Serra per le orchidee: esperienze e consigli.

Reperimento dei materiali
Ci sono due possibilitàdi reperimento: la prima è quella di acquistare le infrastrutture e magari anche concordare il loro montaggio, avvalendosi di canali commerciali. La seconda è quella di seguire un percorso autodidatta, con la collaborazione di artigiani per la realizzazione delle varie opere edilizie, strutture ferrose ed altro. La seconda scelta è molto più economica, ma implica un maggiore impegno ed una spiccata manualità.
A questo punto, con la serra praticamente montata, per ultimare gli accorgimenti esterni rimangono da risolvere due aspetti molto importanti: l’intelaiatura portante e sovrastante il tetto di 30 – 40 centimetri dove poggiare la rete ombreggiante e le grondaie di raccolta dell’acqua piovana.

Piccole serre appoggiate alla casa
Quanto scritto per le serre separate dalle costruzioni esistenti, vale anche per quelle poggiate alle residenze.
Nei casi di serre realizzate a ridosso delle abitazioni, assume molta più valenza l’aspetto estetico esterno e per questo raccomando di tenere in debito conto l’armonia complessiva dell’opera.

Organizzazione dell’interno della serra.
Prima di installare attrezzature e supporti che rendono funzionale l’interno della serra, mi preme fere un’ultima annotazione d’obbligo.
Nella descrizione dei materiali da usare per l’intelaiatura di supporto, mi sono limitato ad elencare soluzioni in ferro o alluminio perchè sono da ritenersi di lunga durata.
Nulla toglie che, opportunamente trattati, possano essere impiegate anche strutture portanti in legno. Così facendo si otterrebbero sicuramente degli ottimi risultati sotto il profilo estetico.
Sappiamo tutti che la gran parte delle oltre 20000 specie di orchidee sono epifite, quindi l’organizzazione interna della serra deve tenere conto di questa loro esigenza vegetativa.

Supporti e scafali interni
1- larghezza massima che consenta di vedere e manipolare tutte le piante esposte.
2- massimo utilizzo degli spazi: i supporti orizzontali che per comodità chiameremo bancali, vanno costruiti a gradini modulabili affinché possano supportare vasi di piccole e medie dimensioni, un bancale largo 2 metri composto di 6 gradini, consente un incremento del 25% di spazio utile.
3 – supporti orizzontali a gradino, consiglio di costruirli con rete zincata ( quella in per la costruzione di gabbie) di varie misure e sezioni.
4– all’apice centrale centrale dei gradini si può applicare verticalmente una comune rete plastificata in uso nelle recinzioni. Così facendo si ottiene una griglia luminosa, dove poter appendere le zattere delle orchidee epifite che richiedono maggior luce.
Nella realizzazione dei bancali, è indispensabile prevedere uno spazio di lavoro attorno ad essi, non inferiore a 70 centimetri.

Il primo gradino di supporto dei vasi, può essere collocato ad un’altezza di 70-80 centimetri dal suolo, in ogni caso si deve calcolare un giusto equilibrio delle masse fra la base ed il soffitto. E’ utile ricordare che con una corretta organizzazione degli spazi in una serra d’orchidee, si possono ottenere 4 o 5 livelli di microclimi diversi.

Impiantistica interna.
Per la gestione della temperatura e dell’umidità della serra nelle varie stagioni dell’anno dobbiamo dotarla delle seguenti apparecchiature:
1)– Sistema di riscaldamento pilotabile.
2)– Termostati di controllo.
3)- Ventilatori per il movimento interno dell’aria.
4)– Aspiratore per il ricambio dell’aria interna.
5)– Pompa per le bagnature, da 15-20 bar.
6)– Elettrovalvole per il controllo del flusso dell’acqua.
7)– Umidostato
8)– Impianto “fog” ad alta pressione per la nebulizzazione dell’acqua.

Tutte le apparecchiature elencate sopra vanno organizzate e gestite da un impianto elettrico che prevede un quadro di protezione, comando e controllo di tutte le funzioni richieste, comprese alcune prese di corrente e qualche punto luce per le normali esigenze operative interne.
Detta così la cosa, sembra una centrale elettronica ma, appena inizieremo ad affrontare i vari aspetti funzionali, capiremo che non è poi tanto difficile.

12 pensieri su “Serra per le orchidee: esperienze e consigli.

  1. Gianluca

    Ok Aldo…ora vedo se riuscirò a convincere l’osso duro della mia fidanzata.
    anche se per ora sono in alto mare perchè sincermente, non so come fare il telaio.
    dovrò inventarmi qualcosa prima dell’inverno,questo è poco ma sicuro!
    grazie ancora….eventualmente, riusciresti a mandarmi una foto della tua superscatola,magari via mail?

    grazie ancora

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  2. Aldo

    Sul mio scatolone le ventole le ho messe, agganciate ad una staffa, sul soffitto; funzionano senza problemi da più di due anni, dopo essere sopravissute al computer dal quale le ho tolte. non ho fatto fori di aereazione in quanto sul coperchio esiste una fessura, e quindi c’è un piccolo ricambio di aria. Per il riscaldamento, se la tieni all’interno, dovrebbe bastare il calore sviluppato dalla lampada.
    Ciao
    Aldo

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  3. Gianluca

    Ciao Aldo…..grazie mille per le tue delucidazioni, ma ho ho un po di domande:le ventole per l’aereazione vanno messe all’interno del terrario oppure vanno messe sul pannello di lexan, in modo da mettere in comunicazione l’esterno con l’interno?Penso siano da posizionare all’interno, ma non è che le ventole in presenza di alta umidità si guastino?e poi…..per quanto riguarda la temperatura, come posso regolarla?bisognerà mettere una resistenza a terra?
    Io vorrei farne una di discrete dimensioni,tipo 1x1x1 e mettere anche dei ripiani in modo da usufruire al mzx degli spazi.
    avresti qualche schema o schizzo?

    grazie mille Aldo…

    Gian

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  4. aldo

    Ciao Gian, se non hai particolari esigenze estetiche, puoi fare le pareti con qualche materiale di recupero (io ho usato avanzi dei pannelli che usano per i portoni dei capannoni industriali), l’illuminazione con una lampada envirolite, da 125 o 250 Kw, dipende dalla grandezza, mentre per l’umidità ho usato un umidificatore ad ultrasuoni con serbatoio di 9 litri che, regolato al minimo, mi permette di fare le ferie.Un paio di ventole da computer,ed è fatta. A Pederobba, vista la chiusura non ermetica della “scatola”,non avevo fatto fori per l’aereazione. Sembra impossibile, ma anche in un metro cubo di spazio si creano zone più o meno umide. Se vuoi metterlo in salotto, e te la cavi col bricolage, credo che con dei profili in alluminio e pareti in plexiglass dovresti avere un bel risultato.
    Aldo

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  5. Guido Autore articolo

    Lo aveva costruito per la mostra,il grande Aldo, che appena leggerà questo commento si farà sicuramente vivo: Aldoooo, batti un colpo 🙂

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  6. Gianluca

    Guido……….una semplice domanda:
    ad onigo avevate costriuto un piccolo terrario per le orchidee…chi l’aveva fatto?
    ora mi tornerebbe anche utile perchè sto pensando di realizzarne uno da mettere in casa.
    hai qualche foto da potermi inviare cosi cerco di capire un po di cosa ho bisogno?
    grazieeeeee

    Gian

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