Come trovare un angelo custode per le nostre orchidee quando si va in vacanza?… ed inoltre dove come e quando portarle fuori
Sono due temi di grande attualità che interessano tutti i collezionisti, sia chi coltiva in serra che il neofita con due Phalaenopsis sul balcone.
L’idea di scrivere qualche cosa su questi aspetti della coltivazione, l’ha suggerita Carla di Gradisca d’Isonzo con questa mail:
...”Volevo fare una proposta a tutti gli amici di questo sito .Durante il periodo estivo è più facile allontanarsi da casa per periodi lunghi ,ma le nostre orchidee a chi lasciarle ? E’ un problema serio. Magari alcuni di noi abitano vicino senza saperlo e allora perché non darci una mano reciprocamente durante le assenze? Le nostre orchidee ci ringrazieranno. Mando qualche foto della mia”” residenza” estiva . Buone fioriture a tutti”…
Come si può vedere nelle foto inviateci da Carla, lei ha già sistemato all’esterno le sue orchidee diversificando anche l’ambientazione; ad esempio appendendo sotto gli alberi quelle che possono prendere tranquillamente l’acqua piovana e proteggendo quelle fiorite con una leggera struttura organizzata. Questa è una soluzione, quante altre sono possibili? Invia anche tu qualche foto
al blog – info@orchids.it – della tua sistemazione esterna, magari motivando anche il perché della scelta…noi la pubblicheremo su “ORCHIDEE SOS VACANZE” Una nuova pagina del blog messa a vostra disposizione, per chiedere e dare aiuto alle coltivatrici ed ai coltivatori amatoriali in difficoltà.
Dove come e quando portarle fuori
Naturalmente bisogna fare subito alcune precisazioni, per così dire di carattere geografico: chi vive in paesi dal clima tropicale e/o para tropicale (inverni miti) non è coinvolto, o solo marginalmente, da questa operazione, chi invece coltiva le sue orchidee in zone geografiche caratterizzate da inverni freddi, può approfittare discrezionalmente della coltivazione in ambienti esterni solamente per brevi periodi. Per comodità territoriale, prenderemo in esame soluzioni che interessano la fascia mediterranea e nello specifico la nostra Italia.
Italia, già prendere in esame la nostra penisola, lunga da nord a sud, stretta da est ad ovest e con climi completamente differenti anche a pochi chilometri di distanza, ci obbliga a fare dei distinguo. Quello che va bene a Salvo che vive ad Avola non può andar bene per Claudio che coltiva le sue orchidee a Trento. Le soluzioni che devono escogitare le appassionate giuliane che devono fare i conti con la bora “de Trieste” non servono ai coltivatori del varesotto dove il clima più umido consente la tranquilla e totale sistemazione in giardino – il grande Natali ne è un esempio.
I motivi che ci inducono a portare fuori le orchidee durante la stagione calda sono di varia natura, ad esempio per far spazio all’interno della serra, utile strategia per pulire e disinfettare con tranquillità gli ambienti interni, oppure semplicemente per scelta di coltivazione, più frequentemente però le orchidee coltivate in casa, sono quelle che traggono più beneficio dalla vacanza estiva in giardino.
Le precauzioni
Per poter sistemare esternamente le nostre orchidee, prima è indispensabile:
– uno spazio protetto da rete ombreggiante che funge anche da protezione antigrandine.
– uno scomparto, che protegga alcune piante da piogge eccessive.
– la possibilità di nebulizzazioni frequenti e programmabili.
– la raccolta di acqua piovana per le frequenti bagnature.
Quando portarle fuori
Le ipotesi, seppur riferite alla nostra Italia, sono da modulare a seconda che si viva a Bolzano oppure a Palermo….è molto lunga la nostra penisola. Gli esempi illustrati di seguito si basano sulle mie esperienze di coltivatore del Nord Est Italia.
In estate io porto fuori gli esemplari di varie specie, che durante la stagione fredda vivacchiano in posti non sempre idonei della serra e neanche tanto seguite.
Pensate che gli esemplari di Stanhopea, passano l’inverno a non più di 10-12 C°…e se tutto va bene bevono due o tre volte in quattro mesi. Quando ad Aprile le porto fuori rimangono a bagno nel Rio Parnasso per una decina di minuti… poi lentamente i loro pseudobulbi si rimpinguano di acqua e fioriscono regolarmente durante l’estate.
Cymbidium sistemati ad est della serra con rete ombreggiante
Non tutte le orchidee possono essere tenute fuori lo stesso periodo, i Cymbidium, possono essere sistemati all’esterno subito dopo la fine della fioritura (Marzo-Aprile) e possono tranquillamente rimanere fino a Novembre (si riportano dentro prima che sopraggiungano le prime brinate autunnali),
altre specie da clima più caldo, per uscire devono attendere gli ultimo giorni di Maggio per rientrare poi, con le prime notti fresche di fine Settembre.
I Paphiopedilum e tutte le terricole in generale sono le orchidee che traggono più beneficio dalla gita estiva in giardino, con tutte però vale la regola della costante attenzione agli eccessi, sia di bagnatura che di disidratazione.
Quali possono essere portate fuori
Non c’è una regola precisa, chi coltiva in casa, se dispone di spazio in giardino può portar fuori tutte le sue orchidee, chi invece le coltiva in serra deve selezionare opportunamente quelle da portare all’esterno.
Generalmente i collezionisti con serra portano fuori tutte le piante grandi, che durante la stagione fredda invadono molti spazi interni e non di rado trascorrono l’inverno in situazioni limite ed allora l’uscita estiva diventa provvidenziale.
