Archivio mensile:Dicembre 2005

Flora’s orchids: tempo di consuntivi

Dopo aver finito di raccogliere le adesioni, quasi una ventina, per il libro si presenta un problema di scelta dell’acquisto che è giusto venga fatto dagli interessati.
Dato che le poste italiane hanno il diritto di riscuotere i diritti doganali da spedizioni provenienti da paesi extra UE, (cosa che ha rallentato non poco un già celere servizio: io sto ancora aspettando dei libri spediti dall’America dai primi di novembre), si tratterebbe di decidere sull’acquisto dall’Amazon americana o da rivenditori UE (nel caso Inghilterra, Francia, Germania).
Premesso che i prezzi europei variano da 44.16 a 57.13 per libro (compresa spedizione e IVA del paese d’origine già applicata), i prezzi americani con dazi e gabelle italiani pare rimangano sempre i più convenienti.
Da i miei calcoli e dalle notizie contrastanti che ho captato dovrebbe essere 36,35 euro a libro + tasse postali (11 euro globali) + diritti doganali cioè l’iva al 4% sul totale dell’importo (sui libri non c’è dazio) = totale di 38,36 circa con tempi di spedizione biblici. I libri potrebbero essere disponibili per l’appuntamento di Padova in fiera a Febbraio se ci si sbriga a fare l’ordine…
Per l’importo questo può essere versato tramite bonifico sul c.c. dell’associazione Orchids visibile nelle notizie riservate ai soci.
Ci sarebbe la possibilità di spedire i libri a indirizzi multipli cioè fare recapitare il libro a casa di ognuno pur facendo un unico ordine,però incide leggermente sui costi di spedizione (forse qualche euro o meno a testa). Devo verificare la cifra esatta.
Fatemi sapere …

La vetrina di Andreja

Profumo di orchidee dall’est
Andreja Schulz, attivissima Presidente della Associazione Slovena delle orchidee, ha recentemente inaugurato la sua “vetrina serra” e per l’occasione ha ospitato amiche ed amici orchidofili della sua associazione.
La sua è senza dubbio una interessante soluzione. Le foto che ci ha inviato danno solamente l’idea della loro piacevole serata con le orchidee…..e le leccornie della buona cucina Slovena.
Ecco l suo commento:

…. “sono stata un po assente dal computer, i lavori intorno della festa mi hanno preso tanto tempo, ma era molto piacevole, amichevole, utile…
Quì sono le foto all’ inizio della festa, alla fine c’erano 19 persone. Purtroppo non si vede la vetrina, si vede solo un pezzo della serra, la tavola (!!!) e le sedie dei vicini.!
Si sono meravigliati tutti e 3-4 amici hanno deciso di costruire qualcosa di simile!”….

Cara Andreja complimenti, penso che sarà utile anche agli amici di Orchids Club “copiare” le tue soluzioni ….. e ci prenotiamo per una visita!!

Laelia miniatura

Il genere comprende oltre a piante grandi come la Laelia purpurata o la Laelia crispa anche piante di dimesioni più contenute.
La maggior parte di queste “miniature” fanno parte delle cosiddette Laelie rupicole ma si trovano anche piante di dimensioni accettabili nel sottogenere Hadrolaelia o nel sottogenere Microlaelia.
Le necessità culturali variano da specie a specie però tutte necessitano una buona illuminazione (le rupicole soprattutto perchè altrimenti nn fioriscono) e una ottima ventilazione. per fare una divisione si può dire che le Hadrolaelia (cioè Laelia pumila, dayana, jongheana, praestans e alaorii) e la Laelia lundii (Microlaelia) gradiscano una maggior umidità e si accontentano di un po’ meno luce (uguale a quella per le Cattleya) mentre le rupicole e la Laelia sincorana necessitano di tanta luce (molta più delle cattleya, quasi come le vanda) e una umidità leggermente minore.
Laelia longipes Rchb.f 1863
Io coltivo sia le rupicole che le Hadrolaelia su zattera, in posizione molto luminosa. Alcune rupicole inoltre se ricevono la giusta luce si colorano di rosso.
Generalmente le rupicole sono più difficili da mantenere, mentre le hadrolaelia sono più facili. Le prime infatti vengono da habitat con condizioni estreme e si sono adattate a una vita dura, perciò spesso le troppe cure le uccidono.
Alcune specie piccole e teoricamente adatte a orchidari ben illuminati possono essere:
Microlaelia: Laelia lundii.
Hadrolaelia: Laelia pumila, Laelia dayana, Laelia praestans, Laelia sincorana.
Laelia rupicole: Laelia liliputana, Laelia reginae, Laelia longipes, Laelia fournieri, Laelia millerii.

