Aria nuova, Domenica 27, all’incontro Novembrino promosso da Orchids Club Italia.
L’aria era frizzante, la notte aveva visto il termometro andare sotto lo zero termico, ma il sole del mattino era riuscito a scaldare le case ed i campi della pianura Villorbese.
La casa dei coniugi Ghedin, accogliente come sempre, era in fermento per i preparativi di ricevimento degli invitati, che magicamente spuntavano a piccoli gruppetti dal viale d’ingresso.
I temi della giornata
Questa volta la posta in gioco era corposa: tecnologie e nuovi supporti per facilitare la coltivazione delle orchidee.
Innanzi tutto però, visita alla serra di Alberto, sontuosa e vestita a festa con i gioielli più importanti in bella mostra ai visitatori…vecchio e simpatico trucchetto di tutti i collezionisti, per colpire gli amici orchidofili. Alberto c’è riuscito anche con me – porca l’oca, ho imprecato fra i denti, l’allievo sta superando il maestro! – per la verità, più che un imprecazione è stato un sussulto di orgoglio e di soddisfazione, notare che la condivisione delle esperienze porta a simili risultati. In fondo è proprio questo il motore che anima la nostra filosofia associativa: prima di tutto le orchidee.
Aria nuova, si scriveva all’inizio, sì perché questo incontro ha messo insieme varie esperienze associative locali, chiamate per l’occasione a trovare risposte omogenee a problemi comuni.
Conversando con Marco, orchidofilo di Milano presente all’incontro, questi mi diceva: sai che in giro ci sono coltivatori di orchidee che non ti fanno vedere nemmeno le piante per paura che gli rubi qualche segreto? Purtroppo il collezionismo orchidofilo produce anche queste situazioni, ma i grandi traguardi si possono raggiungere solamente con spirito altruistico e con l’aggregazione di tante forze, senza singolarismi e divisioni.
Dividere è facile, sono mille i motivi che lo stare insieme porta a divisioni, uno solo è quello che tiene legate le persone: la passione!
Ecco allora che assume grande importanza, contribuire a far ben funzionare una forte Associazione Nazionale, Associazione che vada e che veda oltre la dimensione operativa locale.
Questo in sintesi è stato il filo conduttore della bella giornata orchidofila appena conclusasi.
Come si può vedere dalle foto, di grande interesse è stata la discussione – presente il titolare della ditta Idrojet di Verona – rivolta a capire i pregi ed i limiti dei sistemi di nebulizzazione per serre presenti nel mercato. L’argomento “fog” è di grande attualità per i collezionisti di orchidee, possiamo definirlo, insieme all’abbassamento adiabatico della temperatura “cooling” ed al controllo computerizzato e remotizzato delle funzioni, uno dei tre problemi ai quali è importante trovare delle soluzioni tecniche comuni.
Oltre che tecnica, l’importanza di attivare soluzioni su larga scala, tocca anche la sfera economica, nel merito, abbiamo suggerito ad Alberto Ghedin, e ad Antonio Camani, rispettivamente, Vice Presidente e Consigliere AIO, di affrontare il problema allo scopo di attivare convenzioni economiche da proporre a tutti i soci AIO.
La discussione ha toccato anche l’aspetto “automazione” dei controlli in serra. A tal proposito, a superamento dell’impiantistica obsoleta presente in varie realtà, con la collaborazione di esperti informatici ed elettronici, si è proposto di progettare un quadro di comando e di gestione computerizzata di varie funzioni, da mettere a disposizione dei soci, sia nella sua fase progettuale che esecutiva.
Un accenno è andato alle future esposizioni orchidofile che a vario titolo ci vedranno protagonisti, tutto lascia pensare che ci saranno delle piacevoli sorprese.
Un grazie grande, grande, a Luigina e Alberto Ghedin che ci hanno ospitato con grande simpatia, grazie a quanti hanno contribuito a rendere “culinariamente peccaminosa la riunione”, infine, grazie a tutti i partecipanti… ed un pensiero carico di calore alle amiche ed amici, che per vari motivi non hanno potuto presenziare.
PS) Un gruppetto di amiche ed amici hanno consumato il resto della giornata dentro la mia serra… il sole aveva già fatto capolino oltre l’orizzonte quando gli ultimi ritardatari tentavano di conquistare la via del ritorno.
PSS) Nella confusione iniziale non ho scattato foto alla serra di Alberto, mi piacerebbe inserirne una nel post, chi ne ha una la invii a info@orchids.it grazie.
Commenti recenti: