Orchidee: Mostre e mostre.

Mostre e mostre.
Orchidee, mostre su mostre. Troppe e mal pianificate, forse fanno più male che bene all’orchidofilia.
Chissà, forse la crisi, certo è, che i venditori (forse troppi per ogni mostra) tornano a casa sempre più spesso in perdita. Brutto segnale, le colpe – se di colpe si può parlare – vanno suddivise fra tutti i soggetti, Associazioni comprese.
Le Associazioni locali non dialogano fra loro e l’Associazione Nazionale, che dovrebbe dimostrare autorevolezza nella pianificazione degli eventi, si limita a seguire i flussi proponendo come pietanze, giudizi sempre più inflazionati, addirittura denigrati – vedi commenti su Fb ad una medaglia assegnata all’evento ORCHIBO’ 2013 (pezzo di carta che da fastidio, per la precisione “pezzo di carta che la deturpa!” così si è espresso il commentatore, per altro, socio ATAO).

Nell’anarchia generale capita di tutto: mostre pro fioristi o al servizio di qualche garden senza validi motivi storici o culturali, per arrivare fino alle mostre ad personam. Le date non rispondono ad esigienze distributive e così capita che – quando va bene – siano in calendario a distanza di pochi giorni, due o tre mostre di ampio spessore.

Si dirà, ma come, tante mostre, tanta salute per l’orchidofilia: pare che non sia proprio così. Sull’onda buona di qualche anno fa, sono saliti venditori di prima e di seconda generazione, italiani e stranieri… tanti, 10 e più, fino a 20 per mostra.
Siccome molti frequentatori delle mostre pesano l’importanza dei vari eventi in base al numero degli espositori, capita che gli organizzatori – a volte anche di matrice politica istituzionale – non si preoccupino a porre dei limiti ragionevoli e ponderati, ed ecco che il rapporto, domanda-offerta, vuoi per la ridotta disponibilità economica, ma vuoi anche per la miopia di entrambi i soggetti interessati, è andato in crisi.

Le mostre, a mio avviso dovrebbero rispondere a due valenze.
La prima, ovvia ed auspicata dovrebbe essere quella della divulgazione e per questa ci sono le Associazioni, i Club ed i Gruppi orchidofili che con l’organizzazione del loro evento colgono l’occasione di mostrare le orchidee fiorite nelle loro collezioni.
La seconda valenza, ed è ciò che avviene nelle grandi Expo internazionali, è quella che dovrebbe essere messa in scena dagli espositori, venditori e produttori, con la creazione di loro stand espositivi di prim’ordine dove esporre anche nuove specie, nuovi ibridi e quant’altro possa dar valore all’evento. Ecco che così organizzato, l’evento attirerebbe pubblico, sia general generico, che specializzato, ed ecco che in questo contesto, i giudizi, dati da un’Associazione condivisa, e da un corpo giudici il più possibile qualificato, sia per numero che per esperienza botanica e di coltivazione, assumerebbero valore scientifico e sarebbero cercati, desiderati e graditi.
Perchè questo non succede in Italia, a mio avviso per quel “male oscuro” che ci caratterizza noi italiani. Tanti anni fa, ho spiegato cos’è – secondo la mia opinione – il male oscuro, ho ricevuto minacce di querela da qualche venditore… a distanza di lustri, nulla o quasi è cambiato.

2 pensieri su “Orchidee: Mostre e mostre.

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  2. Guido Autore articolo

    Eccolo il socio ATAO del commento apparso su Fb, citato in questo post, non ha saputo resistere e si è qualificato.
    Non lo ha fatto qui sul blog, ma sul diario Fb di chi ha pubblicato la foto della pianta premiata e quindi per darne conto mi permetto di fare copia-incolla del testo. Questo è il testo integrale del commento “qualificatore” ed il nome del suo autore tratto da Fb.

    “Danilo Slaviero e, come al solito, un poveraccio (forse un po’ rinc….ito, vista l’età?) non ha capito per nulla il senso del mio precedente intervento e lo ha prontamente stigmatizzato sul suo blog: non è certo una novità, ma chi mi ha sentito commentare la pianta dal vivo domenica ha ben chiaro quel che intendevo dire, gli altri… pensino pure quel che gli pare (liberissimi), la notte dormirò benissimo lo stesso, come sempre.”

    Nota: parafrasando una metafora di Bersani sarei tentato di dire a Ronin, pardon a Slaviero: ti conosco mascherina! 🙂
    Spiace solo che le offese e le insinuazioni maldestre, contenute nel contorto commento riparatore, trovino alloggio nel diario di una persona che stimo molto.

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