Costruiamo insieme il mega-orchidario

Visto che la necessità aguzza l’ingegno cerchiamo di costruire assieme un’orchidario di grandi dimensioni, con tutte le problematiche che comporta.
La necessità nasce dal fatto di essere assente per tutto il mese di agosto e di non voler/poter lasciare le orchidee in custodia ad alcuno, vuoi per non arrecare disturbo, vuoi per il timore che mani poco esperte vanifichino il lavoro di un paio d’anni (con tutta la stima possibile per le persone a cui intenderei affidarle, mi dispiacerebbe vedere al mio ritorno piante disidratate, sofferenti o quant’altro).
Ho preso così il coraggio a due mani e mi sono detto: “Come fare?….la serra per quanto automatizzata è troppo soggetta alle variazioni climatiche e l’assenza di un mese potrebbe portare , al mio ritorno, a spiacevoli sorprese. Allora l’unica soluzione che mi rimane è realizzare, in una stanza che non uso, un orchidario di grandi dimensioni che, vista la maggior stabilità dell’ambiente mi consentirebbe di mettere in funzione un “aggeggio” completamente autonomo…”.
Naturalmente il passaggio dalla teoria alla pratica non è così facile, così come non lo è rendere l’ambiente di coltivazione autosufficiente.
Ecco una bozza (o meglio uno scarabocchio, ma non sono un geometra e si vede benissimo! 🙂 ) del progetto


Passiamo ora ad alcuni dettagli:
il progetto iniziale prevede di sfruttare una parete e, se la necessità lo richiedesse, di allungarmi ulteriormente di una parete realizzando così una sorta di serra interna ad L; è inoltre mia intenzione suddividere la struttura per creare due climi separati: sfruttare un metro per realizzare una serra fredda ed il restante spazio per la serra temperata.

Dimensioni:
La prima “tranche” misura 3,60 metri di larghezza x 2,10 metri di altezza (di cui i primi 50 cm da utilizzare per il posizionamento delle taniche/vasche per l’acqua, cablaggi vari ecc.) ed una profondità di 60 cm.
La seconda “tranche”, da sviluppare eventualmente in seguito, sarà di 2,80 metri x 2,10 mt (di cui i primi 50 cm. per usi vari) ed una profondità sempre di 60 cm.

Struttura:
Lo scheletro sarà in alluminio, tre lati (fianchi + schiena) in cartongesso da 1,5 cm. a barriera d’umidità rivestiti suggessivamente con pannelli di sugero per uso edile ai quali applicare una rete zincata o in plastica per appendere le zattere. La parte frontale non ho ancora ben deciso come farla ma contavo di usare un foglio di plastica flessibile e trasparente (non saprei come altro definirlo) che in Alto Adige usano comunemente come copertura sui tavoli.
Prevedo inoltre di realizzare una “vasca” per contenere l’argilla espansa costantemente umida realizzata in policarbonato da 6 mm. sopra la quale realizzare una griglia zincata sulla quale poggiare i vasi che dovranno ricevere meno luce (Phalaenopsis, Paphiopedilum e altre).
Nella parte superiore un foglio di plexiglass che separi l’ambiente di coltivazione dall’illuminazione al fine di evitare spiacevoli inconvenienti quando il “sistema nebbia” entra in funzione.

Illuminazione:
Data la molteplicità di soluzioni, noi poveri orchi-balconauti, cerchiamo di rosicchiare all’osso per risparmiare sia sui materiali di costruzione che sui futuri consumi.
Scartando quindi a priori lampade a vapori di sodio, ad alogenuri che consumano troppo e scaldano, tubi fluorescenti che si devono cambiare troppo spesso per i miei gusti, lampade tipo “envirolite” che consumano troppo, ed i led che al momento non mi risulta abbiano valenza firostimolante, la soluzione che mi è stata suggerita e che trovo quasi geniale e quella di usare le lampade a risparmio energetico che costano poco, consumano poco e coprono tutte le temperature (°kelvin) necessarie alle piante per lo sviluppo e la fioritura (2700 e 6500 °kelvin) e non di meno non ci si deve districare tra portalampade strani, starter, trasformatori od altro, un semplice portalampada “E27” un telo riflettente per indirizzare tutto il fascio luminoso verso il basso ed il gioco è fatto.

