Archivio mensile:Gennaio 2022

Holcostylis M S Sunlight (Holcoglossum flavescens x Rhynchostylis gigantea)

Holcostylis M S Sunlight, Mao Sen Orch. 2012

(RHS registered)
Holcoglossum flavescens × Rhynchostylis gigantea

Miniature nella collezione rio Parnasso. E’ un ibrido originato da Mao Sen Orch. Registrato alla RHS il 24 Maggio 2012. Holcostylis MS Sunlight (Holcoglossum flavescens × Rhynchostylis gigantea) – ibrido intergenerico primario, con fioritura abbondante e frequente. I fiori bianchi, con labello ciclamino o rosa, emanano un forte profumo. Pianta compatta, piccola.
Fiori molto profumati!

Questa miniatura può essere coltivata in piccoli vasi con substrato simile a quello in uso per la Neofinita falcata. Origine etimologica: “Il nome Holcoglossum deriva dal greco holkos (cinturino) glossa (lingua) in riferimento al labello a forma di cinturino della specie tipo, Holcoglosssum quasipinifolium. Il nome Rhyncostyilis deriva dal greco rhynchos (rostro, becco) e stylis (colonna), in riferimento al gimnostemio forma di becco tipico del genere.

Restrepia jesupiana

Restrepia jesupiana Luer 1996
Sottogenere: Restrepia
Sezione: Restrepia
Origine etimologica del nome di specie: in onore di Ann Lauer Jesup di Bristol, CT, storico collezionista di questa specie.

Nota: Nel 2002 l’AOS, istituisce il trofeo botanico “Ann and Phil Jesup”assegnato al coltivatore di specie di orchidee più eccezionali premiate dalla Società durante l’anno precedente. Il premio onora i numerosi contributi di Ann e Phil Jesup, che per decenni hanno dedicato generosamente il loro tempo in AOS.

Restrepia jesupiana è una specie di orchidea epifita, endemica nelle zone montagnose di Merida nel Venezuela occidentale, in Colombia, dove può essere trovata a altitudini comprese tra 2000 –2800 metri.
E’ una pianta di dimensioni minute (10 – 15 cm) ed è molto rara nelle collezioni.

Fiori
Il fiore, molto stilizzato, si caratterizza per il colore giallo luminoso del suo synsepalo, leggermente striato di porpora alla base. Il labello giallo è lievemente verrucoso e misura 9 mm in lunghezza e 3 – 4 in larghezza. La pianta fiorisce dal tardo inverno alla primavera con un unico fiore largo 2 cm.

Coltura

Coltivare la pianta in ambiente di luce moderata o ombra parziale a temperature da fresche a intermedie. Invasare la pianta in corteccia fine con perlite o muschio di sfagno. Bagnare regolarmente e mantenere il substrato umido.

Dinema polybulbon

Dinema polybulbon genere descritto da (Sw.) Lindl. e pubblicato in The Gene and Species of Orchidaceous Plants 111. 1831.

Tribù: Epidendreae
Sottotribù: Laeliinae


Etimologia: Genere Dinema epiteto composto da due parole di origine greca, (di) che significa due e (nema) che significa filo, in riferimento alle due appendici piuttosto lunghe e sottili alla fine della colonna (vedi foto), specie polibulbon per la vocazione a produrre molti pseudobulbi. Molto spesso nelle collezioni è etichettata come Encyclia o Epidendrum . Dinema polybulbon è una pianta di piccole dimensioni originaria dei Caraibi da Cuba alla Giamaica, Guatemala, Honduras e Messico. In Messico, specie endemica negli stati del Chiapas, Oaxaca, Puebla e Veracruz, cresce solitamente in boschi di querce o in boschi misti, ad un’altezza di 600-2000 m. Sebbene di solito siano epifite, a volte crescono sulle rocce.

