… E se fosse lei a raccontare la sua vita?
Potrebbe essere un racconto visionario frutto del grande freddo, ma così è capitato ieri notte, mentre visitavo le orchidee della mia collezione nella serra piccola.
Si dirà: “ma cosa ci fai di notte in serra”. Ero li a far compagnia a Lillo e Billo, i miei due bastardini bianchi, terrorizzati dai “bombardamenti” di fine anno, era da poco trascorsa la mezzanotte, fuori il termometro segnava -5 e le mie imprecazioni, seppur violente, si perdevano nel fragore dei botti.
Finalmente dopo mezz’ora un attimo di tregua; colgo l’occasione per buttare l’occhio sulle numerose miniature poste in basso, ai lati della corsia centrale, una nuvola di piccoli fiori traslucidi di color ruggine verdastro mi chiama, ed ecco che inizia il racconto.
“Ciao Guido, tanti auguri per il nuovo anno” – sussurra la piccola pianta – “Domenica scorsa, i tuoi amici in visita alla nostra casa hanno fatto tante foto, ma nessuno parla di me su Fb. e nemmeno tu, nel blog, scrivi di me” – “Allora ti prego, ascoltami, ho una storia da racconatri” ….. “Mi chiamo… e già, come mi chiamo? – “Io me ne stavo tranquilla in America tropicale dal Messico fino al Venezuela e al Perù, nel 1854 mi scoprirono e un certo Reichenbach mi sistemò fra gli Epidendrum e mi battezzò con il nome di una libellula (Porpax), ed anche del dio fluviale, figlio di Oceano e Teti, nella mitologia greca.
Però mi son trovata subito in una gran confusione, dovevo vivere insieme ad un migliaio di altri Epidendrum, alcuni grandi, lunghi e tanto diversi da me, a dire il vero non mi trovavo bene fra loro. A causa delle grandi differenze tra la vegetazione, le dimensioni del fiore e l’aspetto, molte specie del mio gruppo sono state separate per formare il proprio genere come Barkeria , Dimerandra , Encyclia , e Oerstedella . Nel tentativo di organizzare e classificare le rimanenti specie del gruppo, sono state suddivise in 50 sottogruppi naturali. Così, per un certo periodo sono andata a finire in uno dei tanti sottogeneri come Diothonea, Epidanthus, Epidendropsis, Neolehmannia, Neowilliamsia e altri; per qualche periodo il mio nome completo è stato Neolehmannia porpax.
Nemmeno così le cose funzionavano, qualcuno ha pensato bene di sistemarmi nel gruppo Nanodes, ma poi i tassonomi mi hanno rimesso nel mega gruppo originario Epidendrum.
Caro Guido, so che tu continui a chiamarmi porpax, però una decina di anni fa, il botanico messicano, Eric Hagsater, decise che ho un cugino che mi assomiglia molto (foto a sinistra – per la verità è del tutto uguale a me, ha solo il labello un po’ più rotondo del mio), e quindi lo ha battezzato con un nuovo nome: Peperomia, proprio per la somiglianza del suo labello con le foglie delle piante di Peperomia.
Una bella confusione, vero? Certo che i botanici non ci lasciano mai in pace, ma lasciamoli fare, caro Guido noi ci conosciamo da una vita e continueremo a chiamarci con i nostri nomi di sempre!…. Mi raccomando, metti qualche foto, le mie ed anche del mio cugino Peperomia. 😉
Nota: la foto di Ep. peperomia è tratta dal web.