Vita del blog

Siamo in tanti

Laelia autumnalis Collezione Guido De Vidi
Diritti riservati

In un mese, orchids.it ha ricevuto 4338 visite provenienti da 51 paesi oltre l’Italia, per un totale di 14.154 pagine lette.

Appena possibile (auspichiamo la disponibilità di un traduttore volontario) i post saranno pubblicati anche in lingua Inglese.

La redazione ringrazia e porge a tutti, i migliori auguri Natalizi e un felice 2006.
Buone orchidee a tutti gli appassionati di queste meravigliose piante.

Cattleya walkeriana, piccola e famosa

Un’affascinante Cattleya, profumata ed estremamente variabile nelle tonalità cromatiche dei fiori

Cattleya walkeriana è l’unica del genere a potersi fregiare di un’associazione nata esclusivamente in suo onore. L’associazione raggruppa studiosi ed orchidofili del Brasile, paese originario della specie e del Giappone, che conta numerosi coltivatori trapiantati in terra Brasiliana. Le motivazioni di tanto successo sono molteplici, una per tutte è la gran varietà di forme e colori, che non trovano riscontro in altre specie dello stesso genere.

Collezione Guido De Vidi

Nella foto a sinistra: Cattleya walkeriana var. coerulea.
Alla Cattleya walkeriana sono stati dedicati libri e recensioni in molte riviste scientifiche, ma ciò nonostante è difficile trovare testi corredati di fotografie a testimonianza delle molteplici varietà esistenti.
Questo lavoro lo potranno fare soprattutto i collezionisti Brasiliani in quanto fortunati abitatori dei siti endemici di questa orchidea e sarà molto utile all’intera comunità degli appassionati orchidofili di tutto il mondo.

Scheda
Cattleya walkeriana Gardner 1843 Subgen Rhizantha
Sinonimi: Cattleya bulbosa Lindley 1847- Cattleya gardneriana Rchb.f 1870; Cattleya princeps B.Rod. 1877 – Cattleya schroederiana Rchb. f. 1883 – Cattleya walkeriana var. bulbosa (Lindl.) Fowlie 1977 – Cattleya walkeriana var. princeps
Orchidea epifita a sviluppo simpodiale originaria del Brasile, vive sugli alberi lungo i fiumi a circa 2000 metri d’altitudine.

Cenni storici
Eravamo a cavallo degli anni 1839 e 1840 quando George Gardner (botanico inglese del diciannovesimo secolo) visitando la zona diamantifera brasiliana Minas de Gerais, stato del Brasile situato nella regione geografica del Sudeste, con capitale Belo Horizonte, scoprì una piccola orchidea sugli alberi, ai margini di piccoli affluenti del Rio das Velhas e Sao Francisco.
Gardner descrisse dettagliatamente questa nuova specie chiamandola Cattleya walkeriana in omaggio al suo assistente e compagno di viaggi: Edward Walker.
La descrizione scientifica di questa nuova specie fu pubblicata in “London Journal of Botany 2: 662”, nel 1843.
Successivamente, nel 1847, Lindley inviò al registro botanico, una nuova descrizione di una specie botanica similare, chiamandola però, Cattleya bulbosa. La sua nuova descrizione non ottenne molti consensi ed ora è ampiamente accettata come sinonimo della Cattleya walkeriana. Oggi l’epiteto bulbosa è usato per identificare una sottospecie con pseudobulbi più piccoli e più rotondi della specie tipo.
Ancora più tardi, nel 1877, Rodriguez Barbosa in “generi et specie Orchidearum Novarum” descrive come nuova specie, un’orchidea molto simile alla walkeriana, chiamandola Cattleya princeps, ora relegata pure questa a sottospecie. A supporto della tesi di Barbosa va detto però, che quella descritta da lui vive in areali differenti e fiorisce in epoca diversa rispetto all’esemplare tipo.

