Operazioni di pulizia e di rinvaso
Pseudobulbo di Cattleya ibrido attaccato da una colonia di cocciniglia.
Uno dei problemi più gravi per il coltivatore di orchidee è la lotta alla cocciniglia, superfamiglia Coccoidea con oltre 5000 specie, fra le tante, quella comunemente chiamata “cotonosa” è forse la più temuta.
Nelle orchidee la cocciniglia è molto pericolosa e subdola. A volte per scovarla bisogna guardare sotto le guaine che avvolgono gli pseudobulbi.
Quando si scopre che un’ orchidea è colonizzata a tal punto dalla cocciniglia (vedi foto), risulta indispensabile intervenire drasticamente con azioni di pulizia, disinfestazione e rinvaso della pianta.
Coccoidea
Ordine: Rhynchota
Sottordine: Homoptera
Sezione: Sternorrhyncha
Superfamiglia: Coccoidea HANDLIRSCH, 1903
Nomi comuni
Cocciniglie
Coccidi
Descrizione
Nelle orchidee, la cocciniglia infesta sia la pagina superiore delle foglie, che quella inferiore, si annida anche all’interno della guaina degli pseudobulbi e tutto intorno al rizoma orizzontale delle specie simpodiali. Le piante colpite presentano uno sviluppo ridotto ed evidenziano un deperimento generale. Purtroppo quando s’interviene, la colonizzazione della cocciniglia è già allo stadio avanzato ed i danni, a volte risultano irreparabili.
Generalmnte, le specie colonizzanti le orchidee appartengono al sottordine “Homoptera” che raggruppa specie molto diverse per aspetto.
Fra le specie che infestano le orchidee in coltivazione, possiamo includere le seguenti:
Diaspis boisduvalii Signoret
Parlatoria proteus Curtis
Asterolecanium epidendri Bouche
Furcaspis biformis Cockerell
Icerya brasiliensis Hempel
Niveaspis cattleyae Lepage
Coccus pseudohesperidium Green
Cerataphis lataniae Boisd
Lotta
In natura, l’equilibrio biologico è controllato da antagonisti naturali, quali: alcuni coccinellidi o imenotteri calcidoidei parassitoidi.
Nelle coltivazioni quest’equilibrio è ovviamente compromesso e quindi diventa indispensabile l’intervento di tipo chimico.
Fra i collezionisti d’orchidee, la presenza di cocciniglia sulle piante è considerata alla stregua della “peste o dell’AIDS”; sì perché inizialmente si è convinti, magari a ragione, che non è un problema.
Di sé, la “cocciniglia cotonosa” non è molto resistente agli insetticidi, ma è assai difficile aggredire tutte le colonie presenti; individui o uova protette, rimangono sempre nascosti e pronti a ricolonizzare.
Cosa fare
Per evitare contagi migratori, individuare un set operativo fuori dalla serra e/o lontano dalle altre piante, dove poter iniziare le operazioni di pulizia, disinfezione e rinvaso.
Separazione delle radici dal vecchio substrato, potatura e pulizia con getto d’acqua a pressione.
Eliminare le radici con eventuali segni di marcescenze, potare le rimanenti a lunghezze che non superino i 10 centimetri e togliere le guaine che avvolgono gli pseudobulbi maturi.
L’eliminazione delle guaine di copertura degli pseudobulbi va fatta per mettere allo scoperto eventuali colonie di cocciniglie nascoste.
Pulire drasticamente: le pagine superiori ed inferiori delle foglie, le radici, il rizoma orizzontale e gli pseudobulbi con getto d’acqua nebulizzata a 10 -15 bar di pressione.
Questa azione consente l’eliminazione delle cocciniglie ancorate su tutte le parti della pianta.
Azione disinfestante con insetticida
Spruzzare tutte le parti della divisione da rinvasare con “Confidor-oil” dose 3 grammi di prodotto per litro d’acqua.
Confidor- oil è un insetticida studiato specificamente per combattere le cocciniglie attraverso due azioni combinate – soffocamento delle popolazioni presenti con l’olio emulsionato e azione preventiva con il principio attivo
Imidacloprid di cui è composto.
Cloronicotinili
Meccanismo d’azione: interferenze con la trasmissione di impulsi nervosi.
Imidacloprid
nome chimico (IUPAC): 1-(6-chloro-3-pyridylmethyl)-N-nitroimidazoiidin-2-ylideneamine.
