Archivio mensile:Novembre 2019

Pleurothallis phalangifera

Pleurothallis phalangifera è stata descritta da (C.Presl) Rchb.f. in W.G.Walpers nel 1861. Genere Pleurothallis Specie phalangifera.

Pleurothallis phalangifera, pianta.

ORIGINE: endemica in Colombia, Venezuela, Ecuador e Perù come epifita o terrestre di dimensioni medio-piccole, da clima freddo, ad altitudine comprese tra 1200 e 3200 metri.
DIMENSIONE DEL FIORE: 2,5 cm. Il nome di specie “phalangifera” è stato dato in riferimento alla struttura dell’infioresceza (fiori disposti in fila (falange) come guerrieri antichi).
Endemica in Colombia, Venezuela, Ecuador e Perù come pianta epifita o terrestre di dimensioni medio/piccole, da clima intermedio, ad altitudini da 1200 a 3200 metri.

Pleurothallis phalangifera, fiori.

Informazioni generali: areale di distribuzione molto ampio. Sono note molte forme di colore dei fiori (dal marrone scuro al giallo ocra) frai più grandi del genere. È un’orchidea facile da coltivare, anche sul davanzale di una finestra, avendo cura di evitare la luce solare diretta. Pleurothallis phalangifera è una specie vigorosa da coltivare in serra intermedia, fiorisce in inverno e in primavera formando infiorescenze di 15-25 cm. più lunghe delle foglie.
Simile vegetativamente sia a Pleurothallis gomezii ma con infiorescenza più corta della foglia e fiori considerevolmente più piccoli, che a Pleurothallis rowleei con fiori simili.

Gastrochilus obliquus

Gastrochilus obliquus, specie originaria della Cina, dell’Himalaya e del sud-est asiatico.

Sono riconosciute due varietà: Gastrochilus obliquus var. obliquus – Sichuan, Yunnan, India, Nepal, Bhutan, Assam, Isole Andamane, Myanmar, Tailandia, Laos, Vietnam
Gastrochilus obliquus var. suavis (Seidenf.) Z.H.Tsi – Thailandia

Gastrochilus obliquus – Pianta e fiori

Gastrochilus obliquus (Lindley) Kuntze, Revis. Gen. Pl. 2: 661. 1891.

Basionimo: Saccolabium obliquum Lindley, Gen. Sp. Orchid. Pl. 223. 1833

Habitat: Fiorisce dall’autunno all’inverno e produce fino a otto fiori larghi 2,5 cm. Specie miniatura a crescita epifita, endemiche dell’Himalaya, dell’India (Sikkim), del Bhutan, del Myanmar (ex Birmania), della Thailandia, della Cambogia, della Cina meridionale, del Laos e del Vietnam in fitte foreste a quote comprese tra 800 e 1400 m. fiorisce in autunno e in inverno. Fiori profumati e di lunga durata.

Descrizione: Steli 1-2 cm, robusti, con 3-5 foglie. Foglie quasi basali, distiche, 8-20 × 1,7-6 cm, leggermente carnose o coriacee, apice ottuso e disomogeneamente a 2 lobi. Infiorescenze 1- 4, dalla base dello stelo, subumbellate, spesso a 5-8 fiori; peduncolo dritto, 1-2 cm, robusto, con 2 guaine cupolari; brattee floreali largamente ovate, ca. 3 mm; peduncolo e ovaio 1-1,5 cm. Fiori profumati. Sepali simili, subellittici, 6-12 × 3,5-6 mm, base contratta, apice ottuso. Petali spatolati, più piccoli dei sepali, apice ottuso; labello con un epichile e un ipocile saccato; epicile subtriangolare, ca. 5 × 8-10 mm, adassialmente glabra, con un cuscino centrale, margine lacerato o eroso, apice ottuso con una piccola verruca abassialmente; ipocile con punta gialla, con macchie rosse violacee, quasi subglobosio-cucullato, compresso lateralmente, alto 5-6 mm, diametro 6-7 mm, esterno con 3 nervature. Colonna corta.
Coltivazione: Le piante crescono bene in piccoli vasi ben drenati con substrato di fibre di felce (per piccole piante), corteccia di abete media mista a muschio di sfagno. Richiedono ombra moderata e temperature calde. Frequenti bagnature durante la stagione di crescita, con l’accortezza di ridurle dopo la fioritura. Se si sceglie la sistemazione su zattere le radici devono essere annaffiate frequentemente. Le piante dovrebbero essere coltivate in substrati ben drenati tipo fibre di felce (per piccole piante), corteccia di abete media miscelata a sfagno per piante adulte.