Coltivazione:  Dinema polybulbon desidera temperature moderate. È una pianta con fabbisogni termici moderati. In estate 24°- 30°C, di giorno e quella notturna media di 15-16°C. La temperatura media invernale è di 22-24°C durante il giorno e 11-12°C C di notte. Umidità: 75-80% in estate e 65-70% in inverno e primavera. Substrato: su pezzi di sughero o corteccia irregolare dove va assicurata un’elevata umidità e in estate le piante vanno annaffiate almeno una volta al giorno.  Se le piante vengono coltivate in vaso, si consiglia di utilizzare un substrato molto sciolto e permeabile, come pezzi di corteccia di pino o sughero di media gradazione. Rinvaso: il rinvaso dovrebbe avvenire quando inizia la crescita di nuove radici o, se possibile, subito dopo la fioritura. Irrigazione: substrato sempre umido e leggero riposo invernale quando  le annaffiature devono essere gradualmente ridotte. Fertilizzazione: durante il periodo di sviluppo, questa specie va concimata ogni settimana con 1/4-1/2 della dose consigliata di fertilizzante bilanciato per orchidee. Periodo di riposo:  In inverno per circa 4 mesi ridurre le annaffiature, ma non eliminarle. In aiuto alle piante nel periodo di tempo invernale soleggiato e luminoso si consigliano nebulizzazioni quotidiane.

Genere monotipico di ochidee epifite o litofite; con pseudobulbi lunghi 10 mm e larghi 6 mm, distanziati di 1–1,5 cm l’uno dall’altro sul rizoma strisciante, leggermente compressi, verde-giallastri, apicalmente bifogliati. Le foglie sono lunghe 15 mm e larghe 8 mm, ottuse, emarginate, di colore verde brillante. L’infiorescenza è uniflora o raramente con 2 fiori, terminali, i fiori 15 mm di diametro, i sepali ed i petali sono bruno-giallastri, il labello è di colore bianco o bianco-giallastro con l’unghia gialla, la colonna è bianca con macchie porpora; i sepali lunghi 9 mm e larghi 2 mm, poco acuminati; petali lunghi 9 mm e larghi 1,5 mm; la colonna è lunga 5 mm, con 2 cospicui prolungamenti all’apice, pollinia 4. Dinema polybulbon fiorisce dall’autunno all’inizio della primavera su un’unica infiorescenza a fiore, apicale sottesa da una spata sottile formatasi all’apice dello pseudobulbo maturo e portando un grande fiore profumato.

Sinonimi: Epidendrum polybulbon Sw., Prodr.: 124 (1788). Encyclia polybulbon (Sw.) Dressler, Brittonia 13: 265 (1961). Bulbophyllum occidentale Spreng., Syst. veg. 3: 732 (1826). Epidendrum polybulbon var. luteoalbum Miethe, Orchis 8: 33 (1914). Epidendrum cubincola Borhidi, Acta Bot. Accad. Sci. Sospeso. 22: 295 (1976 publ. 1977). Dinema cubincola (Borhidi) H.Dietr., Wiss. Z. Friedrich-Schiller-Univ. Jena, matematica.-Naturwiss. Reihe 29: 524 (1980)

Masdevallia

Storia, storie di tragici destini, immaginate che siano le orchidee a raccontarveli.

Basta che guardiate le foto e indovinerete subito il nome del grande genere di orchidee al quale apparteniamo, siamo in tante sapete! Ma non vi vogliamo tediare con tutti i nostri nomi di specie; vi racconteremo le avventure e le tragedie che ci hanno accompagnato in Europa ed ora anche nelle vostre collezioni.

Il nostro genere (Masdevallia) è stato costituito nel 1794 dai botanici spagnoli Hipolito Ruiz Lopez (1754-1816) Josè Antonio Pavon (1754-1840). Il nome è stato dato in onore di José Masdevall, medico e botanico alla corte di re Carlo III di Spagna. Eravamo sul finire del 1700 quando Carlo III re di Spagna promosse una serie di spedizioni scientifiche nei suoi possedimenti d’oltre mare per conoscere e pianificare lo sfruttamento delle risorse delle colonie.

Anche il botanico francese Bernard De Jussieu è interessato allo studio della flora andina e per farlo, intende inviare il suo aiutante Joseph Dombey (1742-1794) in Perù (dove si trova l’albero da cui estrarre il chinino), ma quei luoghi non sono colonie francesi e quindi si stipula un accordo di compromesso, nel quale Dombey è solo “accompagnatore”, con l’impegno di lasciare alla corona spagnola una copia di tutte le sue piante raccolte, ed anche gli appunti e disegni relativi.

Tragico destino Nel 1784 Dombey inviò il suo materiale in Francia su “El Peruviano”. Ruiz e Pavon invece, organizzarono la loro raccolta in 53 casse e la caricarono sul “San Pedro de Alcantara” ma la nave naufragò ed il prezioso carico andò irrimediabilmente perduto.Ma la storia non finì così, durante la navigazione, El Peruviano fu intercettato e catturato da un vascello da guerra inglese nei pressi delle coste portoghesi.

