Incontro d’Agosto

Incontri senza confini
In questo post non pubblicherò foto di orchidee, ma cercherò di “dipingere” e rivivere le ore armoniose di una Domenica d’Agosto trascorsa fra amici innamorati di queste piante affascinanti.
Quest’incontro e nato da una e-mail inviatami da Andreja Schulz (Presidente dell’Associazione Slovena Amatori Orchidee) con la quale chiedeva di poter visitare la serra, in compagnia di qualche socio della sua Associazione. La disponibilità è stata immediata e per l’occasione si è pensato bene di radunare anche il nostro Club.
Internet facilita molto l’organizzazione di tante cose, quello che anni fa richiedeva un notevole dispendio di energie, ora si risolve facilmente con qualche e-mail e magari con un post sul blog, ma consentitemi di fare una riflessione su questa dimensione comunicativa, utilissima e pericolosissima nello stesso tempo.

Internet, ma non solo.
A mio avviso, il pericolo latente del mondo virtuale messoci a disposizione dalle tecnologie attuali, se non utilizzato per arricchire la dimensione reale della nostra vita è quello di creare finte “comunity” all’interno delle quali si nascondono “folletti”, dalle mille sfaccettatuure negative e sterili. In altre parole, benissimo i siti internet interattivi, ancora meglio i forum piuttosto che i blog, ma se questi strumenti sono fine a se stessi, perdono ogni significato.
Andar per serre in Agosto non è il massimo, ma la passione, la buona compagnia ed un po di fortuna, anche in questa circostanza hanno contribuito a dipingere un bel quadro con soggetto:le orchidee.

Dalle mie parti c’erano ancora temperature tropicali, quando si decideva d’incontrarci, ma due o tre temporaloni estivi hanno preparato una Domenica Agostana da incorniciare: cielo azzurro con qualche nuvola bianca, aria pulita e temperatura deliziosa.

Un attimo di cultura.
Il programma dell’incontro, messo in piedi con stile extemporaneo prevedeva anche un momento per così dire “culturale” e cioè la presentazione e la distribuzione del libro tanto atteso: “Paphiopedilum Grower’s Manual di Lance A. Brik” – nella foto a sinistra si nota Andreja che confabula con qualche amico di Orchids Club Italia, forse stanno discutendo su qualche specie che manca nella loro collezione.

I primi arrivi.

Il giardino antistante, la serra, si è andato popolando di buon mattino.

La serra, luogo dove si mettono passione e segreti.
Aprirla agli amici è un gesto di profondo altruismo, che non tutti i collezionisti amano fare. Per la verità, i giorni che precedono qualche visita programmata sono carichi d’ansia perchè si desidera mettere in ordine ogni cosa, si pulisce e si controlla lo stato delle piante e si escogita il trucco del vecchio collezionista per stupire gli ospiti: si mette in bella mostra qualche esemplare fiorito.
In preparazione di quest’importante incontro (una delegazione straniera in visita) ho dedicato diverse giornate a riordinare piante e ambiente.
Come spesso accade, quando vuoi fare bella figura, c’è sempre il diavolo che ci mette la coda e proprio Sabato pomeriggio si è guastata la pompa della nebulizzazione.
L’amico Antonio Camani, che per l’occasione intendeva collaudare i suoi nuovi ugelli, ha dovuto rinviare le prove ad altra data.
Ad ogni buon conto,a parte scarsità di fioriture (Agosto fior di orchidea non ti conosco), Domenica mattina le porte della serra erano aperte, pronte per ricevere la delegazione slovena..

Per diverse ore la serra è stata un tutt’ uno con gli ospiti e la percezione esterna, fatta di rumori e figure ovatate che si destreggiavano fra gli spazi angusti della serra, era quasi surreale: sembrava che avesse acquistato movimento e forma umana.
Spero che le impressioni degli ospiti siano state buone…non posso nascondere che c’è sempre patema d’animo quando si mostra la propria collezione di orchidee.

