Qualche nota sul genere Dendrochilum
Molte specie sono deliziosamente profumate, tutte sono particolaramente delicate ed eleganti, sia per le loro leggiadre fioriture, che per la loro morfologia.
Dendrochilum, un genere non molto presente nelle collezioni e con questo post, che in parte ripropone notizie già apparse sul blog, desidero riproporlo alla vostra attenzione.
Dendrochilum Blume 1825
Sottofamiglia: Epidendroideae.
Tribù: Coelogyneae.
Sottotribù: Coelogyninae.
Sinonimi: Acoridium Nees e Meyen 1843; Platyclinis Benth. 1881
Specie tipo: Dendrochilum aurantiacum Blume 1825.
Il genere è stato descritto da Carl Blume nel 1825.
Origine del nome: Dalle parole Greche dendron “albero” e cheilos “labbro„ o chilos “alimento verde„, alludenti alla forma di vita “epifita” di questo genere di orchidee ed al labello dei suoi fiori, particolarmente grande.
Le specie
Dendrochilum glumaceum – Collezione Guido De Vidi
Le fonti d’informazione non sono molto concordi nello stabilire l’esatto numero di specie appartenenti al genere Dendrochilum.
Alcune ne riportano poco più di 100, mentre altri testi includono più di 390 descrizioni, fra specie, sinonimi o varietà.
Le specie di questo genere sono in gran parte epifite, a volte litofite, raramente terrestri e provengono dalla Penisola Indocinese, Taiwan, Nuova Guinea, Filippine, Borneo e Sumatra.
Morfologia
Piante simpodiali dal rizoma strisciante con numerosi pseudobulbi raggruppati ed avvolti da brattee basali, scure o verdi.
Pseudobulbi: possono essere di piccolissime dimensioni, per arrivare anche a 10 centimetri d’altezza, strutturati con tutte le forme immaginabili, appiattiti, rotondi, ovoidi e/o a forma di pera.
Dendrochilum tenellum – Collezione Guido De Vidi
Foglie: da filiformi come l’erba (Dendrochilum tenellum), teretiformi, e deliziosamente lanceolate (Dendrochilum magnum).
Infiorescenze: si formano su lunghi ed esili steli eretti, e sono rivolte verso il basso.
Portano numerosissimi quanto piccolissimi fiori (raramente superano i 2 centimetri) di varie colorazioni, dal bianco, all’ocra, al giallo fino al rosso scuro.
Coltura
Quasi tutte le specie del genere Dendrochilum provengono dalle foreste montagnose e quindi richiedono buona luminosità soffusa, umidità sempre elevata, temperatura da serra calda con marcato sbalzo termico fra il giorno e la notte.
E’ consigliabile la coltivazione in vasi con substrato di bark 80%, perlite 10% e torba di sfagno 10%. Per le piante di grossa dimensione si usa bark di media pezzatura, che va diminuito di spessore per quelle più piccole.
Dendrochilum zamboagnense – Collezione Guido De Vidi
Qualche eccezione
Dendrochilum zamboangense (vedi foto a sinistra), specie fra le più piccole del genere, può essere coltivata anche su zattera di sughero o su tronchetti di legno duro e poroso.
Dendrochilum wenzelii – collezione Guido De Vidi
Collezione Guido De Vidi
I due colori di una specie molto attraente
Dendrochilum wenzelii Ames 1915.
Sezione Acoridium (Nees & Meyen) Pfitzer & Kranzlin
Sinonimo: Acoridium wenzelii (Ames) Ames 1922.
Nome della specie in onore di Don Rafael Wenzel (raccoglitore di orchidee nelle Filippine) 19° secolo.
Specie epifita, originaria delle foreste montagnose filippine, vive ad altitudini che superano i 1000 metri sul livello del mare.
Pianta simpodiale con piccolissimi pseudobulbi unifoliati e foglie apicali coriacee, semi-teretiformi.
Le infiorescenze semi-arcuate spuntano sul finire dell’inverno dai nuovi pseudobulbi e portano numerosi fiori colore rosso scuro.
Coltura
Questa specie desidera buona luce, temperature calde, costante umidità relativa (70%) è consigliabile coltivarla in vasi con substrato sempre umido e aerato.
Specie di facile coltivazione.
Pingback: Dendrochilum stenophyllum | Orchids.it
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Raramente ho trovato specie così generose come il dendrochilum glumaceum. Una divisione di tre mesi fa, (generosamente messa a mia disposizione da Guido) è gia riuscita a fiorire con due steli ed era in mostra al Flover.