Fatti e misteri che fanno tendenza nel collezionismo delle orchidee
Di recente, un orchidofilo australiano ha fatto visita alle mie orchidee. Robert Bisetto è il suo nome, come si evince di chiara origine italiana, anzi trevigiana, e sono stati proprio i suoi parenti trevigiani a contattarmi per organizzare la sua visita.
L’incontro è stato molto interessante, sia per l’ottima conoscenza orchidofila di Robert che per l’opportunità di confronto fra collezionisti così lontani geograficamente.
Durante la passeggiata in serra si è parlato dei tanti aspetti della nostra comune passione, di come è vissuto il collezionismo orchidofilo in Australia – ho capito ad esempio che i collezionisti australiani sono particolarmente attratti dai “Dendrobium cosiddetti indiani” – e si è convenuto di tenerci in contatto via internet per futuri scambi culturali con il nostro Club.
Dendrobium indiani, nella fattispecie, Robert mi parlava del D. Mousmee, considerandolo il migliore di tutti…e puntualmente, appena rientrato in Australia mi ha inviato alcune foto che pubblico con piacere.
…”Chow Guido, I’m finally back home in Australia.
Here are some photos of what Den. Mousmee, looks like. I reckon, it is the BEST of all the indian Den’s.
Please let me know if you get this email
Chow Robert Bisetto” – sono finalmente tornato a casa in Australia.
Eccoti alcune foto di com’è il Dendrobium Mousmee. Devo riconoscere che è la MIGLIORE di tutti i Dendrobium indiani….”
Dendrobium Mousmee, fascino, storia e mito
“E’ un ibrido primario (Dendrobium bronckartii (furcatum) x Dendrobium thrysiflorum) registerato da (V.?) nel 1941.
Ho già scritto qualche nota su questo Dendrobium, ma questa passione, tutto sommato per un ibrido, solletica il mio interesse e quindi vale la pena di approfondire il perché.
E’ noto che nel mondo del collezionismo orchidofilo nascono tendenze, a volte durature nel tempo e in certi casi extemporanee. Famosa è la tendenza di quei Giapponesi raggruppati in una associazione che colleziona una sola specie: la Cattleya walkeriana. Altrettanto noti quei brasiliani che collezionano quante varietà possibili di Laelia purpurata. La lista potrebbe allungarsi, ma tornando ai nostri “Dendrobium indiani”, così definiti dagli orchidofili australiani, per quale motivo sono così affascinanti?
E’ nella seconda metà del diciannovesimo secolo che vari esploratori alla ricerca di nuove specie nelle colonie dell’Impero Britannico, inviano in Inghilterra molte piante di Dendrobium endemiche in India, Birmania, Asia del Sud e Cina meridionale.
I nomi di quegli esploratori, Messer’s, Parish, Veitch, Rolfe, Paxton, Farmer, Lobb, Sir Jeremiah Colman e tanti altri, saranno per sempre legati alle nuove piante scoperte e caratterizzeranno pesantemente la nomenclatura stessa di quel gruppo di Dendrobium.
Tanto per ricordarne qualcuno possiamo citare: Dendrobium aggregatum, Dendrobium thyrsiflorum, Dendrobium amabile, Dendrobium bronckartii (syn. Dendrobium furcatum) e molti altri.
Per la verità i Dendrobium indiani non hanno fioriture di lunga durata, al massimo una o due settimane,tuttavia, le loro luminose combinazioni di colore, ad esempio il giallo intenso ed il bianco del Dendrobium thyrsiforum e le loro fioriture abbondanti compensano il limite della durata. Altro punto a favore di questi Dendrobium è la loro velocità di crescita, molte specie di questo gruppo sono relativamente rapide a maturare e qualche pianta può diventare presto un’esemplare con centinaia ed anche migliaia di fiori.
Forse però, il motivo di tanto successo in Australia è che molte specie possono svilupparsi all’esterno per tutto l’anno, particolarmente nella fascia tropicale e sud tropicale di quel paese, le piante possono essere sistemate sotto alberi decidui o semi-decidui quali il mango.
Col trascorrere del tempo, molte delle specie “indiane” sono state usate nelle ibridazioni. Per una panoramica completa conviene consultare “Wildcatt o RDS databases”, fra i più noti primeggiano il famoso Dendrobium Mousmee, registrato nel 1941 ed un suo discendente, Dendrobium Floralia, registrato nel 1969.
Dendrobium Mousmee rimane ancora avvolto da una polemica a metà fra il mistero e la confusione.
Si è già scritto che questo incrocio è stato registrato nel 1941 come ibrido primario tra (Dendrobium bronckartii e Dendrobium thyrsiforum) ma uno dei genitori presunti, Dendrobium bronckartii (sin. Dendrobium furcatum) risulterebbe estinto. Questo aspetto, oltre ad alimentare la discussione, aumenta anche e soprattutto il fascino del suo possesso da parte dei collezionisti
Altro alone di mistero traspare nella registrazione stessa: RHS indica che questa avviene nel 1941 in piena guerra mondiale e l’autore della descrizione si firma “V”…chi era “V”?, visto il particolare periodo storico, potrebbe essere stata anche una spia che intendeva inviare messaggi in codice?
La confusione ed il mistero che circonda questa orchidea aumenta ulteriormente anche analizzando i dati della descrizione quando indicano che alcuni luoghi fanno riferimento al Dendrobium bronckartii, (sin. Dendrobium furcatum) come sinonimo del Dendrobium thyrsiforum ed anche al Dendrobium amabile che è una specie endemica nel Vietnam. Le foto del Dendrobium Mousmee possono avere qualche assomiglianza con Dendrobium amabile…risulta altresì più difficile trovare qualche somiglianza con Dendrobium furcatum.
Forse Dendrobium Mousmee potrebbe essere occasione di lavoro per tassonomi e botanici, sempre impegnati a creare nuove varietà, o forse mister “V” li ha già imbrogliati tutti! Il fascino continua…
PS) Ringrazio l’amico Robert Bisetto per le foto.