Umidificazione
L’orientamento principale è il sistema ad ultrasuoni a più membrane che garantisce una maggior atomizzazione delle particelle d’acqua con un consumo ridotto (in alternativa il collaudato sistema Plantfog), pensavo di realizzare una vasca in vetro alla quale applicare un coperichio in plexiglass con un foro dal quale parte il tubo che convoglia la nebbia all’interno dell’orchidario (i dettagli sulle modalità sono ancora in fase di studio).

Riscaldamento
A mio avviso il sistema migliore per riscaldare l’orchidario sarebbe quello di avvalermi di cavetti riscaldanti di quelli che si usano in acquaristica. Altre soluzioni al momento non me ne vengono in mente.

Ventilazione
Prevedevo di inserire le classiche ventole per PC o in alternativa pensavo ai ventilatori da auto. Non so se sia anche il caso di prevedere un’estrattore che ricambi l’aria interna ogni tot di tempo.

Con la collaborazione di chiunque voglia portare le proprie esperienze o idee vorrei rendere il tutto operativo per il mese di aprile in modo ad poter avere almeno un paio di mesi per testare il tutto ed eventualmente effettuare le relative”correzioni”.

17 pensieri su “Costruiamo insieme il mega-orchidario

  1. Vincenzo Ghirardi

    Per Aldo: Come ho detto anch’io sono alle prese con un’orchidario
    e, a proposito di illuminazione, sono orientato verso le envirolite.
    Ho letto che tu hai già fatto esperienza, peraltro positiva, con
    queste lampade. Saresti così cortese da approfondire un po’ di
    più l’argomento ? Ovvero: usi entrambi i tipi (2700 °K + 6400 °K)?
    Che superfice riesci a coprire ? magari se dai un’occhiata al mio
    precedente post ti puoi meglio rendere conto delle dimensioni del
    mio orchidario. A che distanza le tieni dalle piante ? E vero quanto
    riportato dai venditori, che scaldano poco ? Io sono dell’avviso
    di metterne due da 2700 e due da 6400 °K accopiandole 1+1
    nel primo metro e 1+1 nel secondo visto che la scatola misura
    2 mt. Inoltre, se è vero che si possono avvicinare così tanto alle
    piante, non serve ricavare un vano-lampade separato o è meglio
    che non risentano dell’umidità dell’ambiente e/o qualche spruzzo
    d’acqua visto che non sono alimentate a bassa tensione ?
    Scusa per la raffica di domande, ma, come sai, costicchiano e mi
    dispiacerebbe buttare soldini nel WC. Grazie in advance.
    Cordialmente, sempre.
    Vincenzo.

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  2. Bruno da Padova

    Si Massimo era una mia impressione e dalla tua risposta anche sbagliata, sono contento di avere sbagliato io a capire,il fatto è che e da diverso tempo che faccio delle prove con un piccolo orchidario e non ho ancora trovato la soluzione, ho capito che l’unica cose che serve veramente per creare l’effetto serra è il sole, ma non mi arrendo e continuo a provare e riprovare ho ancora molte idee, un cordiale saluto Bruno

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  3. Massimo M.

    Mi dispiace Bruno di averti dato questa impressione e ti confesso che non ho assoluttamente deciso nulla.
    Tu mi hai dato le informazioni che sono in tuo possesso ed io ti ho detto quali sono le mie, questo credo significhi confrontarsi. Infatti dalle tue informazioni ho tratto molti spunti, e il dibattito aiuta a dipanare le nebbie che mi attanagliano.
    Non ti devi scusare di nulla è lecito tu ti sia fatto la domanda e puntuale è arrivata la mia risposta che spero ti abbia soddisfatto.
    Le critiche, purchè costruttive, sono sempre utili.