Formula di struttura:
Formula bruta: C9 H10 CIN5 O2
Imidacloprid: nome comune BSI, ISO-E. Sinonimi, sigle e trademarks: omissis
E’ un insetticida sistemico che agisce sui più importanti fitofagi ad apparato boccale pungente-succhiatore, quali afidi, aleurodidi, cicaline, tripidi (esclusa Frankliniella occidentalis) e ad apparato boccale masticatore, quali microlepidotteri, dorifora, ecc.
Presenta un’elevata sistemia acropeta; dopo l’applicazione viene traslocato nella pianta mediante la corrente xilematica (ascendente) e partendo dalle radici, attraverso il fusto, raggiunge le foglie.
Viene costantemente veicolato dalle radici alle giovani foglie ed a quelle in corso di formazione, mantenendo una concentrazione sufficientemente elevata dell’insetticida. Oltre che dall’apparato radicale, viene assorbito anche attraverso la cuticola fogliare (azione citotropica e translaminare), ma la traslocazione dalla foglia trattata in altre parti della pianta e relativamente limitata, per cui con il trattamento fogliare la vegetazione formatasi successivamente al momento dell’applicazione non risulta sufficientemente protetta. Il modo di applicazione influenza pertanto la traslocazione e la durata d’azione del prodotto.
Per quanto attiene al meccanismo d’azione, l’Imidacloprid si lega in modo permanente con i recettori proteici specifici della membrana delle cellule nervose, impedendo così l’ingresso dell’acetilcolina (il trasmettitore naturale di impulsi). A differenza dell’acetilcolina questo principio attivo non viene degradato, o solo lentamente, dall’enzima acetilcolinesterasi, per cui l’azione prolungata del prodotto distrugge il sistema nervoso degli insetti provocandone la morte.
Confidor può essere usato anche nella sua formulazione con solo principio attivo Imidacloprid, in questa modalità d’uso, sulle orchidee si consiglia di effettuare al massimo un trattamento l’anno per via fogliare e radicale.
Classificazione CE: nocivo, irritante, non classificato.
Dosi d’impiego per orchidee, con formulati al 17,8% di principio attivo: 0,05 ml/litro.
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Grazie 1000 Guido farò certamente buon uso del tuo consiglio.
Ciao Anna, per bloccare il proliferare della cocciniglia nella tua pianta di limone è sufficiente pulire foglie e rami con un batuffolo imbevuto di alcool…quello che si usa per disinfettare le ferite.
Per avere più sicurezza che il problema non si ripresenti è utile fare un trattamento con confidor o qualche altro insetticida – aficida sistemico.
A presto
Guido
Chiaedo aiuto, la cocciniglia ha infestato il mio alberello di limone piantato in terra e alto non più di 50 cm. Una decina di limoncini, (grandi come l’unghia di un pollice adulto, tanto per capirci), sono diventati neri, gli altri limoni più grandini sono verdi ma presentano una patina bianca e appiccicosa all’attaccatura con il ramo, i rami più in basso hanno perso tutte le foglie. La cocciniglia che ho visto l’ho levata manualmente, a voi esperti chiedo se è possibile un metodo casalingo per risolvere il problema. Vi ringrazio anticipatamente Anna:
Ciao Mojca, grazie dei complimenti.
colgo l’occasione per informarti che l’Hemerocallis “stella d’oro” che mi hai regalato a Gorizia nel 2006, quest’anno é fiorito ed è stupendo. Ho anche notato che si sono impollinati diversi fiori.
Fai attenzione con l’imidacloprid, non usarlo più di due volte l’anno perchè altrimenti le bestioline fanno l’abitudine e si selezionano le più forti.
Ciao un bacione anche alla tua aiutante di Gorizia che non ricordo più il nome.
salutami anche Andreja.
guido
Caro Guido grazie del belissimo articolo.
Anchio ho avuto problemi simili un paio di anni fa. Coltivando le mie piantine in appartamento ho deciso di provare prima le soluzioni “biologice”. Senza risolvere la questione. Spruzando in appartamento non si puo, cosi ho pensato di trovare un sistemico, se asorbito tramite le radici tanto meglio. Ho trovato l’imidacloprid. Per esere sicura ho sommerso tuta la pianta nella soluzione per 5 minuti. Funziona. Non ho una gran colezione, pero poso dire di non avere ni una cocciniglia cotonosa, o altre pesti simili. Con la stessa soluzione anaffio le piante sul balcone per vari insetti. Perche si asorbe tramite le radici non ce bisognio di spruzare. Pero attenzione, le picolle pesti non muoiono subito. Ce bisognio di una setimana o piu e poi poco a poco ce ne sono sempre meno finche non spariscono del tutto.
Speriamo di non incontrare la resistenze alla sostanza attiva.
Baci e abraci dalla Slovenia,
Mojca