Plectrelminthus caudatus: sepali stranissimi

Le punte acuminatissime dei sepali, forse a difesa da probabili predatori?

La scheda sul Plectrelminthus caudatus è gia stata presentata in altro post, ma in aggiunta a quanto scritto, desidero richiamare l’attenzione degli appassionati, sulla particolare struttura dei suoi fiori e per la precisione, dei suoi sepali.

Collezione Guido De Vidi – foto 26.09.06 – diritti riservati

Le notizie disponibili, fra l’altro, ci descrivono le varietà : Plectrelminthus caudatus var. spiculatus e Plectrelminthus caudatus var. trilobatus (diversificazioni legate alla forma del labello), ma nulla ci forniscono a riguardo della particolarissima struttura apicale dei sepali.
Osservando i fiori di queste orchidee ho notato, che le punte dei loro sepali sono appuntite come aghi.
In un primo momento ho anche pensato ad una deficenza di coltivazione, ma da una più attenta analisi, ho potuto rilevare che è una precisa caratteristica strutturale, presente anche nei boccioli ancora chiusi.
Penso sia una forma di protezione a difesa di agenti esterni indesiderati.
Non ho altri elementi a supporto delle mie osservazioni (bisognerebbe poter effettuare degli studi in loco): qualsiasi notizia nel merito è gradita.

Nota:

Le notizie e le descrizioni di ogni post del blog sono supportate da ricerche sulla letteratura esistente e sul web, ma si riferiscono esclusivamente a esperienze di coltivazione su orchidee presenti nella mia collezione.
Eventuali errori o incompletezze possono essere rimediati dalla vostra collaborazione.

Rhynchostylis coelestis e figlia

Delicate e fragranti

Dopo qualche giorno di assenza, ecco alcune sorprese trovate in serra!

Deliziosa orchidea dai fiori luminosi come il cielo blu, carichi della dolce fragranza dei fiori d’uva.

Rhynchostylis coelestis (Rchb. f.) Rchb. f. ex Veitch
Sinonimi: Saccolabium coeleste Rchb. f. 1885; Vanda pseudo – coerulescens Guillaumin 1830

Endemica in Tailandia, Cambogia e nel Vietnam, vive nelle foreste asciutte semi-decidue e nelle colline boscose, fino a 700 metri sul livello del mare.
Le delicate infiorescenze blu della Rhynchostylis coelestis, che si presentano in tarda estate, rendono questa orchidea particolarmente desiderata dai collezionisti.
Diversamente dalle altre specie del suo genere, che producono infiorescenze pendule, gli steli fiorali della Rhyncostylis coelestis sono eretti e rivolti verso l’alto, ma condivide con le sue cugine, la fragranza esotica, la struttura vegetativa e la crescita lenta.
Nonostante la sua importanza nelle ibridazioni, questa orchidea racconta poco di sé: si ritiene sia stata scoperta in Tailandia nel 1870 e descritta per la prima volta da Reichenbach nel 1885.
La struttura vegetativa di questa specie è simile alle Vandaceous e quindi rientra anch’essa nella schiera delle orchidee “mangione”, ma richiede meno luce delle Vanda e temperature da serra intermedia/calda.
E’ consigliata la coltivazione in cestini di stecche legnose.
A margine di queste note generali, aggiungo una mia osservazione personale: durante la stagione fredda, che coincide con un leggero riposo vegetativo di questa specie, è utile diradare le bagnature e prestare molta attenzione a che non rimanga bagnato il fusto vegetativo… pena incipienti marcescenze con la conseguente perdita della pianta stessa.

Una figlia deliziosa e fragrante

Neostylis Lou Sneary: Neofinetia falcata x Rhynchostylis coelestis
Questo incrocio intergenerico esprime le doti migliori dei suoi genitori: la robustezza ed il periodo di fioritura della Rhynchostylis coelestis e la fragranza intensa della Neofinetia falcata .

Nel prossimo post andremo a scoprire la Neofinetia falcata, queste bellissime orchidee … e tante altre, saranno esposte nella mostra in programma all’Abbazia di Carceri.

Paphiopedilum

Paphiopedilum, specie da identificare

Paphiopedilum specie

Fiorito in questi giorni è una specie da identificare. La pianta arriva da una divisione messa a disposizione ai soci del Orchids Club Italia da Guido in occasione di Pordenone orchidea. In attesa del verdetto di Guido al suo ritorno sono apprezzati i vostri suggerimenti sulla sua identificazione.

Angraecum distichum

Una piccola africana fragrante e deliziosa

Dedico a voi visitatori del blog, i fiori di questa generosissima orchidea, che consiglio di inserire nelle vostre collezioni.
E’ lenta, molto lenta a crescere, munitevi di pazienza…molti collezionisti la coltivano solamente per la bellezza delle foglie.

Angraecum distichum Lindl. 1836 Section Dolabrifolia [Pfitzer] Garay
Sinonimi: Aeranthes distichus (Lindl.) Rchb. f. 1864-Angraecum imbricatum (Sw.) Schltr. 1918 – Angraecum poppendickianum Szlach. & Olszewski 2001-Epidorchis disticha (Lindl.] Kuntze 1891 – Limodorum imbricatum Sw. 1805-Macroplectrum distichum (Lindl.) Finet 1907-Mystacidium distichum (Lindl.) Benth. 1881.

Angraecum disticum è endemico in Africa centrale, particolarmente numeroso in Cameroon, Uganda e Gabon.
Il nome di specie si riferisce alla posizione delle sue foglie lungo il fusto vegetativo.
Questa orchidea fiorisce in qualsiasi periodo e più volte l’anno. Le foto mostrano uno dei miei due esemplari, in fiore per la terza volta nel 2006.
Non ho ancora capito il meccanismo delle fioriture, i fiori escono dalle ascelle dei fusti in più riprese ad intervalli di qualche mese e danno l’impressione di più fioriture annuali: stupendo!
I fiori sono piccoli. bianchi e deliziosamente fragranti.

Nota:

Le notizie e le descrizioni di ogni post del blog sono supportate da ricerche sulla letteratura esistente e sul web, ma si riferiscono esclusivamente a esperienze di coltivazione su orchidee presenti nella mia collezione.
Eventuali errori o incompletezze possono essere rimediati dalla vostra collaborazione.