Venerdì 2 Aprile 2004
«A QUALCUNO PIACE GIALLO». Ieri in scena anche due autori giovani, Sardou e De Silva
Omaggio floreale a Nero Wolfe
Esperti svelano i segreti delle orchidee, passione del detective newyorkese
Dalla serra newyorkese di Nero Wolfe al Sancarlino, il profumo delle orchidee inebria Brescia. E non si fa per dire. Ieri pomeriggio «A qualcuno piace giallo» ha reso omaggio alla passione di nero Wolfe per «maliarde tropicali» e ha portato in città il loro maggior collezionista italiano. Risponde al nome di Guido De Vidi, che nella sua serra di Pero di Breda (Treviso) ne custodisce circa 4 mila esemplari di ogni tipo e provenienza. E qualcuno l’ha portato anche all’ammirazione degli appassionati del giallo. Che poi, «Rex Stout ne sapeva qualcosa di orchidee – dice -, ma ma molto si inventava». Lui che le conosce bene ne parla come di piante evolute, che stanno alle altre «come l’uomo sta agli animali». Spiega che se ne conoscono 30 mila specie in natura, più 40 mila ibridi registrati. «Questa ha compiuto 18 anni oggi», dice di una come fosse sua figlia. Le orchidee vivono a lungo, e se hanno l’ambiente adatto richiedono poche cure. Insieme alla biologa Anna Maria Botticelli, De Vidi spiega lo «stile di vita» di un Cymbidium o di un Paphipedilum, delle orchidee epifite (che vivono sugli alberi) e terricole, di quelle del Madagascar o del Nepal. Le «maliarde» si trovano ad ogni latitudine, e grandi o piccole, quale che sia il colore «si riconoscono sempre dal fiore». Le signore in sala vogliono saperne di più, la biologa dispensa «dritte» e suggerimenti.
E’ stata la simpatica conclusione di un pomeriggio cominciato con Romain Sardou, giovane parigino che al suo romanzo d’esordio «Ma liberaci dal male» (Sonzogno) si è già guadagnato da Le Parisien quasi un confronto con «Il nome della rosa». Sardou, intervistato da Alberto Mattioli (Il Giorno), presenta una «storia dentro la Storia con la maiuscola».
E dentro la sua storia ci sono un terribile inverno e tre cadaveri che galleggiano, la Chiesa che «si sforza di creare miracoli perché il popolo resti timorato», i suoi colti ministri che «non si lasciano fermare dalla neve» e la paura del popolo ignorante e analfabeta. Tuttavia, non è un parlare d’altri tempi. Allora come oggi «temiamo il domani ma ne siamo intrigati, siamo inquieti in un tempo inquieto», dice il parigino, che non ha ancora trent’anni.
Parla dell’oggi pure il napoletano Diego De Silva, che presenta il suo «Voglia di guardare» (Einaudi). Il suo non è un giallo nel senso proprio. Non ci sono assassini da scoprire ma due personaggi «patologici» che s’incrociano. Celeste, studentessa quindicenne si prostituisce «perché gode a creare delle crepe nella vita degli altri». L’avvocato Eller è un pedofilo che ammazza bambine. Celeste scopre il suo segreto e «entra nella sua vita attratta dal male e lo chiarisce a se stessa». Chi lo ha letto giura che vale davvero la pena.
Oggi il festival continua con il 18enne Piero Belfiore che presenta «Mistero a scuola» (ore 15.30) e con Marco Bettini che parla del suo ultimo «Color sangue» (ore 17). Alle 18, Claudio G. Fava presenta «Figli (settimanali) di un Dio Minore». Alle 20.30, infine, il clou con la londinese Stella Duffy che insieme a Fiamma darà vita allo spettacolo letterario-musicale «Calendar Music».
Mimmo Varone