Archivio mensile:Ottobre 2006

Nota di redazione

Mi scuso per la latitanza da blog, sono impegnato nel rifacimento della parte semine del laboratorio e visto che ci sono stò pure modificando la cappa a flusso laminare (aggiungo un altro filtro hepa e la lampada UV)…spero che domani si possa seminare…torno presto con qualche foto dei lavori.
x Marco da Padova: ok per la visita, come vedi sarò sicuramente a casa, anzi in serra!!
Guido

Maxillaria picta

Dimmi che Maxillaria hai e ti dirò che coltivatore sei

Il genere
Maxillaria Ruiz & Pav. (1794)

Orchidee misteriose, strane, poco cercate rispetto a quelle di altri generi, eppure sono molto attraenti per i colori dei fiori e per gli aromi intensi di molte specie, caratteristiche che evocano nomi popolari quali: orchidea tigre, fiamma ecc.
Il nome scientifico del genere deriva dal latino “maxilla” con riferimento alla forma mascellare del labello di qualche specie.
Specie tipo Maxillaria ramosa Ruiz & Pavon 1794.

E’ un genere molto numeroso (circa 600 specie) caratterizzato da forme morfologiche molto diverse, tanto che molti botanici stanno proponendo una sua revisione.
Le specie di questo genere sono principalmente epifite (piante grandi), alcune sono terrestri ed anche litofite (Maxillaria rupestris),oppure, ad esempio la Maxillaria picta, può essere trovata sia sugli alberi che sulle rocce.

Sono endemiche nelle foreste piovose (America tropicale e subtropicale), al livello del mare ed anche ad altezze ragguardevoli (3500 metri), questa peculiarità fa capire che le varie specie di questo genere richiedono condizioni di coltivazione assai diverse.
A grandi linee possiamo immaginare il genere Maxillaria diviso in due gruppi (gruppo a fiore piccolo e gruppo a fiore grande).
Molte specie già comprese nel genere Maxillaria sono state sistemate in nuovi generi: Lycaste e Xylobium.

La specie in titolo

Collezione Guido De Vidi – diritti riservati.

Maxillaria picta Hook. 1832

Orchidea originaria del Brasile, Equador e Argentina, descritta e registrata dal botanico Inglese William Jackson Hooker (6 Luglio 1785 – 12 Agosto 1865).
Il nome della specie fa riferimento all’effetto “vernice” dei suoi fiori.
E’ conosciuta anche come Maxillaria fuscata ed in Brasile con il nome popolare: baunilha-falsa.

Sinonimi: Maxillaria hoehnei Schltr. 1921 – Maxillaria kreysigii Hoffmanns. ex Regel 1856 – Maxillaria leucocheila Hoffmannsegg 1843.
Questa specie è presente in Argentina insieme ad altre 4 dello stesso genere, in Ecquador, ma soprattutto in Brasile nella fascia sud orientale a 700 – 800 metri di altitudine (Rio Grande do Sul, Espírito Santo, Rio il de Janeiro, São Paulo, Rio il de Janeiro, Minas Gerais e Espírito Santo.
Le piante crescono sugli alberi più alti delle foreste dove possono trovare buona luce e nello stesso tempo trarre vantaggio dall’umidità delle nebbie.
Qualche pianta di Maxillaria picta vive anche su rocce interne alle foreste oppure su anfratti rocciosi esposti al sole, ma protetti da arbusti: le specie che si sviluppano sulle rocce soleggiate sono più compatte e con foglie più piccole.

Gli pseudobulbi della Maxillaria picta, sono solcati e portano due foglie apicali, lanceolate e recurve; in Autunno, dalla base delle nuove vegetazioni escono molte infiorescenze, corte e con fiori apicali resupinati e semi chiusi (3 cm. di diametro)
Il colore dei fiori varia dal giallastro al biancastro, con maculature rosso-bruno sull’esterno dei sepali e dei petali. Il labello è trilobato, color bianco crema con maculature violacee. I fiori sono estremamente fragranti.

Nota:

Le notizie e le descrizioni di ogni post del blog sono supportate da ricerche sulla letteratura esistente e sul web, ma si riferiscono esclusivamente a esperienze di coltivazione su orchidee presenti nella mia collezione.
Eventuali errori o incompletezze possono essere rimediati dalla vostra collaborazione.

Laelia perrinii

Una originalissima Laelia della sezione Cattleyodes

Collezione Guido De Vidi – foto 12.10.06 – diritti riservati
Laelia perrinii [Lindl.] Bateman 1847

Sottogenere: Crispae – sezione: Perriniae, Withner 1990
Nome di specie in onore del Signor Perrin (Inglese), giardiniere del Signor R. Harrison (Aigburgh-Liverpool)

Il giardiniere Perrin, doveva essere molto stimato dalla famiglia Harrison; nel 1840, fra le orchidee spedite alla Signora Harrison, giunse in Inghilterra per la prima volta, anche una nuova specie di Brassavola, che Reichenbach, penso su indicazione degli Harrison, descrisse con il nome di Brassavola perrinii.

Sinonimi
Amalia perrinii (Lindl.) Heynh. 1846- Bletia perrinii [Lindl.] Rchb.f 1861- Cattleya intermedia var angustifolia Hkr. 1839 – Cattleya integerrima var angustifolia Hkr. 1846 – Cattleya perrinii Lindley 1838 – Hadrolaelia perrinii ( Lindl. ) Chiron & V.P.Castro 2002 – Sophronitis perrinii (Lindl.) C. Berg & M.W. Chase 2000

Come si può notare dai sinonimi, anche questa specie è caduta sotto le forche caudine dei nuovi tassonomi e quindi si ripropone la solita considerazione: chiamiamola come ci pare e con le nuove ibridazioni?
Continua a leggere