Archivio mensile:Febbraio 2008

Coltivare le Cattleyae

Tanto desiderate… ma quasi un tabù per chi non le coltiva in serra.

Cattleya, questa parola porta sovente la nostra fantasia nelle intricate e calde giungle Amazzoniche continuamente invase da acquazzoni tropicali, oppure evoca la necessità di costosissime serre dove poter coltivare questa affascinante orchidea.
Il mito della Cattleya è nato nei secoli scorsi in Inghilterra dove in quei tempi solo i ricchi potevano permettersi la coltivazione di quelle strane orchidee provenienti dalle Americhe. In realtà il mito esiste ancora!

Collezione Guido De Vidi-foto 04.02.08
Pot. Carrousel ‘Crimson Triumph’
Molti appassionati di orchidee sprovvisti di serra, considerano le Cattleyae troppo difficili da coltivare.
Con questo post cercheremo di sfatare tale tabù.
In natura le Cattleyae dispongono di temperature calde durante il giorno, che calano significativamente con le brezze notturne.
Uso volutamente l’epiteto “Cattleyae” per comprendere, sia le tante specie del genere, che la vastissima gamma di incroci artificiali, infragenere e intergenere.
Fra le specie originarie che hanno dato vita agli ibridi in commercio, solamente poche provengono dalle pianure tropicali, molte vivono in regioni più fredde, come ad esempio le pendici della Cordigliera delle Ande ed altre vengono da zone semi desertiche dell’America centrale.
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19° Mostra dell’Orchidea

Al Flover di Bussolengo (VR), da Sabato 9 a Domenica 17 Febbraio
Questo fiore vanta una lunga storia, la sua nascita risale infatti a circa 65 milioni di anni fa quando alcuni resti furono ritrovati sul Monte Bolca presso Verona.
Giunta alla 19° edizione la mostra delle Orchidee offrirà una esperienza unica per tutti gli appassionati e non, che si vedranno immersi in un’atmosfera surreale: una giungla tropicale con ruscelli d’acqua a vapore appositamente allestiti per ricreare l’habitat naturale di questo bellissimo e “misterioso” fiore.

Collezione Guido De Vidi.
Slc. Dixie Jewel ‘SUZUKI’ FCC/AOS (Slc. Madge Fordyce X C. aclandiae)
Nel contesto della “Festa delle orchidee” in corso al Flover Garden di Bussolengo, Orchids Club Italia organizza un’esposizione di orchidee rare.
Durante l’esposizione saranno presenti collezionisti e soci di Orchids Club Italia, a disposizione dei visitatori per consigliare sulle migliori cure e approfondire la conoscenza delle molteplici specie di orchidee.
Come ormai di consuetudine Orchids Club Italia allestisce anche l’angolo dei desideri, spazio di scambio e di acquisto di specie particolari coltivate dai soci…troverete le rarità che difficilmente si possono incontrare nelle mostre mercato.
Se volete portare le vostre orchidee in questa esposizione, sarete graditi ospiti…nessuno si senta escluso, per informazioni scrivete a info@orchids.it
Vi aspettiamo numerosi.

Attenzione al CITES

Ricercatore inglese multato per contrabbando di orchidee – la notizia è datata Luglio 2007

Un importante scienziato è stato arrestato per contrabbando di oltre 100 piante di orchidee botaniche, dovrà pagare più di 100.000 sterline inglesi.
Si tratta del ricercatore farmaceutico Dr. Sian Lim, di 33 anni. Ha importato illegalmente in Inghilterra alcune orchidee rare, provenienti dalla Malesia sua patria di origine.
Questo comportamento si configura come fenomeno ricorrente fra gli orchidfili, ed è noto come ‘orchidelirium ‘, uno dei tanti aspetti del commercio illegale che minaccia l’estinzione in sito, di molte specie di orchidee.
Fra le piante sequestrate al Dr. Siam Lim è stata recuperata una specie che cresce solo in piccole quantità in una zona remota del parco nazionale di Sarawak – Malesia.
Altre sei piante – le più spettacolari del bottino – sono così rare che praticamente si stanno estinguendo in natura: la specie può essere trovata solo sulle pendici del monte Kinabalu sull’isola del Borneo.
Inoltre, due piante del gruppo sequestrato sono state scoperte solo nel 1997 nell’isola indonesiana di Sulawesi e sono già considerate estinte a causa della raccolta illegale. La loro rarità è tale che l’esperto del Kew Garden, incaricato alla classificazione ha ammesso di non averle mai viste prima.
Il Dr Lim è un collezionista di orchidee molto noto negli ambienti orchidofili internazionali, coltiva orchidee rare i due serre sistemate nel giardino della sua residenza di Putney, a sud ovest di Londra.
Era il 2 giugno 2004, quando gli ufficiali della dogana dell’aeroporto Heathrow, aprendo i bagagli del Dr Lim di ritorno da un viaggio in Malesia, hanno scoperto le orchidee, in quell’occasione egli dichiarava di aver raccolto 13 esemplari , ma non per scopi commerciali.
Il sequestro è avvenuto nell’aeroporto di Heathrow, il Dr. Lim in totale aveva con se 126 gli esemplari, tutti inclusi in “categoria A” del CITES, la cui commercializzazione è vietata.
Il Dr. Lim è stato arrestato nel 2006 ed ha scontato 4 mesi di carcere a “Isleworth Crown Courted”.
La sentenza del tribunale ha ordinato al Dr. Lim il pagamento di 110.331 sterline inglesi, quale ipotetico ricavo di un eventuale commercio delle piante sequestrate, oltre al pagamento 15.000 sterline per le spese sostenute dagli esperti del Kew Garden.
Qualora il Dr. Lim non intenda pagare dovrà scontare altri 3 anni di carcere.

Nota:
L’Italia ha aderito alla convenzione CITES , pertanto, dato per scontato che le importazioni e le esportazioni di orchidee sono regolate da apposite procedure doganali, la detenzione di specie incluse in appendice “A” del CITES (quasi tutte le specie di Paphiopedilum ad esempio) è soggetta a quanto previsto nel Decreto del Ministero dell’Ambiente 8 gennaio 2002 – che prevede la tenuta di un “Registro di detenzione” per – chiunque utilizzi, detenga o esponga esemplari a scopo di lucro o ponga in essere atti di disposizione finalizzati allo scambio, alla locazione, alla permuta o alla cessione a fini commerciali di qualsiasi natura e titolo…
Da ciò si può dedurre che la detenzione di specie incluse in appendice “A” per mero scopo amatoriale non preveda l’obbligo della tenuta del registro in oggetto.
Scritto questo, in casi di acquisto di specie incluse in appendice “A”, ritengo comunque utile farsi fare una dichiarazione dal venditore, che ne certifichi la provenienza (il venditore, una volta ceduta la pianta deve spuntarla dal suo registro) .