    Ciao

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  4. Bruno da Padova

    Ciao Massimo sono sempre Bruno scusa se ti chiedo questa cosa ma nelle risposte che dai a chi ti scrive ho avuto l’impressione che a te non interessi le risposte che ti diamo tanto hai già deciso di costruirti la serra cosi senza badare ai consigli nostri,(forse mi stò sbagliando?).
    Il discorso del tipo di lampade per esempio,mi sembra che per ogni tipo di coltivazione deve avere un tipo di luce ,ad esempio io so che negli aqcuari se metti solo pesci ti basta un tipo di neon qualsiasi ma se vuoi coltivare piante acquatiche la cosa è molto diversa vedi gli acquari olandesi loro usano neon con luce bianca,blu, e viola,se allevi camaleonti o juane devi usare neon a raggi uvb se invece vuoi abbronzarti usi neon uv.
    Quindi se tu vuoi solo fare luce va bene qualsiasi tipo di lampada, tanto per un mese basta che ci sia un pò di luce, per quanto riguarda la pompa ad ultrasuoni tu puoi mettere la pompa anche in mille litri di acqua però la pompa per funzionare deve avere circa 3,5cm di acqua sopra la membrana.
    Un grande saluto e scusami se ho scritto forse anche delle fesserie Bruno

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  5. Massimo M.

    Bene, bene il dibattito si fa interessante e come sempre l’illuminazione si guadagna il centro della scena.
    Allora Bruno da quanto ho letto in giro i gradi Kelvin dovrebbero, ma non ne ho l’assoluta certezza, fare riferimento a specificci picchi all’interno dello spettro luminoso.

    Ho dato per scontato che all’interno dell’ambiente di coltivazione dovessero essere presenti un termometro (con memoria delle massime e minime ed un igrometro), ma hai fatto benissimo a precisarlo.
    La vasca che dovrebbe contenere l’acqua da nebulizzare avrà una capienza di circa 100lt che credo siano sufficienti, al limite ne affiancherò un altra di parti portata, che rabboccherà la prima, mediante un tubicino, in modo automatico sfruttando la legge dei vasi comunicanti.
    Potrebbe essere anche sufficiente solamente l’argilla espansa presente sul fondo dell’orchidario per dare il giusto tasso di umidità, ma questo lo sapremo solamente a struttura ultimata.

    Grazie Bruno

    PS Aldo mi sa che devo proprio farmelo un giretto a casa tua a vedere che luce fanno le envirolite

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  6. Bruno da Padova

    Ciao Massimo se posso fare un comento è vero che le lampade a risparmio energetico possono avere gli stessi gradi kelivin come i tudi grolux ma non mi risulta che abbiano anche lo stesso spetro luminoso, per quanto riguarda i cavetti per riscaldare, le prove che ho fatto io riscalda più una semplice lampadina ad incandescenza da 40w che un cavetto da 100w,con le temperature che hai in casa non ti servono,per quanto riguarda l’impianto fog ad ultrasuoni devi avere anche un igrometro che ti permetta di controllare il giusto grado di umidità,e devi fare i conti anche con la quantità d’acqua nella vasca dove metti la pompa, dato che deve mantenere un livello quasi costante,io di prove ne ho fatte molte e continuo a farne ma il risultato migliore che ho ottenuto è quello di lasciare le piante in casa vicino a una finestra non bagno mai le foglie ma bagno solo il vaso, le uniche volte che mi sono marcite è perche per sbaglio ho bagnato le foglie vicino il tronco, il consiglio che ti do io è che le metta tutte in una vasca con una rete che le tenga rialzate e con una semplice pompa ad immersione regolata da un timer settimanale e dei tubi porti l’aqcua solo nei vasi per un mese penso sia la soluzione migliore ciao Bruno

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