Archivio mensile:Luglio 2017

Thunia alba o marshalliana?

Il genere
Il genere Thunia comprende cinque o sei specie terrestri tutte originarie delle regioni himalayane e dal Myamar.
Orchidee Litofite sulle rocce o epifite sui rami più bassi degli alberi nelle foreste o in luoghi ombreggiati e rocciosi; 1200-2300 m. Sud Ovest Sichuan, Xizang Sud Est, Sud, Sud Est e Ovest Yunnan [Bhutan, Nord Est India, Indonesia, Malesia, Myanmar, Nepal, Thailandia, Vietnam].
Origine del nome di genere: in onore del conte von Thun Hohenstein di Tetschin (Boemia).

La specie
Thunia marshalliana o T. alba. Questa specie ha un’ampia distribuzione in India e Sri Lanka, Myanmar e Cina, Tailandia e Malesia. Si trova nelle zone montane inferiori a circa 600 – 1000 m, in boschi ombrosi e umidi dove cresce come terrestre o semi-epifita.
Comunemente coltivata nelle collezioni europee è Thunia marshalliana, nota anche come Thunia alba, anche se alcuni coltivatori ritengono che sono due specie diverse.

Nome accettato
Thunia alba (Lindley) HG Reichenbach, Bot. Zeitung (Berlino). 10: 764. 1852.

Sinonimi
Thunia marshalliana Rchb.f. 1877.
Phaius albus Lindley in Wallich, Pl. Asiat. Rar. 2: 85. 1831; P. marshallianus (HG Reichenbach) NE Brown.

Ad ogni buon conto, sembra che l’opinione generale tra i botanici contemporanei sia quella di considerare accettato il nome precedente T. alba (1852). Tuttavia, da un confronto con diverse descrizioni di entrambe le specie, si rilevano differenze, ma queste sono molto lievi e non abbastanza per fare due taxa separati. Ad esempio la dimensione del labello è più breve in T. marshalhana, e la lunghezza della peluria su di esso è più lunga e più numerosa, spesso si cita la differenza del colore delle chiglie oppure le venature sul labello; in conclusione ci si rende conto che è una specie molto variabile, al punto da avere difficoltà a distinguere tra loro. Ci si deve chiedere ci sono due diversi taxa?
Le piante del genere Thunia sono a sviluppo biennale. Vegetano in primavera dalla crescita della stagione precedente, che appassisce e muore durante la seconda stagione. La nuova vegetazione si sviluppa rapidamente in primavera e all’inizio dell’estate, portando le sue foglie alternativamente lungo lo stelo in modo analogo ai bambù, da cui il nome popolare (orchidea bambù) per indicare T. marshalliana. L’infiorescenza terminale, che di solito inizia ad aprirsi a tarda primavera, alla fine può portare fino a una dozzina di grandi fiori bianchi, ciascuno con un vistoso labello frangiato dal colore giallo intenso.

Coltivazione
Le varie specie del genere Thunia possono essere coltivate in condizioni diverse: in pieno sole oppure anche in ambienti ombrosi. Generalmente si ottengono buone fioriture con tanta luce a temperature da serra calda.
Le condizioni nelle quali io coltivo le mie piante di T. marshalliana sono le seguenti: verso l’autunno vanno diradate le bagnature per favorire la spogliazione delle canne mature. La canne spoglie devono essere conservate in un luogo caldo e asciutto tutto l’inverno fino a quando appare una nuova crescita alla base delle vegetazioni spoglie. Nel caso neccessiti il rinvaso, il substrato di coltivazione in vasi o cestini, può essere costituito da un mix terrestre contenente corteccia, muschio di torba, sabbia, felce arborea sminuzzata, e terreno di bosco. Solo le radici della nuova vegetazione vanno coperte dal mix (è necessario mettere un tutore per ogni canna per evitare il ribaltamento).
La nuova vegetazione si sviluppa ad una velocità prodigiosa, raggiungendo un’altezza di almeno 60 cm. entro tre mesi. I boccioli dei fiori si sviluppano a tarda primavera e si aprono in sequenza.
In primavera le piante possono essere facilmente propagate tagliando spezzoni di circa 15 cm. delle vegetazioni degli anni precedenti, e piantumati in vasi con substrato di agriperlite.

Encyclia chloroleuca

www.orchids.it… dal 2004 con voi, un sito da leggere e rileggere! Notizie di botanica, opinioni, critiche e tanto altro dal mondo delle orchidee, a cura di Guido De Vidi.

