Collezione Guido De Vidi – foto Igor – Mostra di Gorizia 03-04-05
Diritti riservati
Paphiopedilum micranthum (Reichb.f.) Stein
Il Paphiopedilum micranthum appartiene al gruppo dei Parvisepalum.
Questa particolarissima specie d’orchidea è stata scoperta negli anni 40 in Cina (Maripoa) vicino al confine con il Vietnam. Si sa che il Paphiopedilum micranthum è considerato d’origine Cinese, comunque, si possono trovare delle specie particolari anche nel Vietnam.
Dalla scoperta di questa specie, dovranno trascorrere più di 10 anni per avere sue notizie ufficiali in quanto sarà registrata ufficialmente da J.Tang e F.C.Wangt, soltanto nel 1951.
Si può ragionevolmente pensare che qualche botanico Cinese abbia documentato sin dall’inizio la scoperta di questa pianta, ma il mondo scientifico non ha documentazione.
Passano ancora diversi anni, prima che il Paphiopedilum micranthum sia conosciuto dai collezionisti di orchidee e siamo ormai negli anni 70, quando insieme al P. armeniacum, fanno la loro comparsa nelle esposizioni sorprendendo un po’ tutti i collezionisti, per la loro forma e colore molto diversi dalle specie Cinesi già note.
I dott. Karasawa e Saitoh, dopo aver notato la chiara differenza di queste nuove specie hanno deciso di costituire il nuovo sottogenere dei Parvisepalum.
Queste nuove specie, evidenziano il sepalo dorsale più piccolo, il labello (a forma di sacchetto) molto grande e squilibrato rispetto al resto del fiore e l’infiorescenza è più lunga delle altre specie collocate tra i Brachypetalum.
L’area di sviluppo del Paphiopedilum micranthum, pur molto ampia e con altitudini di 2000 – 80 metri sul livello del mare (va dal sud di Yunnan a Guangxi), evidenzia la comune composizione del substrato vegetativo costituito da spesse fasce calcaree coperte da strati di sedimenti fogliari e torbosi.
Il Paphiopedilum micranthum comprende 5 varietà consolidate, più una scoperta di recente in Vietnam: micranthum, marginatum, extendatum, eburneum, guangxi e ultima la varietà vietnamense molto simile al guangxi.
Brevi note di coltivazione.
Collezione Guido De Vidi – Mostra di Pordenone – foto 10.03.05
Diritti riservati.
In natura queste orchidee sono sottoposte a condizioni climatiche molto rigide, ma in coltivazione si adattano con facilità ad ambienti moderatamente temperati, 15 gradi di minima temperatura invernale.
Giova osservare che la temperatura minima di 15 gradi è utile ad un buono sviluppo della pianta, per favorire la fioritura conviene ridurre ulteriormente la temperatura minima invernale (10 gradi circa) ed aumentare l’esposizione luminosa, che normalmente va ridotta del 50% rispetto alla luce del sole.
Si consiglia di non eccedere con le fertilizzazioni che vanno ridotte a metà, sia nel dosaggio che nella frequenza, rispetto alla media di coltivazione.
Il composto ideale può essere costituito da corteccia, torba di sfagno, agriperlite e sabbia di fiume opportunamente miscelato nelle quantità che ognuno di voi riterrà opportune a garantire un substrato ben drenante.
La crescita vegetativa del Paphiopedilum micranthum si caratterizza per la produzione di estesi rizomi orizzontali che uscendo dal substrato formano nuovi ceppi abbastanza distanziati dalla vegetazione madre. Questa particolarità consiglia di non dividere le piante ancora giovani, qualora i rizomi orizzontali trasbordano, conviene aumentare la dimensione del vaso senza toccare l’apparato radicale.
Come per tutti i Paphiopedilum, anche il P. micranthum gradisce che il suo composto rimanga sempre umido, mai bagnato fradicio né lasciato secco.
Guido!!! Sempre in giro per mostre eh? Purtroppo anche stavolta non sono riuscito a venire.Grazie per le belle foto! Complimenti per il micranthum, è uno dei miei paphio preferiti… ci ho già provato ma aimè i risultati sono stati un po\’ penosi…
Paphiooooooooo sei bellissimo!!!!!! ;-)!!!
Grazie Guido!!!