Care amiche e cari amici del blog, questo post è il nuovo contenitore delle vostre richieste di aiuto. E’ consultabile da tutti i frequentatori del sito e quindi sarà più facile ricevere risposte in tempo reale.
Quando il post uscirà dal video, sarà comunque raggiungibile attraverso la pagina “INFORMAZIONI”.
La via più semplice per chiedere consigli.
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Grazie della collaborazione.
Guido

x Giampiero: perfetto… affermativo.
ciao
Guido
Ho un dubbio sul composto per phapiopedilum in quanto generalmente si mescola bark e materiali vai con della torba di sfagno.
mi chiedevo visto che la torba è acida non rende il substrato acido?
Da quel che ho capito questo genere non tollera l’acidità..
se qualcuno gentilmente mi chiarisce questo dubbio…
grazie
ciao Giampiero, giusta la tua osservazione, ma nella composizione dei substrati si deve trovare sempre un compromesso: in questo caso la torba assume la funzione di riserva di umidità, molto importante per le orchidee tericole. Per compensare ed equilibrare il PH, generalmente si aggiunge del calcio (roccia macinata) o addirittura polverizzata).
Ciao
Guido
Grazie Guido della risposta, per tanto nella coltivazione del papjhiopedilum ritieni corretto utilizzare acqua del rubunetto che essendo calcarea neutralizza l’acidità della torba.
Inoltre è utilte aumentare le concimazioni con nitrato di calcio?
Ciao a tutti.
Non ho avuto risposta alla mia 4/5. Vi siete dimenticati o proprio nessuno sa dirmi come coltivare keferanthes e leptotes?
Resto fiduciosa in qualche consiglio.
Grazie
Marcella
Sulla keferanthes non saprei aiutarti, relativamente al Leptotes bicolor devi assicurare buona umidità con vaporizzazione giornaliera e nei periodi più secchi o più caldi anche più volte al giorno, regolati controllando l’asciugatura dello sfagno.
A livello di luminosità necessita di luce intensa soprattutto nel periodo invernale. Fiorisce a tardo inverno, inizio primavera.
Ciao
ciao Marcella, perdonaci, ma non ci siamo dimenticati di te: Cochleanthes, Chondrorhyncha, Kefersteinia… tutti generi molto prossimi ed appartenenti alla Tribù delle Maxillarieae, da questi è uscito il tuo ibrido “keferanthes sua mena”. Originarie da vari paesi del Sud America, epifite, a volte possono sistemarsi anche da terricole, da ciò si può dedurre che vanno coltivate con substrato soffice e sempre umido (non sono provviste di pseudobulbi) in ambiente a temperatura mite e senza periodi di riposo. Io ho notato una criticità di coltivazione nella fase di sviluppo dei giovani germogli vegetativi e cioè la possibilità di loro marcescenze se bagnati eccessivamente, è sufficente fare attenzione con le bagnature. Il discorso delle fertilizzazioni è sempre soggettivo, meglio poco e spesso.
Ciao
Guido
Ciao a tutti, avrei bisogno di un aiutino..
Da circa tre mesi ho rinvasato il mio oncidium e la mia phal. Dopo questo tempo scopro che alcune scaglie di bark hanno dei pallini bianchi (grandi quanto granelli di detersivo per lavatrice) ricoperti di una muffetta bianca evanescente. La presenza di questa muffa non è uniforme ma si presenta concentrata solo in alcune scaglie. Escludo che sia cocciniglia. Il “terriccio” è di quello per orchidee premiscelato in vendita, composto da una parte di bark, un’altra di sfagno, un po’ di pallini di polistirolo, e una quantità irrisoria e rara di osmunda (almeno così sembra).
Prima di rinvasare, il mio terriccio era quello di origine all’acquisto dell’orchidea a cui io avevo aggiunto un buon 40 percento di carbonella, e di muffe non se ne era visto neanche l’ombra.
Ora sono indecisa sul da fare: visto che stanno cominciando a germogliare gli steli floreali su entrambe vorrei fare la cosa più adeguata senza troppi “rinvasi correttivi” e senza dover usare prodotti chimici.
Pensavo di fare così:
– bollitura di tutto il composto per almeno 20 minuti
– aggiunta di carbone in piccoli pezzi al 40/50 percento sul totale (è un po’ alta la percentuale ma sulla precedente composizione mi ero trovata bene, cioé mai avuto la muffa)
– mega spolverata di cannella su tutto il composto
C’è qualcosa d’altro che potrei fare dovendo necessariamente usare questo substrato confezionato e non potendo acquistare altro nella mia zona?
C’è la possibilità che questa muffa non sia dannosa per le piante visto che mi sembrano godere di ottima salute?
Grazie mille a chiunque mi darà qualche suggerimento
Un caro saluto
Roberta L.
Ciao Roberta,
ferma tutto e non esagerare!!!
Qualche ragnetto ha deciso di deporre le sue uova tra le radici delle tue orchidee. La muffa di cui parli è in realtà filamento protettivo che serve a riparare e tenere collegate le uova tra loro. E’ un fenomeno che si ripete spesso anche nella mia serra, generalmente tratto con confidor o, se la colonia è particolarmente diffusa, opto per il rinvaso, purtroppo la cannella in questi casi non ha grande potere. Se tratti con confidor, dopo qualche giorno vedrai ingiallire tutta la massa, uova e “muffa” compresa.
Se poi posso permettermi di darti un consiglio, visto che la tua esperienza in materia di orchidee sembra avere ormai un certo spessore, sarebbe utile che provassi a preparare da te il substrato acquistando corteccia, torba e altri componenti separatamente (si reperiscono facilmente in qualsiasi garden) e miscelandoli tra di loro secondo le esigenze delle tue piante, tagliando la corteccia secondo la misura della pianta che devi rinvasare e trattandola precedentemente con i prodotti necessari alla disinfezione, avrai modo così di stabilire il tipo di substrato necessario alle tue piante secondo i TUOI metodi di coltivazione e l’ambiente in cui le cresci.
Spero di esserti stata utile.
Ciao
Maya
Carissima Maya grazie per i tuoi consigli. Il fatto che non siano muffe mi solleva tantissimo. Cercherò di procurarmi al più presto il confidor e questi componenti separatamente così da non trovarmi più sorprese… nel frattempo io e le mie orchi ti ringraziamo tanto!
Ciao
Roberta L.
Ciao a tutti e in particolare a Guido.
Avrei bisogno di notizie “colturali” per i miei nuovi acquisti: “keferanthes sua mena” e “leptotes bicolor” (quest’ultima su zattera) tenendo presente che le coltivo in casa.
Qualcuno di voi mi sa dire come si coltivano?
Grazie mille
x Paolo: non so dove abiti, comunque con tutte quelle varietà di orchidee che hai elencato, la sistemazione all’esterno non è poi tanto semplice.
La tua “mini collezione” è composta da orchidee terricole o semi terricole (Paphiopedilume- Cymbidium) ed epifite, orchidee che amano luce soffusa (Phalaenopsis)ed altre che preferiscono luce più intensa (Oncidium). Il problema della pioggia è solamente uno, che potresti risolvere con una leggera protezione, gli altri richiedono un po più di impegno. Come sempre saranno loro ad adeguarsi, ma non più di tanto.
Se lo desideri, cerca su questo blog dei vecchi post che nello specifico consigliano le condizioni ideali delle varie specie che hai elencato: digita il nome delle tue orchidee sulla finestra (Search) posta alla destra dello schermo… forse troverai qualche consiglio utile.
Ciao
Guido