Un bellissimo ibrido, facile da coltivare
7 Gennaio 2008, la mattinata non è delle migliori. Accendo il computer, ma non ho voglia di scrivere, una controllatina alla posta e poi giù in serra per godermi una ricognizione in tutta tranquillità, da solo.
Sul tavolo da lavoro c’è un esemplare di Pleurothallis grobyi con chiari sintomi di quella che io definisco – crisi dell’esemplare – sì la crisi, quel fenomeno che si manifesta sulle cosiddette “piante madri o esemplari di orchidee di qualsiasi dimensione e genere”, quando meno te lo aspetti e senza motivi apparenti.
In questi casi, prima di iniziare le operazioni di salvataggio, torna utile spendere qualche minuto e girovagare fra le orchidee, alla ricerca di qualche sorpresa fiorita, che ti ritempri il cuore
A dire il vero il giretto è durato più di un’ora e le sorprese sono state tante, fra tutte desidero mostrarvi un ibrido particolare, inusuale, forse emblematico fra gli “ibridi di B. nodosa“.
Collezione Guido De Vidi – foto 07.01.08
Blc Keowee ‘Vi Galaxy’ AM/AOS
Blc. Keowee = Lc. Lorraine Shirai x B. nodosa (1975)
Di questo grex sono stati registrati 4 cultivar:
Blc Keowee ‘Mendenhall’.
Blc Keowee ‘Supachadiwong’.
Blc Keowee ‘Vi Galaxy’.
Blc Keowee ‘Wings of Fire’.
I genitori
All’inizio degli anni 70, gli ibridatori di Cattleya, Laelia e Brassavola, intensificarono le loro sperimentazioni per produrre piante con fiori stilizzati, di piccola dimensione e dalle colorazioni variopinte.
Gran parte degli ibridi di Cattleya creati negli anni 70, annoverano sicuramente un genitore appartenente al genere Brassavola e prcisamente: Brassavola perrinii, Brassavola cucullata, Brassavola cordata e, più spesso, Brassavola nodosa.
Nel nostro caso gli ibridatori sono riusciti a coniugare felicemente la lunga storia di colori intensamente gialli della Lc. Lorraine Shirai con lo stile impeccabile della B. nodosa.
Brassavola nodosa
Nella sua nativa Panama, il nome comune “signora della notte” ben esprime il profumo penetrante, inebriante, che questa specie diffonde nel buio della notte.
Brassavola nodosa, pur non potendo trasmettere alla progenie i colori intensi della Sophronitis coccinea (visto il colore bianco – crema dei suoi fiori), ne possedendo le forme grandi e piene di (Cattleya mossiae o Cattleya trianaei) è ugualmente riuscita a produrre degli ibridi spettacolari.
Il primo incrocio di B. nodosa è stato registrato nel 1908 e da allora sono oltre 200, molti dei quali (60) insigniti di “AOS award”.
Fra i vari ibridi, quando si legge la frase “ibrido di nodosa” il pensiero va sicuramente a Brassolaeliocattleya Keowee (Lc. Lorraine Shirai x B. nodosa), registrato da Carter e Holmes nel 1975. I cultivar di questo incrocio hanno conquistato oltre 13 “AOS awards”, compreso anche un “Award of Quality”
Guardando la foto che mostra il clone Blc Keowee ‘Vi Galaxy’ AM/AOS, non possono sfuggire le dimensioni inusuali dei fiori, la gamma di colori che va dal giallo morbido quasi ocra al canarino brillante ed il grande labello punteggiato di porpora scura dall’intenso fascino esotico.
Non tutti i figli di (Lc. Lorraine Shirai x B. nodosa) produrranno fiori di grandi dimensioni, il risultato sarà inevitabilmente legato ai “Ploidy”– il numero di gruppi di cromosomi omologhi in una cella biologica. Quando un alto valore ploidy presente nella B.nodosa (in natura possiamo trovare piante tetraploidi) si fonde con l’elevato ploidy di un ibrido complesso come Lc. Lorraine Shirai, si avranno i fiori grandi della progenie Keowee.
Il labello grande e piacevolmente stilizzato deriva sicuramente da quel 30% di Cattleya dowiana (uno dei progenitori di Lc. Lorraine Shirai) e dalla B.nodosa.
Ciao Guido,
mi unisco a Vincenzo nel farti i complimenti per tanta mirabile bellezza, torna alla mente “…ch’ogne lingua deven tremando muta…” anche se ti devo confidare che la Lc del post precedente mi ha rubato il cuore…
Un caro saluto con la speranza di poter “rubare”, a mia volta, un pò del tuo sapere e riuscire, un giorno, a raggiungere piccoli ma significativi risultati che mi diano la stessa soddisfazione che provo nel guardare queste foto.
Maya
Non mi sono espresso subito perchè avrei esordito con un urlo,
quindi ho atteso un giorno in modo che lo stupore sedimentasse
e la ragione prendesse il sopravvento sull’istinto.
Sta di fatto che mi è caduta la mandibola appena ho visto così
tanta magnificenza. Caro Guido, ti giungano i miei più grandi
complimenti per le tue capacità non disgiunti da un’ondata di
invidia(amichevole) perchè puoi bearti di tanta beltà.
Cordialmente, sempre.
Vincenzo.