Dendrobium grimesii, specie o ibrido naturale?

Dendrobium australiani: ancora tassonomicamente incerti

Dendrobium grimesii. Collezione Guido De Vidi.

014 Dendrobium grimesii C.T.White & Summerh.
White, C.T. & Summerhayes, V.S. (1934) Decades Kewenses: Plantarum Novarum in Herbario Horti Regii Conservatorum. Decas CXXX. Bollettino di informazioni varie 1934 (3): 106
E’ stato scoperto nel Queensland (lago Barrine), vicino ad Atherton, nel mese di Agosto 1932 da B.d. Grimes, da cui il nome specifico.
Il botanico australiano A.W.Dockrill ed altri studiosi del continente Australe, lo considerano quasi sicuramente un ibrido naturale: D. calamiforme x D. nuegentii.
Dockrill, A.W. (1969) Australian Indigenous Orchids 1: 1-826 (366-367)
Rauschert, S. (1983) Feddes Repertorium 94 (7-8): 446.
Successivamente, la “scuola tassonomica” australiana lo rinomina: Dockrillia x grimesii (C.T.White & Summerh.) Rauschert
Clements, M.A. (1989) Catalogue of Australian Orchidaceae. Australian Orchid Research 1: 1-160 (54)

Dendrobium grimesii: particolare del fiore.
Collezione Guido De Vidi

017 Orchidea epifita a sviluppo simpodiale; Dendrobium grimesii forma dei corti pseudobulbi all’apice dei quali crescono singole foglie carnose, teretiformi, lunghe 10-12 centimetri. Lo stelo fiorale eretto, misura 12-15 centimetri, esce dall’ascella inguainata della nuova foglia e produce 10-15 fiori bianchi con petali e sepali appuntiti. I fiori sono capovolti, con il labello leggermente punteggiato di rosso, rivolto verso l’alto ed arricciato all’indietro per favorire l’ingresso dell’insetto impollinatore.

Dendrobium o Dockrillia?
La sequenza descrittiva di questa originale orchidea australiana ci fa capire quanto sia problematica la classificazione tassonomica delle orchidee, soprattutto con generi composti di moltissime specie, tipo Dendrobium che ne annovera circa 1180.
Recentemente sono stati presentati diversi lavori di riordino del genere Dendrobium, alcuni dei quali non ancora accettati dalla comunità scientifica.
A tal riguardo è nota la disputa di A. Clements e David L. Jones sulla correttezza del nome (Dockrillia) assegnato ai Dendrobium teretiformi da Brieger nel 1981.
Il dissenso con Brieger è tutto sul nome del nuovo genere scorporato dai Dendrobium e dato in onore di “Dockrill, Alick William” di sesso maschile e declinato invece al femminile: Dockrillia.

Note di coltivazione
Questo Dendrobium richiede sicuramente un periodo di riposo secco: la struttura teretiforme delle sue foglie è un segnale inequivocabile.
Non avendo alcuna indicazione in merito ai suoi regimi di coltivazione in endemicità, ho sperimentato varie sistemazioni logistiche in serra e diverse modalità di alimentazione.
Il risultato ottenuto è soddisfacente e fatta salva la dovuta attenzione con le bagnature (quasi eliminate nella fase di riposo, che interviene a sviluppo annuale ultimato) Dendrobium grimesii non richiede marcati sbalzi termici. La pianta rimane tutto l’anno in buona posizione luminosa, a temperature di serra intermedia, tenuto comunque presente il naturale abbassamento delle temperature autunnali, per altro, propedeutiche per ottenere abbondanti fioriture.
E’ consigliabile la coltivazione su zattera: facilita l’asciugatura delle radici fra le bagnature.

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