Encyclia chloroleuca [Hooker]Neumann 1845-6
Nome popolare: Encyclia Bianco/Verde.
Collezione Guido De Vidi
Internet, news correlate scelte per voi:
Populin – Bogarin
tropicalplantbook.com

Cattleya Eros Coerulea ‘Gianni Morello’

Cattleya Eros (mossiae coerulea x walkeriana coerulea)
Fioritura 15.07.2017 nella collezione rio Parnasso.
C. Eros AM/RHS è un ibrido primario di C. mossiae f. coerulea e C. walkeriana f. coerulea registrato da (Veitch and Sons) nel 1895. Ho ricevuto una divisione in omaggio nel 2003 dall’amico orchidofilo Gianni Morello ed è fiorita per la prima volta a metà del mese di luglio 2006.
Foto: Gianni Morello è il secondo da sinistra e siamo all’EOC di Padova 2006 con i premi vinti dalle orchidee di Guido De Vidi nello Stand di Orchids Club Italia.

Il cultivar
Sono trascorsi 11 anni da allora. Non conosco altro della storia di questo cultivar, per altro molto bello, e mi piacerebbe dedicarlo a Gianni che me l’ha donato.
In questi casi il coltivatore può esercitare la sua “patria potestà” battezzando il clone con il nome della persona alla quale vuol dedicare la sua orchidea fiorita.
Con questo post, il clone che vive nella mia collezione sarà nominato: Cattleya Eros Coerulea ‘Gianni Morello’ AM/RHS

Orchidee, venditori extraeuropei nelle mostre mercato italiane: con quali regole?

Nella foto Franz Zeuner del garden Currlin Orchideen (D) e Alfiero Furlan alle prese con l’allestimento della mostra di Schio ed 2015

Agli inizi era Monte Porzio Catone a fare scuola. Vuoi per la comodità delle operazioni di sdoganamento, o magari per la facilità dei trasporti, era quell’evento orchidofilo che richiamava venditori da varie parti del mondo.
Arrivavano così alla rinfusa, senza regole ed erano coccolati dai venditori EU per accaparrarsi l’invenduto.
Fatte le conoscenze, i vari venditori asiatici o sudamericani, cominciarono a fare capolino anche in altri eventi e mostre mercato.
Ma, a differenza dei produttori italiani ed europei, che un po’ alla volta iniziarono a contribuire anche con orchidee fiorite nelle varie esposizioni, gli stand (eufemismo) dei cosiddetti “extracomunitari” continuano a sembrare dei bazar con piante all’ammasso per essere velocemente piazzate, con garanzia che l’invenduto sarà facile appannaggio di qualche collezionista dal portafoglio largo.
Tutto bene, anzi benissimo… per gli extracomunitari, con le operazioni (CITES e fitosanitario) ormai affinate. Sembra che fare sdoganamento in Germania sia un gioco da ragazzi, mettono insieme più appuntamenti facendo girare le piante a radice nuda, sapientemente impacchettate, per più giorni, fino all’esaurimento.
Ed è così che alla fine di ogni mostra iniziano le “danze” per l’accaparramento dell’invenduto, nessuno escluso: singoli collezionisti, associazioni ed anche venditori italiani. Bene, si dirà, ma con quali risultati e con quali regole può funzionare questo che oserei definire mercato collaterale o accessorio in una mostra mercato di orchidee?

Io direi, ad esempio, che gli organizzatori di eventi orchidofili nell’ambito della comunità europea, dovrebbero richiedere un minimo di allestimento (piante fiorite esposte) ai venditori extraeuropei nei loro stand, anche e soprattutto per equità nei confronti dei collezionisti amatoriali e degli espositori europei che si fanno il “mazzo” per portare piante fiorite sia in vendita che in mostra.

Non da ultimo stabilizzare il “valzer” dei prezzi delle piante in vendita. Il punto di riferimento degli acquisti per noi collezionisti è il catalogo o listino prezzi che ogni venditore extraeuropeo pubblica, generalmente in dollari USA, e questo parametro dovrebbe rimanere valido sempre. Invece non è così, il prezzo della pianta in vendita nelle esposizioni italiane è aumentato del 10-20% rispetto ai listini e i dollari diventano automaticamente Euro (quando questo vale più del dollaro).