La mia serra è brutta, bruttissima ed il sogno, irrealizzabile è di sistemare le mie orchidee in una bella serra stile vittoriano, ma per ora dobbiamo accontentarci di vivere in questi spazi autocostruiti e messi insieme anno dopo anno.
Effettivamente gran parte delle ore della giornata le trascorro in loro compagnia e quindi posiamo anche dire “casa mia per brutta che tu sia, sei sempre casa mia.”

I peccati di gola
Peccati di gola, slogan felice, coniato in occasione dei primi incontri del Club per invitare i soci a portare qualche leccornia è diventato ormai consuetudine. Domenica, i “peccati” in arrivo sono stati più numerosi dei “peccatori” giunti alla “purificazione”.

Ricordare tutto è impresa ardua e quindi grazie a tutti…purtroppo qualche “peccato” è rimasto in frigo per mancanza di tempo e di “fame”.
Un ringraziamento particolare va rivolto agli amici sloveni, giunti con molte prelibatezze: carni per la griglia, affettati e dolci.
Bravissime le donne del Club, che per l’occasione si sono improvvisate “maestre di cucina e di portata”.

Dulcis in fundo, un pensiero devoto ai “capi griglie” Carlo delle farnie e Renato, democraticamente incaricati alla gestione della grigliata.

I giovani
All’incontro c’erano anche diversi giovani appassionati delle orchidee e delle piante carnivore, biologi, agronomi e studenti universitari, c’era anche Moica che in Slovenia (poco sotto Nova Goriza), cura un interessante vivaio di piante rustiche; la nutrita presenza di tanti giovani fa ben sperare per il futuro della nostra passione.

I saluti e gli arrivederci.
Che dire ancora? Le sensazioni “orchidofile” vissute durante la giornata raccontatele voi; questo post vuole essere una semplice fotografia di iniziative da copiare e da ripetere in ogni caso.
So che molti di voi hanno impressionato momenti, fiori, piante e serra, se qualche foto è venuta particolarmente bene, linkatela nei commenti di questo post…ad esempio ho già visto questo bellissimo resoconto sul sito di Alberto
Ultima annotazione: la riunione ha avuto un epilogo lungo…lunghissimo, evidentemente sul tavolo sono state messe molte cose da chiarire…sono stati chiusi i lavori solamente col sopraggiungere del buio, quando abbiamo salutato gli ultimi ospiti, l’orologio segnava le ore 21 e 40 minuti… dodici ore esatte di orchidee.

Traguardi

Il blog è visto!

Erano diversi mesi che non controllavo più le statistiche di Orchids.it, poco fa, incuriosito dagli ottimi risultati del sito di Alberto sono andato a vedere cosa dice il programma di statistica “Google” , che rileva i flussi dei visitatori del blog.

Care amiche ed amici del blog, da metà Novembre 2005 ad oggi, siamo arrivati a 50.000 visitatori e per la precisione: 50.025! Domenica si brinda!
Ecco alcuni dati significativi:
– hanno visto il blog visitatori di 104 Paesi.
– totali 50.025 visitatori.
– pagine viste 144.320.
– primi 10 Paesi : Italia – Gremania – USA – Svezia – Francia – Slovenia – Svizzera – Brasile – Danimarca – Inghilterra.

Il blog è vivo, grazie a voi, viva il blog!

Cattleya violacea: le semine del Club

L’estate scorsa sono stati impollinati i fiori di Cattleya violacea, un cultivar molto bello di una specie bifoliata molto elegante.


La maturazione delle capsule è durata molti mesi e nella primavera di quest’anno abbiamo effettuato la semina in laboratorio.
Inaspettatamente i protocormi si son formati molto velocemente, se le cose procederanno bene avremo disponibili molte piantine di questa stupenda Cattleya.
Durante questo periodo di caldo eccessivo abbiamo sospeso le operazioni in laboratorio: è collocato all’interno della serra, dove è molto difficile controllare le massime temperature.

