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Vanda Futura ‘Guido’

La sua storia tassonomica.

Quante orchidee, a volte ibridi, ma anche specie, giungono nelle collezioni senza nome. Rimangono là anonime e ogni tanto, quando fioriscono, si è tentati di trovare i loro nomi. A volte, affascinati dai suoi bei fiori ci si prova. L’orchidea che vedete nelle foto è giunta tanti anni fa nella mia collezione, è un ibrido con una storia tassonomica lunga, e senza nome di cultivar; le notizie reperite si fermano alla creazione dell’incrocio, ma senza nome di registrazione. Ho pensato di battezzarla con il nome “Futura” in ricordo della bellissima canzone di Lucio Dalla.

Ultima ibridazione: Ascocenda Red Gem x Vanda (Aurawan x Thananchai)

Vanda Aurawan è un ibrido di orchidea originato da Vipar nel 1969. È un incrocio di: V. Eisensander x V. sanderiana


Vanda Thananchai, Sunthonwan 1968 RHS

Vanda Mem. Madame Pranerm × Vanda Tubtimtepy


Ascocenda Red Gem

Il nome attualmente accettato da RHS è Vanda Red Gem

Ascocenda Red Gem è un ibrido di orchidea originato da E.Iwanaga nel 1962. È un incrocio di: V. merrillii x V. curvifolia . È considerato un “ibrido primario” perché è un incrocio tra due specie. Genere

Ascocenda (Ascda.) Grex Gemma Rossa (nomenclatura tradizionale Sander) Genitori

V. merrillii x V. curvifolia Registrante E.Iwanaga Originatore E.Iwanaga Anno 1962 Composizione delle specie + V. merrillii (50%) + V. curvifolia (50%)


Bifrenaria aureofulva

Bifrenaria aureofulva (Hook.) Lindl.

Prima pubblicazione su Bot di Edwards. Reg. 29: t. 52 (1843) Specie endemica in Brasile nord-est, Brasile sud, Brasile sud-est. È un’epifita pseudobulbosa e cresce principalmente nel bioma tropicale umido.

Sinonimi omotipici

Sinonimi eterotipici

  • Specie a crescita compatta, i nuovi pseudobulbi producono infiorescenze di 4 -10 fiori arancioni. I fiori vanno da un arancione più giallastro a una tonalità di mandarino più scura/brillante. I fiori hanno striature rosse all’interno dei petali e/o del labello.
  • Quando la pianta è in fase di crescita attiva (dalla primavera all’autunno) concimare mensilmente con fertilizzante equilibrato. In caso di difficoltà a fiorire, può essere utile un periodo di riposo invernale temperato con annaffiature ridotte.

Cattleya warneri aquinada ‘Dolce Vita’

Cattleya warneri T. Moore ex Warner 1862

Cattleya warneri, è stata illustrata da Robert Warner e descritta da T. Moore nel 1862 (Thomas Moore 1821-1887 – botanico inglese, curatore del “Garden of the Apothecaries Company at Chelsea, 1848-1887.
E’una delle più belle Cattleya unifoliate brasiliane.
Si trova a sud-est degli stati, Minas Gerais, Rio de Janeiro, Espírito Santo e Bahia. Le piante vivono nelle zone umide dei fiumi, come “Rio Doce”, crescono ad altitudini da 200 fino a 300 m.

La Cattleya di giugno
Quando la maggior parte dei fiori delle Cattleya a fioritura primaverile cominciano a svanire e il sole estivo illumina la serra molte più ore al giorno, ecco che esplodono le fioriture color lavanda della bella Cattleya warneri , i fiori sono molto simili a quelli della sua sorella brasiliana a fioritura autunnale, Cattleya labiata. Se non fosse per il diverso periodo di fioritura, i fiori potrebbero facilmente essere scambiati fra loro. C. labiata e C. warneri, le due principali specie di Cattleya brasiliane a fiore grande hanno sempre creato problemi alla botanica ed alla tassonomia, addiritura ancor prima che la Cattleya warneri fosse stata scoperta.


