Archivio mensile:Agosto 2012

Masdevallia Marimba

Collezione: Guido De Vidi.
Masdevallia Marimba (Masdevallia peristeria– seme – x Masdevallia veitchiana – polline).
Incrocio registrato 01/01/1988 da Santa Barbara Orchid – California (Fonte: Royal Horticultural Society).

Note: Entrambi i genitori di questo ibrido desiderano temperature fresche, che trovano facilmente nelle alte quote dei loro luoghi di endemicità. Masdevallia peristeria è coriacea e Masdevallia veitchiana più leggiadra nella sua struttura morfologica, produce grandi fiori di lunga durata, luminosi, color rosso viola. Probabilmente, l’ibridatore ha voluto enfatizzare entrambe le qualità dei genitori: fiori grandi e pianta coriacea, pare proprio che il risultato sia stato raggiunto… giudicate voi.
Fioritura estiva, i fiori durano oltre un mese.

“Porte aperte” su recinti chiusi

Come se la cava l’associazionismo orchidofilo italiano? Male, direbbe il critico. Male perchè in questi anni di generale espansione, il mondo orchidofilo amatoriale italiano è rimasto impigliato in recinti chiusi.
Rigorosamente chiusi, con qualche lodevole eccezione, ma pur sempre di eccezione si tratta.

– Ed è così che può capitare, che un socio di un’Associazione locale (meridione) non aderente all’A.I.O. (Associazione Italiana di Orchidologia) perchè non si sente rappresentata, vinca un oro a Budapest (15° European Orchid Congress and Show) con una sua pianta esposta nello stand A.I.O. – a titolo personale, però… si scriverà nell “entourage” della sua appartenenza, quasi a voler caparbiamente precisare la non contaminazione.

– Ed è così che in occasione di una mega svendita di piante di un socio ATAO, un “cormorano” da poco approdato in quella associazione, esodisca così alle richieste di un amico – no, tu non puoi partecipare… sei dall’altra parte!

– Ed è così che anche i venditori creino i loro recinti chiusi inventando pseudo raduni di mercato, sostanzialmente finalizzati alla commercializzazione, sacrosanta, ma tutt’altra cosa della vita associativa.

– Ed è così che capiata di sovente, vedere l’associazionismo locale, succube di interessi privati in eventi, che come fine mirano a produrre solamente business.

Si dirà, vero, ma ci sono eccezioni, ci sono e si vedono. Sì ci sono, quel che manca è la forza di disegnare una visione d’insieme e la colpa è di tutti, nessuno si senta escluso.

Epicattleya Vienna Woods

Ibrido primario intragenere registrato da Yen Orchids – Thailandia – nel 1986

Cattleya guttata var.alba x Euchile mariae ex Encyclia mariae.

Può sembrare pedanteria la precisazione della varietà, ma se guardate C.guttata normale capite che non può essere genitore, mentre C. guttata var.alba ritrova in questo incrocio la lucentezza dei suoi sepali e petali, il labello poi è quasi la foto copia di Encyclia mariae.

Orchis mascula … usata per fare il famoso gelato ‘salep dondurma’

Quel gelato non s’ha da fare!

Sembra una frase di manzoniana memoria ed invece è un problema dei nostri giorni e che, guarda caso, riguarda anche le orchidee.
Introduco la “news” riprendendo il discorso sull’origine del nome “Orchis”
Si è scritto che Teofrasto nell’Historia Plantarum ha coniato il nome “Orchis” proprio come riferimento alla forma dei tuberi di alcune orchidee mediterranee.
Nota: le foto sono tratte dalla pagina Reportages
Si dirà, proprio “Orchis mascula” doveva prendere in esame la buonanima di Teofrasto!
Questa assonanza di qualche orchidea mediterranea con gli attributi sessuali maschili dell’uomo, ha contribuito ad alimentare credenze popolari sui poteri afrodisiaci e curativi della sterilità femminile dei tuberi. In certe località asiatiche, i tuberi si somministravano anche per inibire le grandi passioni: in questo caso si usavano bulbi avvizziti.
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