Qualche notizia sulla Cattleya violacea la trovate in questo post del blog.

PS) – Notizia di servizio:
visto il grande numero di adesioni all’ incontro di Domenica 6 Agosto, chiedo la cortesia a chi mi legge di parcheggiare l’auto nelle vicinanze del mio accesso (la strada antistante oppure il piazzale davanti al bar)…anche perchè lo spazio dedicato normalmente al parcheggio servirà per preparare la grigliatona con le favolose carni messe a disposizione dagli amici Sloveni!! I “peccati di gola” saranno tanti quanti i “peccatori”!!

Orchidee su internet

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Grosse novità sul sito di Alberto Ghedin

Il sito ha cambiato veste grafica, snella e molto invitante alla lettura.
Complimenti Alberto!
Naturalmente di questo sito, rimane la sua vocazione popolare e la condivisione dei suoi spazi con altri orchidofili, quasi a voler essere asilo virtuale per quanti non dispongono spazi web, e nello stesso tempo porsi ai visitatori in modo essenziale nelle sue presentazioni.

Leggo con piacere che questa formula è gradita al grande e variegato mondo d’internet, credo che il segreto stia tutto nella semplicità, qualità e continuo arricchimento di notizie accompagnate da foto.

Penso che all’Italia delle orchidee, questa bella esperienza faccia molto bene.

Brylobium hyacinthoides

Un’orchidea dai fiori simili a giacinti, meglio conosciuta come Eria hyacinthoides

Come tante altre specie, anche questa, inizialmente descritta da Blume nel 1825 (Carl Ludwig Blume (29 giugno 1789 – 3 febbraio 1862), botanico Tedesco-Olandese, ha effettuato vasti studi della flora dell’Asia meridionale, specialmente a Java, allora una colonia dei Paesi Bassi) come Dendrolirium hyacinthoides, ha successivamente cambiato nome di genere ed anche di specie. Le varie collocazioni, possiamo per comodità considerarle come sinonimi della stessa pianta: Dendrolirium ebulbe Blume 1825 – Dendrolirium hyacinthoides Blume 1825 – Eria ebulbis Lindley 1830 – Eria endymion Ridl. 1896 – Pinalia ebulbis (Blume) Kuntze 1891 – Pinalia hyacinthodes (Lindl.) Kuntze 1891.
Collezione Guido De Vidi – foto 02.08.06 – diritti riservati

Recentemente (10 Novembre 2005) è stata inclusa nel genere Brilobium e speriamo che per un po’ stia lì tranquilla: Bryobium hyacinthoides (Blume) Y.P.Ng & P.J.Cribb in Orchid Rev. 113(1265): 272. 2005
E’ una deliziosa orchidea fragrante di dimensioni contenute e bella anche come pianta.
Epifita e/o litofita a sviluppo simpodiale è originaria della penisola Malese, Sumatra e Java. Ama climi freschi ed è endemica ad altitudini che vanno dai 500 ai 1500 metri.
Questa orchidea produce foglie oblunghe, strette e lanceolate, che avvolgono gli pseudobulbi basali.
Le infiorescenze escono dalle guaine basali delle foglie e formano dei corti steli portanti anche 40 fiori bianchi con il labello vagamente dipinto di ocra gialla, profumati e molto somiglianti ai nostri giacinti, da cui il nome hyacinthoides.
Brylobium hyacinthoides fiorisce in primavera estate, ma non di rado nei grossi esemplari è rifiorente.
Coltivazione
Va coltivata in vaso con substrato di bark misto a torba filamentosa e agriperlite, si consiglia di tenerla nella parte fresca e bassa della serra.
Nonostante sia poco conosciuta e proposta dai venditori, questa specie botanica è facilmente coltivabile anche in casa e quindi va caldamente consigliata ai collezionisti da “balcone”.
Cibo e acqua
Concimare e bagnare durante tutto l’anno, attuando il classico rallentamento di cibo ed acqua nella stagione fredda.