E’ stato il naturalista, dottor George Gardner, a scoprire Cattleya warneri durante un suo viaggio in Brasile nel 1836 in cerca di farfalle, uccelli e orticole, peccato che in quell’occasione Gardner, convinto di aver ritrovato la perduta C. labiata, avendo viste alcune piante circa 15 miglia a nord di Rio sul monte Top Sail e nelle montagne Organ – le notizie di allora, circolanti fra i raccoglitori di orchidee, davano C. labiata erroneamente endemica vicino a Rio de Janeiro –, inviò in Inghilterra alcuni esemplari per dimostrare la sua scoperta.
Ma un collezionista francese di orchidee, Louis Forget, suggerì che Gardner non aveva mai trovato C. labiata nella provincia di Rio de Janeiro, perché non è mai esistita in quei luoghi.
Passarono molti anni prima che la nuova specie scoperta da Gardner in Brasile, trovasse la giusta classificazione tassonomica.

Questo avenne nel mese di agosto 1862, quando Robert Warner, illustrò e pubblicò in “Selected Orchidaceous Plants” quattro splendidi fiori color lavanda, con il nome “Cattleya warneri”, corredati anche di una una descrizione botanica della nuova specie a cura di T.Moore. Warner sottolineò nel suo testo di presentazione, che C. warneri doveva essere una nuova specie e non una C. labiata perché fiorita in un periodo completamente diverso. La tesi non fu accettata con facilità dai botanici del tempo, ma in favore di Warner spezzò parzialmente una lancia l’eminente orticoltore James O’Brien, quando sostenne che tutte le Cattleya a fiore grande dovrebbero essere considerate specie a sé stanti e non sottospecie o varietà di C. labiata. Inspiegabilmente però, C. warneri rimase per molti anni una varietà di C. labiata, oggi è accettata come una specie distinta.

Cattleya warneri possiede diverse caratteristiche che la rendono diversa da C. labiata. Cattleya warneri ha pseudobulbi più corti e più robusti rispetto a C. labiata e produce una pianta più compatta. Le foglie di C. warneri sono più ampie rispetto a quelle di C. labiata.

La differenza più evidente tra le due specie, ovviamente, è la loro diversa stagione di fioritura: Cattleya warneri fiorisce in primavera (fine maggio e giugno), mentre C. labiata è a fioritura autunnale (da settembre a novembre). Le due specie vegetano in diversi momenti dell’anno: C. warneri in autunno e in inverno, e C. labiata in primavera e in estate. Hanno anche cicli vegetativi assai diversi – una prima della fioritura, l’altra dopo la fioritura. (Rogerson, Orchid Digest 68-4, pg 203) Queste peculiarità, differenze in termini di crescita e diversi periodi di fioritura, si manifestano anche quando C. labiata e C. warneri sono coltivate nella stessa serra e vicine fra loro.
Cattleya warneri è certamente una delle più belle specie di Cattleya a fioritura primaverile. Il suo colore lavanda, le sue grandi dimensioni e la facilità di cultura ne fanno un buona pianta sia per il coltivatore neofita, che per l’esperto. Ha anche grandi varianti di forma e di colore ed anche per questo la rendono interessante per i collezionisti.
A onor del vero, Cattleya warneri non brilla per l’ottima forma di fiori, una caratteristica che condivide con C. labiata, nel tempo però, sono stati selezionati dei cloni di forma superiore, molti sono stati premiati dalla Royal Horticultural Society di Londra, ed altri sono serviti per le ibridazioni, se si guarda indietro nella parentela di un ibrido Cattleya a foglie larghe, e anche con la doppia guaina, si troverà invariabilmente C. warneri come genitore.
Anche nel mercato dei fiori recisi degli anni 30-50, Cattleya warneri non è mai stata una specie significativa, ma per la sua peculiarità a produrre fioriture tardo primaverili è stata molto usata nelle ibridazioni.
Ecco qualche esempio di ibridi primari di C. warneri: Cattleya Myra Peters alba (warneri alba x gaskelliana alba) è stato uno dei primi fini ibridi bianchi di Cattleya a fiorire nel mese delle nozze (giugno), Cattleya Dupreana (warneri x warscewiczii) è stato uno standard di eccellenza nei fiori color lavanda di giugno, Cattleya Comet (warneri x dowiana) bellissimo fiore scuro, Cattleya warneri incrociata con Cattleya R. Cadwalader altrimenti nopta anche come Cattleya di giugno.