Si dirà: questo è il mercato… basta non fare acquisti, ma non è così semplice, la tentazione e la voglia di portarsi a casa l’orchidea esotica è più forte della ragione, questo è risaputo. Spesso poi, gran parte di quei mega acquisti di fine mostra, vuoi perché ormai sono rimasugli, o piante in giro per l’Europa da molti giorni (in marcescenza o disidratate), avranno vita corta.

Quale soluzione? Nel limite del possibile stabilire delle regole di “ingaggio”… facile a dirsi, difficile da attuarsi.
Chissà, forse questo degli extracomunitari presenti nelle motre europee di orchidee non è nemmeno un problema percepito… mah!
Forse basterebbe tornare agli albori dell’orchidofilia, quando le importazioni in Europa di orchidee esotiche (perché di questo si tratta anche oggi) erano messe all’asta e poi rivendute ai vari collezionisti, che, una volta fiorite le portavano nelle varie esposizioni per essere ammirate e giudicate. Ecco, potrebbe essere un’idea: regole, occasioni e spazi appositi per la vendita di orchidee di importazione. Mi sa che ho sollevato un bel casino! Che ne dite?

Peristeria rossiana

Pianta coltivata nella collezione rio Parnasso: fioritura luglio 2017.

Peristeria rossiana Reichb.f., in: Gard. Chron. (1889) i. 8.
Il nome di specie è stato dedicato in onore di Mr. Ross, fornitore e raccoglitore di piante in Sud America
Sinonimo: Peristeria aspersa Rolfe.
Specie epifita trovata in pianure calde e umide [Brasile (Amazonas), Venezuela, Colombia].
In coltivazione fiorisce in luglio dopo un lungo e lento periodo di sviluppo degli steli fiorali penduli. Sullo stelo si formano da 7 a 10 fiori.
Le note colturali rientrano nella media delle altre specie del genere descritte di seguito.
Si consiglia di far crescere la pianta in contenitori che consentano agli steli fiorali penduli di trovare spazio per la loro crescita verso il basso.

Il genere Peristeria
Il nome del genere è stato tratto dalla parola greca peristerion, che significa “piccola colomba” o piccione. Ci sono circa undici specie endemiche in America tropicale, dall’America Centrale alle Indie Occidentali, attraverso l’America del Sud al Brasile. La specie tipo è Peristeria elata, descritta da Hooker in Botanical Magazine t. 3116 (1831).
Peristeria elata) è la specie più conosciuta di questo piccolo genere. Le prime piante di Peristeria furono inviate in Inghilterra nel 1826 e fiorite nel 1831. William J. Hooker, descrivendo il genere, lo chiamò Peristeria a causa della somiglianza di una colomba che appare nei fiori. Peristeria elata è il fiore nazionale di Panama.

Coltivazione
Le varie specie del genere Peristeria si sviluppano come piante epifite in aree erbose aperte, ad altitudini di 600-1200 metri. In coltivazione vanno garantite condizioni umide intermedie.
Edward Sprague Rand (Boston, 1834 — 1897), nel suo libro Orchids: description of the species and varieties grown at Glen Ridge, publicato a New York nel 1876 scriveva: “Queste piante dovrebbero essere coltivate in vasi con composto di torba e foglie di faggio. Durante la loro stagione di crescita dovrebbero avere abbondanza di acqua, ma nella stagione di riposo dovrebbero rimanere quasi asciutte, in quanto neccessitano di un lungo riposo.

Specie e sinonimi
Peristeria aspersa Rolfe , Lindenia , vi. (1890) 57 t. 267. Trovata in pianure calde e umide [Brasile (Amazonas), Venezuela, Colombia] – epifita

Peristeria barkeri Bateman , Orch. Mex. & Guat. t. 8 = Acineta barkeri

Peristeria cerina Lindley , Bot. Reg. t. 1953. – Trovata in pianure calde e umide [Brasile (Pará), Trinidad, Venezuela] – le piante sono epifite, con pseudobulfi appiattiti a 7-9 cm, foglie plicate oblunghe-lanceolate 25-30 x 4-5.5cm. Infiorescenza da 15 cm con fiori di 4-12 gialli, profumo di ginepro (fioritura-primavera).
Rand (1876) ha scritto: “Fiori gialli opachi, con un forte odore di ginepro, prodotti in grappoli, vicino al pseudobulbo, nel mese di giugno e luglio”.

Peristeria cochlearis Garay , Orquideologia , 7 (4): 199, fig. 75 (1972). [Panama, Colombia] – raccolti da G. Escobar a Chocó, in Colombia.