Per fare una lista a mero titolo esemplificativo, fra le orchidee da far trascorrere l’estate all’esterno possiamo includere molte Vandaceae, tutte le Stanhopeae, le Gongorineae, molti Oncidium, Cattleya, Scomburkia, sia su zattera che in vasi o cesti di varia dimensione.
Potrei ancora continuare, ma mai come in questo caso è utile sentire il parere di altre/i appassionati per cogliere tutti i segreti della coltivazione estiva all’esterno… se ti va di contribuire manda le tue esperienze al blog, potranno essere di utilità a molti altri orchidofili incerti sul da farsi.
…ad ogni buon conto, una bella Stanhopea tigrina appesa e fiorita in giardino è uno spettacolo fantastico…non solo per i nostri occhi ma anche per i nostri sensi olfattivi.
Ciao Maya….
se cresce in fretta è anche merito di Guido perchè mi ha regalato qualche pianta per “provare” e per partire!e speriamo bene…
dato che il mio appartamento è quello che è, nel senso che non ho tanto spazio per poterle mettere mi dovrò limitare a queste “poche” che già possiedo..non so dove poterle mettere altrimenti.
Ad ogni modo seguirò il tuo consiglio e staremo a vedere…è che purtroppo per metterle all’esterno ho appunto una terrazza ad est ed una ad ovest(dove in quest’ultima il sole e il caldo si fanno sentire).
Mah…vedremo!
Gian
Hei Gian, il piacere è mio…
Il problema principale è che le foglie potrebbero scottarsi, però a quell’ora del mattino il sole non è ancora così forte. Io direi di provare tenendole sotto osservazione, se passato qualche tempo, noti macchie scure e tendenti al secco sulla superficie delle foglie allora ritirale subito, significa che il sole picchia troppo e quello non è il posto adatto.
In bocca al lupo, vedo che la tua collezione sta crescendo in fretta 🙂
Ciao
Maya
Salve, anche se seguo questo sito da tempo, ho deciso di scrivere adesso per la prima volta, per via della coincidenza del problema di Gianluca con il mio.
Anche io avevo (e forse ho ancora) dei piccoli insetti che si annidavano nel bark e se come i miei fannno dei piccoli balzi, probabilmente, anzi, sicuramente sono dei collemboli. Se cerchi su internet puoi confermarti o meno la cosa.Non dovrebbero essere dannosi mangiando sostanze vegetali in decomposizione, tuttavia, a me hanno un po’ danneggiato una punta di una radice, forse per il gran numero,proprio come dice il libro della rebecca. Sempre su internet, si trova che amano molto gli ambienti umidi e molto saturi e che quindi basta solo arieggiare un po di +. Così ho fatto (anche se a dire la verità il substrato non mi sembrava così eccessivamente umido, ma con sto tempo forse…basta l’umidita dell’aria,non so voi…) sollevando il vaso semplicemente con una grata di qlc cm e sembrano essere spariti, forse sono + in profondità, ma per ora non si vedono.
Ciao Ciao
Weilà Maya…che bello sentirti…
Ok dai, ora le porto in villeggiatura estiva,sulla mia terrazza ad est!
Di dubbi ne avrei tanti perché ,per esempio, ho una phal (anzi non mia ma di Simonetta che ho preso in affidamento) che da quando ha buttato giù i fiori ad ottobre sta buttando solo foglie…altro che fiori o steli!!!!
Ad ogni modo le porto all’esterno e speriamo bene!
Ma, se le porto all’esterno e soprattutto sulla finestra est, un po di sole mattutino lo prendono…dici che non va bene per niente!
Avrò il sole fino alle 9 penso…non di più!ma altrimenti non saprei dove metterle fuori uffa!!!!!
Grazie mille per i consigli!!!!
Gian
Ciao Gian
io non faccio una grande distinzione, arrivato il caldo le mie piante migrano tutte all’esterno, phal per prime, quelle del 25 aprile sono tutt’ora in fiore e non hanno risentito minimamente del cambio d’ambiente, anzi, quelle che mi sembravano addormentate hanno avuto un entusiasmante risveglio, ho un Oncidium papilio con tre steli prossimi alla fioritura… Io cerco solo di capire quale sia la posizione più adatta per loro, naturalmente niente sole diretto vale per tutte, poi generose spruzzate più volte al giorno e una controllatina quotidiana per gli ospiti indesiderati e che Dio ce la mandi buona, tanto le schifezze se le prendono anche in casa 😉
Non avere troppi dubbi o paure quindi, cambia aria alle tue bimbe 🙂
Per gli insettini bianchi non saprei, portala da Guido quando vai per il bark…
Ciao
Maya
Buongiorno a tutti….
proprio ieri di ritorno dal mio weekend fuori casa pensavo a questa cosa, e cioè il fatto di poter portare fuori all’aria qualche piantina.
Io per ora ho sistemato fuori i Cymbidium e i 2 Dendrobium sulla finestra, ma mi resta il dubbio per le phal…che fare?
la maggior parte di noi coltiva questo tipo di pianta perchè sono quelle di più facile reperibilità,o in ogni caso sono quelle più comuni a tutti.
Anche i paphio che ho non saprei che fare, se portali all’esterno oppure no ma ora il dubbio mi è svanito.
ad ogni modo sappiamo anche portarle all’esterno ha i pro e i contro.Come fare per le mille insidie che ci sono all’esterno? (cocciniglia per prima???)
Un piccolo problema che ho io ora è che ho notato che sul una phal o meglio, sul substato di una si sono insidiati tanti piccoli insettini bianchi..cosa protrebbero essere?
ciao a tutti
Gian