Ceratostylis rubra

Ceratostylis rubra (fiore)

Il genere:
Ceratostylis Blume 1825
Questo genere è stato descritto da Carl Blume su “Bijdragen tot de Flora van Nederlandsch Indie”; 1825, 304, t.56.
World Monocot contiene 152 nomi di specie accettate (9/2007), tutte provenienti dal sud est asiatico, dall’’Himalaya, alla Malesia, all’Indonesia, alla Nuova Caledonia e Nuova Guinea che da sola annovera il maggior numero di specie descritte: circa 50. Qualche buon tempone le chiama ”orchidee cornute” per la forma delle colonne dei suoi fiori, che è anche all’origine del loro nome generico.
Sono orchidee disarmanti, sia per la dimensione dei fiori (tanto grandi in qualche specie ed altrettanto piccoli in altre), ma anche per le forme inusuali delle piante appartenenti a questo genere.

Ceratostylis rubra: pianta.

Nome generico
Il nome del genere Ceratostylis nasce dalla composizione di due parole greche, kerato (corno) e stylis (stile), con riferimento alla struttura carnosa a forma di corno della colonna.
Specie tipo: Ceratostylis subulata Bl. (van Royen, 1979)
Caratteristiche morfologiche del genere: piante simpodiali di piccole dimensioni, generalmente epifite, spesso con radici e rizomi orizzontali molto fibrosi dove si formano fusti raggruppati, corti in certe specie, semplici o ramificati. Organizzazione tassonomica del genere
Schlechter divide il genere in due sezioni:
Eu-Ceratostylis – piante strutturate con rizomi compatti e di dimensioni ridotte; fiori esposti sulla parte superiore dei gambi o pseudobulbi e posizionati nelle ascelle delle singole foglie.
Pleuranthemum – rizoma più o meno prolungato e fiori esposti su pseudobulbi cortissimi, alla base delle singole foglie (all’apparenza si ha la sensazione che in qualche specie le foglie ed i fiori siano attaccati al rizoma coperto da fibra retinata).

Ceratostylis rubra: particolare.

Su altri post, ho già avuto modo di presentare due specie di Ceratostylis presenti nella mia collezione.
In questo articolo desidero pubblicare le ultime fioriture del 2019 (Novembre) della Ceratostylis retisquama o rubra che dir si voglia, con qualche integrazione alle vecchie note.

Sembra per altro, che il nome di specie accettato sia rubra; il basionimo retisquama è probabilmente riferito al reticolo che avvolge il rizoma, mentre il nome rubra è chiaramente legato al colore dei fiori.

Ceratostylis rubra Ames 1910
Sinonimi:
Ceratostylis retisquama Rchb.f 1857 – Sinonimi: Ceratostylis latipetala Ames 1910.

Ceratostylis rubra: fiori.

Sistemazione: Vive bene su supporti retinati contenenti muschio di sfagno che non deve mai asciugare. Ambiente ventilato e umido. Prospererà bene, proponendo anche fioriture multiple nell’arco dell’anno, se si riesce a trovare il giusto equilibrio fra luce e umidità ambientale.

Coltivazione.

Temperatura: Da intermedia a fredda. Luce: Luce filtrata e diffusa, no sole diretto. Fertilizzazione: Concime bilanciato a metà dosaggio settimanale durante la stagione di crescita. Due volte al mese nei mesi più freddi.

