Umidità in serra, come risolvere il problema dei problemi.
Coltivare orchidee esotiche nei paesi della fascia mediterranea europea, è un hobby che pone un bel po’ di problemi.
Fra i tanti, la creazione dell’habitat ideale per la loro coltivazione in termini di umidità ambientale, è forse quello più difficile da risolvere.
Da qualche anno la tecnologia che studia i vari sistemi di raffrescamento degli ambienti, offre delle soluzioni assai utili anche per la coltivazione delle orchidee, sia essa “indoor” oppure “open space”.
Nel corso degli anni, la mia collezione a vocazione amatoriale è stata testimone di vari esperimenti “casalinghi”; dal sistema Venturi (micronizzazione dell’acqua con l’ausilio di un compressore), alla realizzazione di un circuito a media pressione (pompa a 20 bar in uso per le bagnature, all’uopo commutata in una rete di ugelli per bruciatori a gasolio) e da ultimo l’implementazione di un kit composto da una pompa ad alta pressione 70-100 bar collegata ad una rete di ugelli appositamente costruiti.
La storia
L’acqua nebulizzata abbassa la temperatura dell’aria. Questo sistema ha trovato le sue prime applicazioni negli USA, dove era, ed è utilizzato per abbassare le torride temperature estive di spazi esterni vissuti, quali piscine, porticati e giardini, sfruttando per l’appunto, il principio adiabatico.
In una fiera ho avuto modo di vedere in funzione questo sistema di nebulizzazione, proprio a raffrescamento degli ambienti attorno ad una piscina ed ho intuito subito che sarebbe stato molto utile anche nelle serre amatoriali adibite alla coltivazione di essenze tropicali.
Da allora son trascorsi diversi anni ed ora l’epiteto “FOG”, parola presa in prestito dalla lingua inglese per rappresentare il concetto di nebulizzazione, sintetizza il sogno di ogni coltivatore di orchidee. E’ un sogno che costa: per produrre “nebbia” in quantità rilevanti non ci sono scorciatoie: serve assolutamente avere a disposizione una pompa ad alta pressione: 70-100 bar.
Al collezionista amatoriale di orchidee esotiche, serve soprattutto avere un rapporto di fiducia con il suo fornitore e/o installatore. A tal proposito la situazione in Italia è poco edificante; non sempre il mercato propone soluzioni adeguate, tecnicamente trasparenti nel merito delle prestazioni e nella visione d’insieme delle esigenze del cliente.
Come nasce una pompa per nebulizzare l’acqua.
Tutte le componenti di un impianto di nebulizzazione sono strategiche. E’ importante la qualità degli ugelli usati, è determinante il filtraggio e la qualità dell’acqua, ed è fondamentale l’armoniosa realizzazione del cosiddetto “hardware-software” di gestione, ma il vero cuore della “nebbia” è la pompa.
Concedetemi un po’ di orgoglio “Italico”: noi italiani siamo i migliori costruttori di questo tipo di pompe e l’Emilia Romagna ne è la punta di diamante.
La necessità di affinare la giusta modulazione della produzione di nebbia in serre di piccole dimensioni è emersa nel prosieguo degli “Stress test” della serra “ORCHIDEA”, costruita da SerreGiardini, anche in riferimento a quanto stigmatizzato poco sopra.
Insieme a Luca Bedin, titolare di SerreGiardini, abbiamo approfondito la genesi delle pompe ad alta pressione per nebulizzare l’acqua, contattando e visitando varie aziende del settore.
Dagli incontri e dai contatti è uscito uno spaccato inedito sul concetto di qualità, sui limiti di certe soluzioni all’apparenza più economiche e sulle motivazioni dei vari modelli di pompe a disposizione nel mercato. Se vi interessa possiamo iniziare il viaggio insieme.
Verso la nebbia
Lunedì 10 Febbraio, di buon mattino e sotto una pioggia scrosciante, frutto dell’ennesima perturbazione atlantica, mi sono messo in viaggio verso l’appuntamento con Luca Bedin.
Acqua, sempre acqua, dal cielo ed anche sui campi già fradici. I fiumi attraversati durante il viaggio si mostravano tutti minacciosi ed il Po, già gonfiato dalle piogge dei giorni precedenti, faceva capire che non ce l’avrebbe fatta a reggere a lungo: scenario ideale per far visita al cuore della nebbia, si direbbe.
Il primo appuntamento era alla Tecnocooling di Reggio Emilia. Siamo giunti a tarda mattinata ed è subito iniziato uno scambio di opinioni sulla miriade di utilizzi possibili delle loro pompe, da quello canonico nelle serre, dove l’obiettivo è quello di pilotare temperatura ed umidità ambiente, al mantenimento dell’umidità nelle cantine di invecchiamento del vino, agli allevamenti, dove, oltre alla temperatura c’è anche il problema delle polveri e della sanificazione ambientale. Successivamente siamo passati ad illustrare le esigenze specifiche di una piccola serra amatoriale. Ed è a questo punto che arriva la prima sorpresa: la pompa in uso nella serra “ORCHIDEA”, acquistata da un rivenditore, è di loro produzione, ma fuori catalogo.
La pompa in questione (vedi foto a sinistra) non appare nel catalogo della loro produzione, ma nasce su specifica commissione di un loro cliente sudamericano, per esigenze di economicità. Sostanzialmete è una idropulitrice modificata nella portata: pistoni non in ceramica e quindi soggetti più facilmente all’usura con conseguente decadimento del rendimento, assenza di qualsiasi gestione a mezzo elettrovalvole, pensata cioè per usi spartani e sporadici. Bene, niente da obiettare alla ditta costruttrice, ma in assenza di loro “specifiche di prodotto a catalogo”, fornirle, era ed è dovere dei rivenditori occasionali; nel caso di specie non sono state fornite e soprattutto non si è mai saputo nulla della sua provenienza.
L’incontro alla Tecnocooling si è concluso con l’interessante visita al settore assemblaggio e collaudo dei vari modelli di loro produzione. Ha fatto un certo effetto seguire le varie fasi che danno corpo al prodotto finito. Si è potuto vedere quanto sia importante il lavoro dell’uomo: la bravura manuale, cornice indispensabile alla progettualità aziendale per ottenere quei risultati di qualità che fanno onore all’imprenditoria italiana.
La nostra ricerca sulla produzione di pompe “fog” è proseguita con ulteriori approfondimenti su prodotti di altre aziende del settore ed è stata individuata una soluzione assai interessante sotto il profilo della qualità ed anche dei costi: sarà proposta in anteprima da SerreGiardioni a Pordenoneorchidea, vi aspettiamo.