LA RUBRICA

Qualche consiglio alle domande di Veronica

Dal Phrag. Besseae alla Diakia hendersoniana.
Certo cara Veronica, non hai scelto l’approccio più semplice per cominciare la grande avventura nel mondo delle orchidee. In ogni modo, hai individuato un poker d’assi e sono molto curioso di conoscere le tue motivazioni.

Il Phragmipedium Besseae è stato scoperto nel 1981, dalla botanica Elisabeth Besse. Negli anni successivi, fece impazzire i collezionisti di mezzo mondo e svuotò le loro tasche, perché le prime piante furono immesse nel mercato a cifre astronomiche. Con le prime semine e col passare degli anni, la febbre del Bessae si è un po’ calmata e con essa, anche il prezzo.

Il Phrag. bessae, vive nelle strette valli andine del Perù ed Equador, ad oltre 1000 metri d’altitudine, in ambienti, freddi, umidi e nebbiosi; è un’orchidea terricola- litofita e le sue radici si propagano con estesi rizomi orizzontali, in substrati di terreno soffice, umido e roccioso.
La soluzione migliore per far prosperare bene quest’orchidea, è ovviamente quella di riprodurre il più possibile le sue condizioni naturali, cosa non tanto facile.
Il mio amico Olmi di Novara, bravissimo coltivatore di Phragmipedium, ha creato un letto d’acqua corrente e fredda, in cui ha sistemato i suoi Bessae con le radici ed i rizomi orizzontali completamente immersi nello sfagno vivo, con risultati ottimi.
La coltivazione in vaso deve tenere conto di quanto detto sopra e cioè: substrato soffice, sempre umido e temperature fresche, niente riposo.

Il Dendrobium bellatulum vive a 800-2000 metri d’altitudine, dall’Himalaya, sud della Cina, Tailandia e Vietnam.
Questa orchidea è una deliziosa miniatura epifita che si adegua al clima delle zone monsoniche in cui vive, e vale a dire: caldo ed umido durante la fase vegetativa estiva e freddo secco durante il monsone invernale. Pertanto: periodo vegetativo ( radici con le punte di diverso colore e pseudobulbi nuovi, in formazione), bagnature intercalate da complete asciugature, umidità, caldo e cibo; da novembre ( la pianta dovrebbe presentare i nuovi pseudobulbi, maturi e rigonfi), riposo quasi totale, solamente qualche spruzzatura di mantenimento ( niente bagnature, niente fertilizzante, temperatura fresche 10-18 gradi), fino a febbraio – marzo.

Il Dendrobium jenkinsii è una bella orchidea miniatura, con i fiori simili al D. aggregatum, anche se la pianta è molto più piccola.
Questa specie, vive nel Vietnam, a 700-800 metri d’altitudine.
In sostanza, richiede le stesse condizioni del D. bellatulum, anche se per mia esperienza personale, collocandolo in posizione luminosa, non necessita di un rigoroso periodo di riposo per fiorire: direi quindi, che è di più facile coltivazione.

La Warmingia eugenii è un’orchidea originaria del Brasile orientale e dell’Argentina.
Questa specie epifita, in natura vive in quote basse, nelle parti ricoperte dal muschio, di tronchi e rami delle umide foreste primarie. Non mi pare che richieda particolari riposi vegetativi, vanno garantite costanti bagnature con asciugatura tra l’una e la successiva.
La Warmingia eugenii produce un’appariscente infiorescenza basale e pendula con 8-15 fiori bianchi e gola del labello, gialla.

Nella foto di sinistra, la Dyakia hendersoniana della collezione De Vidi, con i fiori ancora in bocciolo (foto del 04.09.04)

Dyakia hendersoniana, (Rchb. f.) Christenson 1986.Dyakia hendersoniana (da Henderson, coltivatore Inglese d’orchidee del 1800), è una miniatura particolarissima, per il colore e la portanza eretta del suo stelo fiorale.
Questa orchidea è originaria del Borneo ed è un genere monotipo, composto solamente di una specie, anche se una volta era incluso nei Saccolabium e in seguito descritto come Ascocentrum hendersonianum.
I fiori effettivamente, assomigliano al genere Ascocentrum, ma le caratteristiche vegetative della Dyakia hendersoniana, hanno indotto i tassonomi ad assegnarle un genere distinto.
Pianta miniatura che raramente supera i 10 cm. d’altezza.
Questa miniatura può essere coltivata sia su zattera sia in piccoli vasi e va tenuta sempre umida, tenendo conto che su zattera asciuga più velocemente che in vaso: temperature e condizioni ambientali, di serra intermedia.

Per il problema degli insettini, procedi pure “a vista”. Con poche piante, non è il caso di fare trattamenti particolari, attenta al marciume delle foglie e/o delle radici, al ragnetto rosso ed alla cocciniglia.

Libri sulle orchidee in lingua Italiana ce ne sono veramente pochi e quasi tutti datati, per avere informazioni utili, magari con acquisti via internet, bisogna cercare testi in lingua Inglese e indicarti qualche titolo significa escludere sempre qualcosa d’interessante. Senza farti attrarre da testi con tante foto che non siano in relazione a precise descrizioni di specie e spiegazioni sulla coltivazione, parti con pubblicazioni economiche.

La Schoenorchis fragrans, fa parte di poche specie provenienti dalla Thailandia e a dire il vero, non sono molto comuni tra i venditori e nelle collezioni, penso che nella tua zona, può vivere bene anche in casa- tanta luce e non molta umidità.

Un pensiero su “LA RUBRICA

  1. Veronica

    Grazie per i preziosi consigli. Il phargmipedium l\’ho scelto per il colore e lòa semplicità dei fiori,i due dendrobium mi piacevano i fiori, e per lo stesso motivo anche le altre tre. Poi non avendo nessuna finestra esposta a sud o ad est non ho molta luce,quindi cerco sempre piantine che vogliono poca luce. comunque con l\’esperienza sarà diverso.Ciao e grazie

    Rispondi

Ciao! Che ne pensi?