Le orchidee si raccontano:
Dryadella simula (Rchb.f.) Luer, Selbyana 2: 209.1978.
Me ne stavo nascosta in serra, mimetizzata fra altre Pleurothallidinae, i miei piccoli fiori si confondevano abilmente fra le floride colonie di muschio verde, ma ecco che sono stata scoperta e fotografata… a dire il vero non sono venuta neanche tanto bene: colpa del fotografo!
Il mio genere è composto da più di 40 specie epifite, distribuite dal Guatemala al Brasile del sud.
Non ho capito bene perché Luer, descrivendomi, ha scelto il nome di specie ‘simula’, forse per l’aspetto dei miei fiori.
Il mio nome generico evoca le Driadi, ninfe degli alberi nella mitologia classica. La mitologia greca annovera molte ninfe (dal greco antico, “giovane fanciulla”), semi divinità della natura. Vi sono molti miti su di esse, questi le associano spesso ai satiri, da cui la tendenza sessuale della ninfomania.
Nella mitologia greca le ninfe erano di diversi tipi: Alseidi, ninfe dei boschi e delle foreste. Cure, nutrici di neonati. Driadi, (o Amadriadi) che vivevano ciascuna in una quercia o comunque in una pianta. A differenza di altre ninfe tipo le Oreadi (chiamate anche Orestiadi), le Driadi non potevano mai abbandonare l’albero da loro protetto.
Ecco, care amiche ed amici orchidofili, noi piccole Driadi possiamo diventare le vostre “protettrici”, ma come avrete capito, ognuna di noi si lega per sempre a colui che ci sceglie; è vostro compito non deluderci!
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