Particolarità biologica della Cattleya walkeriana.

Collezione Guido De Vidi

Cattleya walkeriana, insieme alla Cattleya nobilior entrambe appartenenti al gruppo “C. walkeriana” sono le uniche specie a produrre anche infiorescenze basali. In certi casi alla base dell’ultimo pseudobulbo maturo, spunta una nuova vegetazione, che crescendo, invece di strutturarsi in forma di pseudobulbo con foglia/e apicali, produce un peduncolo con uno o più fiori.
Questa particolarità si manifesta nelle varietà “bulbosa e princeps”, mentre la specie tipo forma i peduncoli in piccole guaine apicali dei giovani pseudobulbi maturi.
La maggior parte delle varietà fiorisce nel periodo estivo, mentre la“princeps” a fine autunno inizio inverno Europeo.

Struttura
La pianta presenta pseudobulbi relativamente corti (5 – 10 centimetri d’altezza), cilindrici, fusiformi, molto vicini l’uno all’altro e posti in modo disordinato.
Ogni pseudobulbo forma foglie elicoidali, coriacee, rigide e di colore verde intenso: una o due secondo la varietà.
I fiori, da uno a tre per ogni guaina e/o stelo basale, possono raggiungere anche 10 centimetri di larghezza. La specie tipo produce fiori di colore lilla scuro, vivo e brillante, deliziosamente profumati e di lunga durata.
Le varietà e/o sottospecie, variano forma e colore dei fiori: alba (sepali, petali e labello totalmente bianchi), semi-alba (sepali e petali bianchi e labello tutto colorito o solamente bordato di lilla), cerulea ( fiori azzurrognoli d’intensità variabile), concolor (tutto il fiore dello stesso colore).
A riguardo delle varianti cromatiche, i collezionisti Brasiliani d’orchidee, noti per la loro pignoleria nella collezione di Cattleya e Laelia, suddividono ancor più dettagliatamente le varietà, mi limito ad elencarle:
Alba – Albescens – Amoena – Aquinii -Coerulea – Coerulens – Concolor – Fantasia –Flamea – Lilacina – Perola – Rosada – Rubra – Semialba – Striata – Vinicolor.

Coltivazione
Cattleya walkeirana richiede temperatura intermedia e buona luce, ma soffre eccessi luminosi e periodi d’ombra prolungata (gli pseudobulbi tendono ad allungarsi e si pregiudica la fioritura).
La coltivazione su supporti di legno duro, zattere e pezzi di fibra “xaxim” garantisce ottimi risultati, comunque ottenibili anche in vasi piccoli con composto di bark ben drenato: va tenuto conto che la Cattleya walkeriana non tollera eccessiva umidità ed è quindi consigliabile sistemarla in una posizione alta della serra.
Questa pianta non richiede particolare periodo di riposo: è sufficiente un rallentamento delle fertilizzazioni e bagnature invernali o comunque post fioritura.
Il nemico principale di questa Cattleya è la cocciniglia cotonosa, che va tenuta sotto controllo con azioni di pronto intervento, ad esempio passando la pianta sospetta con uno spazzolino da denti imbevuto in acqua e sapone.
Si consigliano trattamenti con insetticidi specifici, meglio se sistemici.