lacertidi
SPECIE : Lacerta muralis.
La lucertola ha un corpo lungo ricoperto di piccole scaglie. La coda, lunga e sottile, è capace di autotomia e di rigenerazione. Si nutre di insetti. In italia sono presenti 8 specie di lucertola. La piu’ comune è Lacerta muralis.

Questa particolarità fa chiaramente capire, che per mantenere in salute una collezione di orchidee è più utile un buon ambiente equilibrato piuttosto di accanimenti con insetticidi e/o funghicidi.