Epidendrum hassleri

Post dedicato all’amico Luigi Peano, bravo coltivatore e appassionato di orchidee friulano.

Epidendrum hassleri Cogn., Repert. Spec. Nov. Regni Veg. 7: 70, 1909.

Epidendrum hassleri

ETIMOLOGIA: In onore di Emil Hassler, (n. 20 VI 1864, Aarau, Svizzera; d. 4 XI 1937 Asunción.
Medico, naturalista e botanico svizzero noto per le sue collezioni e contributi alla flora del Paraguay.

Fiori
Epidendrum hassleri, pianta

Appartiene al gruppo Pseudepidendrum. Caratterizzato da piante caespitose, steli a forma di canna, foglie acuminate, infiorescenza apicale, senza brattea spaziale. I petali sono per lo più filiformi e il labello solitamente a 3 lobi, il lobo apicale è spesso biforcato. Nel sottogruppo Densiflorum l’infiorescenza a peduncolo corto è panicolata. Fiorisce una sola volta all’anno, i fiori sono verdi, l’apice della colonna e del disco del labello bianco panna, i calli talvolta sono sfumati di viola.
 
Specie endemica in Brasile da Rondônia e Goiás e dal bacino del Rio Paraná, dalla Sierra de Amambay a sud-est alle cascate dell’Iguazú, lungo il confine del Paraguay e del Brasile e fino alla provincia di Misiones, in Argentina, nella Meseta Misionera; epifita nella foresta umida ombrosa a quote più basse. Fioritura da ottobre ad aprile

COLTIVAZIONE

Usare piccoli vasi con substrato drenante. Habitat ombreggiato, temperatura media (15-30) gradi centigradi. Leggero riposo, fertilizzazioni blande ed equilibrate.

Curiosità

La pianta descritta in questo post è giunta in coltivazione già dotata di una capsula seminale fecondata. La capsula è maturata e, all’evidenza, i semi si sono insinuati fra le radici ed il substrato della zattera di supporto. Come si vede dalle foto, stanno crescendo delle nuove piantine. Stiamo assistendo ad un evento abbastanza raro in coltivazione: la germinazione simbiotica

Epidendrum hasleri: germinazione spontanea (simbiotica)

Nemaconia (Ponera) striata: Guatemala

Il piacere della scoperta, fioritura di una rara specie guatemalense. In sito? No, in rio Parnasso foto safari. Non potendo essere in sito, con un po’ di fantasia si possono cercare orchidee anche senza uscire di casa! Rio Parnasso, di tutto, di più!

Pianta
Fiore

Chiedo aiuto per classificare questa specie, se qualche coltivatore o botanico mi può aiutare ne sarei grato: grazie!

Aggiornamenti 09.06.2020:

Su indicazione di Roberta L, affezionata lettrice di orchids.it, (vedi commento a piè pagina) ho approfondito la ricerca su internet, focalizzando il genere citato da Roberta: Nemaconia e/o Poneria. Su Flickr trovo foto e descrizione che corrispondono alla pianta in analisi

Nemaconia (Ponera) tipo, striata e forma flava

Fritz Hamer scrive nel suo libro The Orchids of El Salvador: “Il botanico inglese John Lindley (1799 – 1865) nominò il genere Ponera nel 1831 e lo basò sulla parola greca poneros = miserabile, buono a nulla, molto probabilmente perché il i fiori nella maggior parte delle specie sono così piccoli e poco appariscenti “.


Nel registro botanico di Edwards (1839) ho scoperto che il nome del genere Ponera significa “miserabile, vile, alludendo all’aspetto miserabile della specie”.


Nel 2007, Van den Berg, Salazar e Soto Arenas, hanno trasferito questa piccola orchidea nel genere Nemaconia di cui non ho trovato l’etimologia. Spero che non sia dispregiativo come il primo.

Nemaconia (Ponera) striata type and forma flava

Con le informazioni trovate, ritengo di poter assegnare nome di genere e specie alla pianta: Nemaconia (Ponera) striata forma flava