Come nutrire le tue orchidee

Le orchidee devono star bene
È un fatto curioso, ma una pianta può morire di fame in mezzo all’abbondanza di cibo, se per qualche ragione non è in grado di assorbire i minerali di cui ha bisogno.
Una eccessiva somministrazione d’acqua, che ha per conseguenza il blocco della funzione delle radici, può produrre una deficienza di minerali nelle piante.Una scarsa somministrazione d’acqua, che non è così pericolosa come una somministrazione eccessiva, può privare la pianta dei materiali che le permettono un buon sviluppo.
Un eccessivo accumulo di sali nel substrato di coltura impedisce alle radici di assorbire sia l’acqua che i minerali.
Una luce insufficiente può impedire alla pianta di utilizzare i minerali a sua disposizione, a causa della mancata trasformazione in un conveniente quantitativo di zuccheri, i quali sono le sostanze di base per produrre carboidrati più complessi, i quali, a loro volta, si combinano con i minerali assorbiti dal suolo per formare le proteine, gli enzimi, eccetera.
Il pH del substrato di coltura è importante per la salute delle radici, dato che queste esplicano al meglio le loro attività con un pH tra 5.2 e 6.5.
Con le adatte condizioni di coltura e con un mezzo di coltivazione organico come l’osmunda, la felce arborea, la corteccia, e così via, il pH non rappresenta quasi mai un problema
I substrati, formati da composti contenenti una grande quantità di materia organica, creano spontaneamente le condizioni ideali per la pianta coltivata, con il pH più adatto, attraverso l’azione batterica e le trasformazioni chimiche.
Il problema del pH, in rapporto all’acqua eccessivamente alcalina o acida, è stato discusso in un precedente capitolo, alla pagina 49. Il controllo del pH in soluzioni nutritive utilizzate per le orchidee coltivate in materiale inerte richiede un’attenzione costante.
Un contributo importante al problema della nutrizione delle piante è stato dato dall’introduzione dei chelati. In una soluzione di coltura o (ma meno probabilmente) in un substrato di coltura, il ferro può combinarsi con altri ioni, come ad esempio l’ione di fosfato (PO4) per formare un composto insolubile.
Tale reazione assorbe il ferro dalla soluzione in modo che la pianta non è più in grado di assumerlo. Ne consegue l’ingiallimento delle foglie (clorosi), e un deficiente sviluppo della pianta. Altri metalli come il rame, lo zinco, eccetera, possono allo stesso modo precipitare dalla soluzione, benché forse il ferro sia l’elemento più importante.
Un chelato è una sostanza organica capace di attrarre a sé alcuni elementi e di tenerli liberi in soluzione, così che la pianta è in grado di assorbirli ad ogni momento. Il chelato impedisce che l’elemento interessante precipiti.

I chelati hanno una struttura estremamente complessa; ne citiamo ad esempio uno, il chelato etilendiam-minotetraacetico, che si abbrevia nella sigla EDTA, e che può essere aggiunto ad una soluzione di coltura o fertilizzante; è tuttavia forse più conveniente utilizzare un chelato che sia stato già combinato con il ferro, come quello che è alla base del prodotto chiamato Sequestrene.
Alcuni fabbricanti di fertilizzanti per orchidee includono chelati nei loro prodotti. In questo caso il chelato di ferro può sostituire il solfato di ferro o qualsiasi altro composto di ferro che si sarebbe utilizzato o può addirittura essere addizionato ad esso. Soluzioni nutritive di base sono state studiate per la coltivazione delle orchidee in substrati inerti: piantine da seme in gelatina di agar o piante coltivate in ghiaia.
a seconda del quantitativo d’acqua somministrata, a seconda della temperatura e dell’umidità atmosferica. E ci si deve anche aspettare che i fertilizzanti preparati secondo le esperienze di un tecnico o dell’altro siano uno diverso dall’altro.
Alcuni coltivatori suggeriscono anche l’uso di fertilizzanti organici, come l’emulsione di pesce. Dopo aver provato sulle vostre piante e l’una e l’altra formula, vi capiterà probabilmente di stabilire la vostra preferenza, e ciò è un bene. Significa che una scelta dipende dal rapporto tra la persona e le piante che quella persona coltiva. Ma tutti gli esperimenti portati avanti dai diversi coltivatori in tutto il mondo mostrano che le orchidee possono prosperare bene con «diete» piuttosto varie, purché si mettano a loro disposizione gli elementi esse

6 pensieri su “Come nutrire le tue orchidee

  1. Redazione

    Ciao Alessandro,
    non proprio cure specifiche per ogni specie ma non tutte le orchidee richiedono le stesse condizioni di coltivazione.
    A grandi linee possiamo raggrupparle in tre grandi gruppi: temperature fredde (5-20 G°), temperature intermedie (12-25 G°) e temperature calde (18-32 G°).
    Per altre indicazioni sarebbe utile vedere la pianta, se puoi invia una foto a info@orchids.it.
    A presto
    Guido

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  2. Alessandro

    Ciao io ho un’orchidea ma non so di che tipo è.
    mi farebbe piacere sapere se qualsiasi orchidea viene trattata
    alla stessa maniera o ci vogliono delle cure specifiche a seconda
    della specie.
    grazie Ciao

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