Sbarcati a Lisbona, gli inglesi venderono all’asta il carico rastrellato su “El Peruviano”, che venne prontamente acquistato da un emissario spagnolo per conto del Re. Però gli inglesi trattennero furbescamente le copie di tutta la documentazione scientifica raccolta da Dombley, e restituiscono solo gli esemplari unici del materiale di Dombey. Dombey non si curò del suo materiale che prese la strada dell’Inghilterra dove verrà in parte descritto e pubblicato a Londra, nonostante gli accordi che proibivano espressamente di divulgare i risultati della spedizione prima che fossero pubblicati in Spagna.

Doveva uscire una grande opera a cura di Ruitz e Pavon “Flora Peruviana et Chilensis” prevista in sette volumi e cinque supplementi, ma nel 1816, con la morte di Ruiz la pubblicazione si interruppe dopo il terzo volume. Il quarto volume era quasi terminato ma Pavon, rimasto da solo pensò bene di sospendere le pubblicazioni e di vendere, non solo tutto il materiale in sua custodia presso “Oficina Botanica” di Madrid, ma anche le raccolte di un’altra spedizione messicana che il governo spagnolo gli aveva affidato, attribuendosele come sue. Tutto quel materiale è oggi disperso in vari erbari, a Ginevra, al Brtish Museum, all’erbario di Firenze, e in altri erbari europei.

Il Genere Masdevallia Il nostro è un grande genere appartenente alla sottotribù delle Pleurothallidinae. Siamo oltre 500 specie; più di metà descritte negli ultimi anni da Carlyle A. Luer e raggruppate in diversi sottogeneri. Siamo native dal Messico al Brasile meridionale, ma soprattutto nelle regioni più alte (2500-4000) delle Ande dell’Ecuador, della Colombia, del Perù e della Bolivia. Viviamo come epifite, a volte terrestri o litofite su anfratti rocciosi umidi. Ci sviluppiamo su brevi rizomi striscianti da cui appaiono pseudobulbi minuti. All’apice degli pseudobulbi formiamo foglie verdi, carnose, liscie, ovate o lanceolate.

i

Un primo libro sul nostro genere apparve sul finire del dicianovesimo secolo in “The genus Masdevallia”(1896). Da quei tempi ormai lontani ad oggi, il nostro genere ha subito e continua a subire molte revisioni. La più recente, non accettata da tutto il mondo scientifico della botanica è frutto di uno studio sul DNA di Carlyle A. Luer.

Carlyle A. Luer, a seguito di una malattia smise la sua professione di chirurgo a 62 anni e si dedicò alla botanica. Amico dei Selby, si recava spesso al Mary Selby Botanical Garden,(importante fondazione americana per lo studio e la classificzione delle piante), per dialogare con il direttore Calaway Dodson ed è proprio in occasione di una disquisizione su una pianta del genere Pleurothallis, che prende corpo l’idea di avviare uno studio, basato sulle nuove opportunità della scienza, sulle Pleurothallidinae.…”Luer, C. A. 2006. A reconsideration of Masdevallia (Orchidaceae). Monogr. Syst. Bot. Missouri Bot. Gard. 105: 1-20.” A seguito di questi studi, il nostro grande genere è stato suddiviso in 19 sub generi dei quali 16 convalidati come nuovi generi: Acinopetala, Alaticaulia, Buccella, Byrcella, Fissia, Luzana, Megema, Petalodon, Pteroon, Regalia, Reichantha, Spectaculum, Spilotantha, Streptoura, Triotosiphon e Zahleria. Bene, il nostro racconto finisce qua, senza pretesa e senza recriminazioni, prendeteci per quel che siamo ammirate la delicatezza ed il fascino discreto dei nostri fiori, il resto è un’altra storia.

Stand By Me – Stai Con Me

Non importa chi sei. Non importa dove arrivi nella vita, avrai bisogno di qualcuno che stia dalla tua parte. Non importa quanti soldi hai o gli amici che hai, avrai bisogno di qualcuno che stia dalla tua parte

Quando cadrà la notte
e la terra sarà buia
E la Luna è l’unica luce che vedremo
no, non avrò paura
oh, non avrò paura
finché tu sarai con me, sarai con me…