Peristeria elata
Hooker , Bot. Mag. t. 3116. (1831). [Costa Rica, Panama, Colombia, Venezuela, Ecuador] – Questa specie è il fiore nazionale di Panama ed è in CITES appendice 1. È conosciuta come l’Orchidea “Dove” o “Spirito santo”. I fiori bianchi sono ricoperti da un picco eretto. Rand (1876) ha scritto: “Fiori bianchi di cera con labello lilla alla base e di una fragranza squisita, vengono prodotti su lunghisteli che si formano alla base degli pseudobulbi. L’interno del fiore somiglia in qualche modo ad una Colomba con ali aperte”.

Peristeria ephippium Reichb.f. , Gard. Cron. (1883) II. 198.

* Peristeria fuscata Hort. Ex Lindl. , A Gard. Cron. (1856) 388 = Lycomormium squalidum

Peristeria graveolens Hort. , A Gard. Cron. (1882) II. 151.

Peristeria guttata Knowl. & Westc. , Flor. Taxi. ii. (1838) 99. t. 70. [Fr. Guiana, Suriname, Guyana, Venezuela, Colombia, Ecuador, Brasile]
Rand (1876) ha scritto: “Fiori gialli, abbondantemente marcati di marrone rossastro, prodotti in piccoli grappoli in settembre”. [Pianta raccolta a Rio de Janiero]

Peristeria guttata var. Violacea Josst , Beschr. Culto. Orchidea. 334. 1851.

Peristeria humboldtii Lindl. , Bot. Reg. (1843) t. 18 = Acineta Humboldtii

Peristeria humboldtii var. Fulva Hook. , In: Curtis Bot. Mag. 71: tab. 4156. 1845. [Venezuela]

Peristeria laeta Rchb.f. , Gard. Cron. ser. 3, 2: 616. 1887.

Peristeria lentiginosa Lodd. Gatto. Ex W. Baxt. , In Loud. Hort. Brit Suppl. iii. 604 = Prstra. Pendula?

Peristeria leucoxantha Garay , a Arquiv. Jard. Bot. Rio de Janeiro , xiii. 46, tab. 3 (1954). Basato su un’illustrazione colombiana; Raccolta a Cauca, in Colombia.

Peristeria lindenii Rolfe, Lindenia, vii. (1891) 83 t. 328; Et in: Illustr. Hortic. XXXIX. (1892) 121. [Ecuador] – Questa specie di medie dimensioni porta rami di un massimo di 8 grandi fiori su infiorescenze pendule. I fiori carnosi sono di colore verde chiaro intensamente soffiato con viola opaco e pesantemente macchiato di porpora scura. Cresce in clima caldo a intermedio.

Peristeria longiscapa Rich. & Gal. , In: Ann. Sc. Nat. Ser. III. iii. (1845) 25 = Lacaena bicolore .

Peristeria maculata Hort. Ex Loud. , Encyc. Pl. Suppl. ii. 1474. = pendula

Peristeria pendula Hooker , Bot. Mag. t. 3479. Trovata in pianure calde e umide [Costa Rica, Panama, Venezuela, Trinidad, Suriname, Guyanas, Perù, Brasile (Amazonas, Pará)]. Sin: Peristeria maculata Hort. Ex Lindley. Foto
Rand (1876) ha scritto: “Fiori bianchi verdolini e blu delicato interno, contrassegnati da viola, il labello opaco bianco contrassegnato da viola, un po’ profumato”.

Peristeria rossiana Reichb.f. , In: Gard. Cron. (1889) i. 8.

Peristeria selligera Reichb.f. , Gard. Cron. ser. 3, 2: 272. 1887. [Guyana].

Peristeria serroniana (Barbosa Rodrigues) Garay , Arquiv. Jard. Bot. Rio de Janeiro , xiii. 47 (1954). = Lycomormium serronianum Barbosa Rodrigues. – Trovata in pianure calde e umide [Brasile (Pará)].

Peristeria stapelioides Loud. , Hort. Brit. Suppl. iii. 604. = Zygopetalum stapelioides?
Rand (1876) ha scritto: “Fiori pallidi, marrone giallastro, coperti di macchie di marrone scuro, molto profumati”.

Peristeria violacea (Josst) Foldati , Acta Bot. Venez. iii. 394 (1968). P. guttata var. violacea. Illus.