Care amiche e cari amici del blog, questo post è il nuovo contenitore delle vostre richieste di aiuto. E’ consultabile da tutti i frequentatori del sito e quindi sarà più facile ricevere risposte in tempo reale.
Quando il post uscirà dal video, sarà comunque raggiungibile attraverso la pagina “INFORMAZIONI”.
La via più semplice per chiedere consigli.
Scrivi la tua mail nello spazio dedicato ai commenti di questo post… se puoi linka anche una foto (per poterlo fare devi parcheggiarla su qualche album pubblico), vedrai che qualche “angelo ti aiuterà”.
Grazie della collaborazione.
Guido
Ciao Guido, volevo chiederti come comportarmi con le mie coelogyne (cristata e flaccida). Normalmente le tengo al fresco tutto l’inverno con poca o quasi niente acqua e verso Aprile mi fanno una bella fioritura. Quest’anno la stagione è strana, sono ancora all’aperto, la notte scende sui 4/5 gradi, il giorno sale fino a oltre 20 (abito nelle campagne intorno a Firenze), ho ridotto di molto l’acqua ma i bulbi stanno un pò raggrinzendo e soprattutto stanno emettendo i getti che solitamente compaiono a Marzo. Che fare? Continuo il “trattamento” invernale o devo inziare quello primaverile?
Anche una aerangis luteo alba var. rodolistica sta per rifiorire (di solito lo fa a Maggio).
Già che ci sono ti chiedo un’altra cosa (scusa…).
Mi è stata regalata una bella cattleya ibrida e adesso che è in fiore mi accorgo che ne ho un’altra identica.
Secondo te, quando sarà il momento, le posso mettere insieme e fare un unico grande vaso, o è meglio mantanerle separate? (Io adoro i vasi grandi e pieni!)
Grazie e scusa la raffica di domande
Cari saluti
Marina
Ciao Marina, scusa il ritardo… la C. cristata tienila pure al fresco, ma bagnala quel tanto che serve per non far ringrinzire molto gli pseudobulbi, penso che con l’arrivo del freddo si fermerà nello sviluppo dei getti fiorali. La C. flaccida può stare anche un po’ più al caldo.
Per le Cattleya ibrida, dire che è uguale ad un’altra di diversa provenienza è abbastanza azzardato. Anche se facesse parte della stessa semina, ogni pianta risulterebbe diversa, solo se fosse stata riprodotta per clonazione risulterebbe uguale. In ogni caso io le terrei separate e le farei crescere per bene. A proposito, parcheggia la foto dei fiori su l web e mettimi il link qua su un commento… chissà che non trovi il nome.
A presto
Guido
Ciao Guido, non sono capace di mettere le foto sul web, scusa. Ho mandato le foto al tuo indirizzo, così mi dici se ti sembrano uguali.Grazie della risposta e dei consigli.
Marina
grazie dei consigli poi ti faro sapere, ho una nuova miltoniopsis speriamo bene!!! Ho anche qualche phalaenopsis
che stanno bene e che anno sviluppato delle nuove piantine.ciao
ciao sono nuova a scrivere ma vi seguo da tempo.
adoro le orchidee in particolare l orchidea miltoniopsis
ma purtroppo non riesco a coltivarla,cerco di curarla al meglio ma puntualmente marciscono i bulbi e muore.
vorrei se fosse possibile qualche consiglio ve ne sarei molto grata. ciao grazie
Ciao Luisa, benvenuta fra le orchidee…sicuramente la bagni troppo, è l’unica spiegazione.
consigli generali:
– Niente sottovaso
– tenere umido il substrato, ma mai fradico.
– mai luce diretta del sole
– temperature da 15 minimi a non più di 30 massimi
– fertilizza, sciogliendo concime solubile equilibrato 20.20.20 mezzo grammo in un litro d’acqua ogni 15 giorni medi.. più spesso in estate e allungando gli intervalli in inverno.
Buone orchidee
Guido
Ciao a tutti, sono nuova a scrivere ma vi seguo da tempo in questo meraviglioso sito.
Sarò breve, non riesco a comunicare personalmente con qulcuno che mi possa dare delle dritte in merito alla coltivazione..
Che sappiate, esistono dei corsi o qlno che possa aiutarmi in zona di Padova? Mi sposterei anche in altre zone più lontane..
Grazie fin d’ora!
Ciao, Lara
Ciao Lara, a Padova non mi risulta che ci sia nessun corso in calendario, però il nostro Club organizza degli incontri presso le serre sei suoi soci e può trornarti utile parteciparvi: La metafora di un bravo coltivatore di orchidee suona più o meno così:vale più un’ora trascorsa nella serra di un coltivatore che mille lezioni teoriche lette sui libri.
Se ti va di entrare nel nostro Club, inviaci l’autorizzazione ad usare il tuo indirizzo di posta elettronica a info@orchids.it e riceverai gli inviti alle nostre attività
Ciao
Guido
Ciao Guido mi sono imbattuto per caso in queste specie…. tu che sai tutto, sai dirmi qualcosa sulla “possibile coltivazione” ???
-tricantha
-pecteilis sagariki
-cynorchis
-spathoglottis
grazie mille guru 🙂
CIao Guido bene sono contento ti sia arrivata la cartolina 🙂
non ti arrabbi se ti faccio domande vero???
volevo un chiarimento: vorrei imparare a coltivare i paphiopedilum… sò che ne esistono di infinite specie per grandezza/temperatura di coltivazione ma la mia domanda riguarda in special modo………………………………. già, vedo che hai già intuito: il substrato! Si dice che debbano essere usati substrati in grado di trattenere l’umidità ma che allo stesso tempo siano drenanti…. ma queste 2 caratteristiche non sono un pò in contrapposizione tra loro??? Ho 2 piante che non stanno reagendo molto bene e ti dico che inizialemte erano in bark di pezzatura media, poi leggendo e rileggendo la tua scheda ho cambiato il substrato ed ho aggiunto un pò di terriccio per orchidee + bark + un pò di argilla espansa quà e là, e carbonella di legna…. nessun miglioramento accettabile, anzi mi sembra quasi ci sia stato un peggioramento…. mi piacerebbe riuscire nell’impresa anche perchè mi attirano come specie
P.S. sono perfino riuscito a far morire dopo poche settimane il Tonsum che mi avevi venduto 2 anni fa a Schio :-(((( sapessi che dispiacere :-(((( e che rabbia!!!
…se sbilanciate in un senso o nell’altro, sì, ma in buona sostanza il concetto è quello di creare un substrato che consenta alle radici di svilupparsi in ambiente leggero, umido e non impregnato di acqua: difficile a dirsi, più facile imparare assistendo al rinvaso fatto da esperti.
Nel preparare il composto va tenuto conto che sono piante prevalentemente rerricole o quasi, qe che richiedono calcio, quindi bisogna aggiungere anche del granito calcareo.
Se verrai a Schio ne parleremo.
Ciao, chi la dura la vince 😉
Guido