Dendrobium, nobile e giramondo

Sogni e storie di orchidee.

Stamattina, proprio prima di svegliarmi ho fatto un sogno con tema le orchidee. Strano, molto strano come lo sono tutti i sogni.

Eravamo in 4 o 5 persone, il set del sogno era sicuramente ambientato in Italia e stavamo passeggiando nell’ampio giardino di un nostro amico. Più che un giardino era un’intera collina verde, boscosa e piena di fiori, fra i cespugli erbosi spuntavano rigogliosisssimi esemplari di Pleurothallis, Restrepia e Masdevallia. Il bordo del muretto in pietra viva, era pieno di queste orchidee e molte erano pure fiorite.

Il confine dei sogni è sempre indefinito. In questo caso la mia mente è riuscita a mettere insieme, luoghi e forme di vita naturalmente incompatibili.

La passeggiata
Che strano – esclama uno del gruppetto – si va tanto in giro per trovare specie particolari e guarda qui cosa si vede!
Quasi, quasi mi prendo una divisione di questo Pleurothallis che mi manca nella collezione – afferma un altro – non faccio nemmeno in tempo a sentire questa frase, che già lo vedo con un bel ciuffettino di questa orchidea in mano.
Sono riuscito a convincere il mio amico a riposizionare la pianta, poi il mio sogno è inesorabilmente svanito con i primi raggi dell’alba.

Non so interpretare il significato dei sogni, per la verità neanche ci credo a tutti quei giri di parole fatti per dare loro un senso.
Penso piuttosto che la nostra mente, durante la notte elabori sensazioni ed eventi realmente vissuti ed è per questo che racconto quasta storia: la storia di un Dendrobium nobile “brasiliano”

Il materiale fotografico, utile per la costruzione di questo post mi è stato inviato da un carissimo amico, che mi ha anche autorizzato a divulgarlo.

Foto Antonio Testi
Vedo già qualche esperto esclamare con gli occhi sgranati – le solite ca…te scritte da Guido!
Certo, lo sappiamo tutti che l’intero genere dei Dendrobium è endemico nel sud est asiatico e quindi questo bellissimo esemplare nella foto di sinistra non può che essere stato fotografato in uno di quei Paesi.

Invece no! Questa orchidea vive indistrurbata, a quanto si può vedere dalla sua dimensione, anche da molto tempo in Brasile.
Chissà come è giunta in Brasile, probabilmente portata da qualche collezionista locale, oppure inserita negli orchidari degli orti botanici, ad ogni modo è lì bella e rigogliosa e felicemente naturalizzata.
La storia del nostro Dendrobium nobile, non finisce in quel parco brasiliano. E’ troppo bello, tutto fiorito ed irresistibilmente comodo da strappare (ecco forse il collegamento con il mio sogno), come può un occasionale turista di passaggio non portarsi a casa un ricordino?

Foto Antonio Testi – La bella orchidea “brasiliana”, un pezzetto ovviamente, si è imbarcata nel viaggio di ritorno insieme al nostro occasionale turista, all’evidenza non molto esperto di orchidee: un orchidofilo esperto non avrebbe mai raccolto questa orchidea in quel sito.
Questo signore è riuscito a coltivarla con sufficiente bravura e farla pure fiorire, eccola nella foto a sinistra.

Morale della storia
Potrei riprendere il solito argomento del divieto di raccolta senza autorizzazioni, ma non è l’obiettivo di questo post ricordare l’inutilità di rischiare anche condanne penali per portare a casa piante che anche il più scalcinato dei collezionisti locali sarebbe in grado di regalarti. Le grandi avventure di raccolta appartengono ai secoli passati, ora rimane solamente il piacere della pianta raccolta personalmente e perchè no, il piacere della trasgressione.
Chiudo questa parentesi raccomandando a chiunque di non strappare orchidee in sito, poi ognuno si regoli secondo coscienza.

La storia del Dendrobium “brasiliano”, pone invece questa considerazione: l’evoluzione dei generi e delle specie di orchidee messe a stretto contatto abitativo in modo innaturale per mano dell’uomo.
Pensate a quante situazioni tipo questa brasiliana ci sono in giro per il mondo. Immaginiamo anche di poter vivere 2 o 3 milioni di anni, per poter verificare le inevitabili evoluzioni accelerate dall’uomo: tutto pane per botanici e scienziati!

5 pensieri su “Dendrobium, nobile e giramondo

  1. Antonio Testi

    Dal momento che sono già stato presentato da Vincenzo “prezzemolo” voglio dare qualche delucidazione sul mio libro “I Fiori del Monte Baldo”
    E’ un volume di circa 800 pagine nel quale sono illustrate 1231 piante del Baldo con 1455 immagini.
    Il prezzo l’ho stabilito in E. 60,00 che diventano 50,00 per gli amici di Orchids.
    Vi ricordo il mio sito http://WWW.FIORIDELBALDO.net o
    testiantonio@virgilio.it.
    Complimenti per il vostro sito Antonio Testi

    Rispondi
  2. Antonio Testi

    Dal momento che sono già stato presentato da Vincenzo “prezzemolo” voglio dare qualche delucidazione sul mio libro “I Fiori del Monte Baldo”
    E’ un volume di circa 800 pagine nel quale sono illustrate 1231 piante del Baldo con 1455 immagini.
    Il prezzo l’ho stabilito in E. 60,00 che diventano 50,00 per gli amici di Orchids.
    Vi ricordo il mio sito http://WWW.FIORIDELBALDO.net o
    testiantonio@virgilio.it.
    Complimenti per il vostro sito

    Rispondi
  3. Vincenzo Ghirardi

    Ciao Tony, te ghe n’è messo a sveiarte !!
    Dovete sapere che Antonio è un mio grande amico, ma molto
    grande !! anche perchè, oltre che essere il presidente del “Gruppo Micologico Caro Massalongo” di Verona, del quale mi onoro di essere socio, è anche un botanico nochè fotografo di provata levatura. Govedi 29-5 abbiamo festeggiato la sua ultima fatica ovvero la pubblicazione di un “tomo” di pregevole fattura il cui titolo “I FIORI DEL MONTE BALDO” la dice lunga sui contenuti. E’ un volumone che merita appieno il prezzo richiesto. Non per fare pubblicità ma lo consiglio a tutti coloro che potrebbero avere qualche interesse per l’argomento.
    Cordialmente, sempre.
    Vincenzo.

    Rispondi
  4. Antonio Testi

    La foto del Dendrobium è stata fatta in Brasile nella regione del Rio Grande do Sul.
    In quella zona questa pianta viene prelevata nei boschi dove è molto comune ed è usata come pianta ornamentale legata con delle vecchier calze di nylon a tronchi di alberi di vario genere.
    Quelle che ho portato a casa erano già pinte coltivate.

    Rispondi
  5. Vincenzo

    Bellissimo, Guido, le “orchidee a caccia di collezionisti” è stato uno
    spunto geniale a dir poco; e, pensa, che quel mio “incauto” amico
    è tutt’ora convinto che quella orchidea sia endemica del Brasile
    forse perchè non riesce a spiegarsi come sia finita in quei luoghi e,
    forse anche perchè ammettere che si tratta di un’orchidea dell’est diminuirebbe il piacere di essersi portato un “ricordino” dal paese
    visitato, che è da tutt’altra parte del mondo. Comunque,
    il “ricordino” oggi fa bella mostra di se sul suo balcone.
    Cordialmente, Vincenzo.

    Rispondi

Ciao! Che ne pensi?