Archivio mensile:Giugno 2011

Dendrobium sulcatum

Quei solchi nelle gole di deliziosi fiori gialli, attaccati su grappoli pendenti e profumati – un gradevole sapore di miele – che escono all’apice di strani fusti schiacciati, rendono questa pianta particolarmente attrattiva.

Dendrobium sulcatum Lindl. 1838
SINONIMI: Callista sulcata (Lindl.) Kuntze 1891
SEZIONE: Densiflora
Paesi di endemicità: Cina, Himalaya, Laos, Myanamar, Tailandia
Nomi popolari: in Thailandia (Ueang champa nan), in Cina (Ju Cao Shi Hu)
Specie epifita di dimensioni medio/ piccole proveniente dal nord-est dell’India, Myamar, Tailandia, Laos e Vietnam dove vive ad altitudini che oscillano tra i 500 e 1000 metri sul livello del mare.

Descrizione
Dendrobium sulcatum appartiene a quel piccolo gruppo di specie caratterizzate dalla forma schiacciata dei fusti o pseudobulbi che dir si voglia. Questi variano in lunghezza da 20 a oltre 50 centimetri e raggiungono anche i 2 centimetri nel punto più largo della crescita.
La lunghezza dei fusti varia in funzione delle condizioni di coltivazione. In sito questa specie tende a rimanere di piccole dimensioni, condizione dettata dal clima monsonico che, nella stagione secca può portare all’eccesso – caduta delle foglie – la condizione di stress della pianta.
In coltivazione è consigliabile garantire un minimo di bagnature anche nel periodo di riposo invernale.
All’apice di ogni fusto crescono 2-3 foglie ovate lunghe 10-20 centimetri e larghe 2,5.
Le infiorescenze si formano in primavera e spuntano dall’apice deI fusto giovane, formando deliziosi grappoli di fiori gialli – 2,5-3,5 cm di diametro – gradevolmente profumati.
Dendrobium sulcatum vive bene con temperature intermedio/calde con buona luminosità leggermente filtrata.
Come si è già scritto sopra, la pianta necessita di periodo di riposo invernale durante il quale vanno ridotte o drasticamente le bagnature fino all’inizio della primavera quando ricompariranno le nuove crescite.
Cresce bene su zattera – dove l’umidità è controllabile più facilmente, ma si sviluppa con altrettanta facilità anche in piccoli vasi con substrato di bark molto drenante.
Concimazioni, utili nel periodo di sviluppo: fertilizzante solubile equilibrato – 20.20.20 – 0,5 grammi per litro d’acqua – ogni due bagnature.

Note:
1 – Le foto – esclusa la stampa – raffigurano piante della mia collezione – se non per usi commerciali copiatele pure, ma ricordatevi di citare la fonte 😉
2 – la redazione si sta organizzando per la pubblicazione di “video post”, preparatevi alla prossima novità!

L’orchidea delle mangrovie…Brassavola tuberculata e/o Brassavola perrinii

Comunque la si chiami è una specie deliziosa e, nella nobile tradizione del suo genere, emana un piacevole aroma notturno.

Presentazione
Con il passare degli anni le nostre collezioni crescono per qualità e per numero di orchidee, alcune le acquistiamo, altre ci vengono regalate da amici collezionisti. Lo scambio di piante è forse il migliore aspetto dei rapporti fra collezionisti: si risparmia negli acquisti e si aumenta la possibilità di sopravvivenza delle nostre orchidee.
Le nuove piante trovano qualche angolo della serra, crescono… e se tutto va bene, dopo qualche anno ti pagano con la loro prima fioritura.
La specie che presento in questo post mi è stata donata da un carissimo amico di Udine, quasi a volerla mettere al sicuro – tienila tu – mi disse – così sono sicuro che più avanti la vedrò fiorita.
Già! Con che nome la presento? Mi verrebbe di scrivere Brassavola perrinii, ma recentemente una parte di studiosi della botanica hanno stabilito che il suo nome accettato è Brassavola tuberculata

Qualche nota tassonomica
La tassonomia, sia del mondo animale che di quello vegetale è una scienza basata su regole ferree – sistema binomiale e rigidità assoluta nei nomi assegnati. Soprattutto nel passato, è capitato e purtroppo capita ancora, che la stessa specie sia descritta in epoche diverse e con nomi diversi. Nella famiglia delle (Orchidaceae Juss., 1789) il problema dei nomi diversi, assegnati alla stessa specie, se non una costante, è una norma, che poi i tassonomi risolvono con l’indicazione di un nome accettato e di seguito tutti gli altri come sinonimi. Bella idea, si dirà… ma la confusione regna sovrana.
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Sandro Giorgi ci ha lasciati… oggi le esequie

Ho appena ricevuto questa notizia ed ho un forte nodo alla gola:

Gentile Sign. Guido,
ricordo il Tuo bellissimo articolo “Oncidium bifolium a Chiavari: un bel racconto italiano”. Ebbene, mi spiace informarTi che il mio caro amico Sandro Giorgi in foto nell’articolo è mancato prematuramente (oggi le esequie strettamente private) continuando la drammatica e maledetta “tradizione” che già vide mancare il fratello Giulio in giovane età.
Sandro era l’ultimo in famiglia a capirsi di orchidee e temo che la già rinomata Giorgi-Lecoufle vada in estinzione.
A.V

L’orchidologia italiana, veramente tutta, perde una figura importantissima, ciao Sandro… chissà cosa pensa quell’Oncidium immenso, che posa al tuo fianco: buon viaggio.

Sentite condoglianze alla famiglia Giorgi, così duramente colpita.

Guido De Vidi

Dendrobium amabile… e le sue incertezze tassonomiche

Una specie molto bella, rara e con qualche incertezza tassonomica

Ho fatto abbastanza fatica a mettere insieme notizie esaustive a riguardo di questa specie, per altro molto interessante. Innanzi tutto i soliti problemi di tassonomia.
Altro motivo di incertezza è il grado di relazione fra questa specie e/o un ibrido naturale.
Per il momento presento questa specie chiamandola con il nome che esprime con immediatezza le sue doti: Dendrobium amabile.
La specie

Dendrobium amabile (Lour.) O’Brien 1909
Sezione: Callista (Lour.) Schltr.
Sinonimi:Callista amabilis Lour. 1790;
Callista thyrsiflora (Rchb.f. ex André) M.A.Clem. 2003;
Dendrobium bronckartii De Wild. 1906;
Dendrobium densiflorum var. alboluteum Hook.f. 1869;
Dendrobium galliceanum Linden 1890;
Epidendrum callista Raeusch. 1797;
Dendrobium furcatum Reinwardt & Lindley.
Origine del nome di specie: dal latino “amabile”…bello, piacevole.
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