Ibrido primario creato a metà degli anni 80 da H&R
H&R è l’acronimo di una ditta hawaiiana che vende orchidee prodotte da seme e da meristema – H&R NURSERIES, INC. – H è l’iniziale del cognome di Harry Y. Akagi (Presidente) ed R è l’iniziale del cognome di Roy S. Tokunaga (Vice Presidente).
H&R era ed è una vera azienda produttrice, con laboratorio di semina e di clonazione, così come dovrebbero avere tutte le aziende di produzione.
Collezione Guido De Vidi – foto 05.01.08
C. bowringiana x Laelia rupestris
La foto a sinistra mostra la struttura morfologica della pianta fiorita, coltivata su zattera. Come si può notare, il risultato ottenuto è un consistente ridimensionamento degli pseudobulbi rispetto al suo genitore ( C. bowringiana ed una marcata somiglianza al portamento vegetativo dell’altro genitore L. rupestris). I fiori sono di dimensione poco superiore a quelli della L. rupestris, mentre il colore varia fra il porpora dei fiori della C. bowringiana e l’ocra rosato di quelli della L. rupestris.
Quando ho acquistato questo ibrido eravamo nell’Agosto del 1987.
Insieme all’amico orchidofilo Nevio Ogrizovich di Trieste (ora non coltiva più orchidee), quell’anno effettuai un ordine di orchidee, sia ibridi che specie botaniche e devo dire la verità, in quell’occasione le cose andarono molto bene.
Ricordo che le piantine, sì le piantine, piccole ed a radice nuda, tolte dallo sfagno e dai dai loro vasetti di (2-3-4 cm. di diametro), poco prima della spedizione, sono giunte in scatoloni di cartone, diligentemente avvolte e protette una ad una con carta di quotidiani.
La carta di giornale è un ottimo materiale coibentante, sia per la temperatura che per il mantenimento dell’umidità, condizioni indispensabili per evitare disidratazioni durante il trasporto.
Le piantine sono arrivate a destinazione in perfette condizioni ed ora, dopo 20 anni, sono parte integrante della mia e di altre collezioni; non tutte per la verità sono ancora in vita.
Sì perché allora le piante acquistate in comune furono coltivate metà per ciascuno, in attesa di una divisione reciproca…non tutte le divisioni giunsero a destinazione. Però l’acquisto in comune di orchidee è un’esperienza utile che consiglio di praticare: mettendosi insieme – massimo in due o tre – si risparmiano soldi e si evita di acquistare le stesse piante nello stesso momento.
Sono andato a rileggermi il listino per trovare notizie di questo ibrido, visto che su internet non c’è la minima traccia. Probabilmente questo incrocio non ha incontrato i gusti dei collezionisti americani ed è presto entrato nell’oblio, peccato perché a mio modesto avviso ha prodotto una gran bella pianta, robusta e con fiori delicatissimi.
Nel catalogo si annotavano queste caratteristiche:
…e guardando le foto, ci sono tutte queste qualità.
Se vi capita di trovare questo ibrido primario in qualche collezione (dubito che si possa trovare nei listini attuali di vendita), non fatevelo scappare.
Sicuramente questo incrocio non è stato mai registrato e pertanto è ancora in attesa di un nome, che ne dite se lo battezziamo noi? Anche se non è una mia semina, questa licenza ce la possiamo permettere…dopo 20 anni di coltivazione!
Mettiamo in moto la nostra fantasia…fin troppo scontato potrebbe essere: Lc Bowristris, ma non mio piace, attendo vostre proposte.
Oltretutto sarebbe bello vedere cosa ne esce fuori..e vedere in quanti modi si riesce a combinare nuovamente il patrimonio Cattleya Bowringiana/Laelia rupestris!
Claudio
direi che a questo punto si può tentare … prometto che poi semino!
ciao 😉