Fortunatamente, dopo 150 anni, C. warneri è ancora con noi per aggiungere colore e profumo alla luce delle lunghe e calde giornate di giugno. Possiamo ammirare i suoi fiori quasi ad evocare una bella ragazza la cui storia è stata a lungo dimenticata, C. warneri chiude delicatamente le porte della primavera e con un dolce sorriso ci accompagna verso l’estate, senza pensare alla sua inquietante sorella C. labiata che ci porterà il vento d’autunno.

Coltivazione
C. warneri non è una specie difficile da coltivare, ma richiede qualche attenzione particolare. E’ nella sua fase vegetativa durante i mesi invernali, quando la maggior parte delle altre Cattleya sono dormienti, per questo motivo è difficile mettere questa specie nelle condizioni ideali di crescita. Per quanto possibile, conviene tenere questa specie nell’angolo più caldo, umido e luminoso della serra durante la stagione fredda.
La maggior parte dei coltivatori consiglia di coltivare Cattleya warneri con meno luce solare delle altre specie a foglia larga, la migliore regola per capire il giusto equilibrio di luce è ancora il colore delle foglie che dovrebbe essere verde chiaro.

Come tutte le specie di Cattleya, anche per C. warneri è bene lasciar asciugare completamente la pianta fra le bagnature. Il vaso continuamente bagnato marcisce le radici. Rinvasare C. warneri solo quando iniziano a spuntare nuove radici, preferibilmente durante i caldi mesi estivi.

Coelogyne prolifera

Coelogyne prolifera Lindl.

Pubblicato per la prima volta in Gen. Sp. Orchidea. Tav.: 40 (1830) . L’areale nativo di questa specie va dal Nepal alla Cina (Yunnan) e all’Indocina. È un’epifita pseudobulbosa e cresce principalmente nel bioma tropicale umido.


Descrizione.

Nome botanico: Coelogyne prolifera Famiglia: Orchidaceae Sinonimi: Coelogyne flavida, Pleione flavida, Pleione prolifera

Guardando i suoi piccoli fiori, è difficile credere che sia una Coelogyne. Questa specie ha un’abitudine di crescita davvero insolita. La spiga continua a crescere dopo che è fiorita e produce le fioriture dell’anno successivo. Quindi non potarlo dopo la fioritura!

Coelogyne schultesii e Coel longipes sono altri due membri rifiorenti del piccolo gruppo. Coelogyne prolifica è un’orchidea che si trova sui tronchi degli alberi e sui rami più bassi come un’epifita di piccole e medie dimensioni, con crescita da fredda a calda.

Gli pseudobulbi compressi da ovoidali a oblunghi sono distanti 2,5-4 cm sul rizoma, alquanto lucidi quando essiccati, strettamente ovoidali-oblunghi, 2,2-3,7 × 1-1,2 cm. Portano 2 foglie apicali, plicate, 7 nervate, strettamente lanceolate, a punta lunga che si restringono gradualmente negli steli scanalati e allungati. La pianta fiorisce in primavera su un’infiorescenza terminale, slanciata, eretta, lunga fino a 30 cm, di 3-10 fiori che nasce su uno pseudobulbo maturo e foglia con numerose guaine imbricate all’incrocio tra peduncolo e rachide. Questa orchidea fiorisce sia dalle infiorescenze degli anni precedenti che da quelle nuove, da cui il nome specifico prolifera.

I fiori sono verdi o verde giallastro, di circa 1 cm di diametro. Il sepalo dorsale è oblungo, 6-7 x circa 2,8 mm, 3 venato, punta smussata; sepali laterali ovato-oblunghi, di dimensioni simili al sepalo dorsale. I petali sono lineari, leggermente ristretti verso la base, 5-6 × circa 0,6 mm, 1 venati; labello quasi ovato, 6-7 x circa 5 mm, base concava e poco saccato, trilobato; lobi laterali eretti, ovati; lobo medio quasi ellittico, circa 4 × 3 mm, margine incrinato, punta dentellata; callo con 2 lamelle longitudinali prominenti che si estendono dalla base del lobo medio e poi diminuiscono. La colonna è quasi eretta, un po’ a forma di clava, circa 5 mm, punta strettamente alata e irregolarmente dentellata. La capsula è oblunga, 1,2-1,4 x 0,5-0,6 cm. Prolifico Coelogyne si trova in India nord-orientale, Nepal, Bhutan, Myanmar superiore, Yunnan Cina, Tailandia e Vietnam in collina,