Premessa di redazione.
Questo sito è a disposizione di quanti desiderano collaborare con loro articoli: per la pubblicazione inviate le vostre bozze e foto, a info@orchids.it
Questo articolo è stato curato da Massimo Morandin, giovane collezionista di orchidee, che coltiva la specie raccontata nel post: vedi foto a sinistra – Sudamerlycaste barringtoniae (Sm.) Archila, Revista Guatemal. 5(3): 78 (2002). Endemica della Giamaica..
Orchidee: storie di nomi e di persone
Estratto dall’articolo “Ida barringtoniae, James Edward SMITH and Lycaste campbellii, W.W.CAMPBELL” di RUDOLF JENNY Swiss Orchid Foundation, Jany Renz Herrbarium, University of Basel, Switzerland comparso su Orquideologia XXXI 2/2014. Su gentile concessione di Rudolf Jenny.
Introduzione
Ida barringtoniae (Sm.) A.Ryan & Oakeley 2003.
(Icones pictae plantarum rariorum descriptionibus et observationibus illustratae / Auctore J.E. Smith, M.D. Fasc. 1-3. Author James Edward Smith and James Sowerby)
Alcune specie di orchidea acquisiscono un nome che sembra durare per lungo tempo, mentre altri sembrano cambiare nomi quasi con la regolarità di un semaforo. Un esempio di quest’ultimo è Ida barringtoniae che ha accumulato non meno di 7 nomi, sinonimi esclusi.
Ida barringtoniae (J.E.Smith) A.Ryan & H.F.Oakeley, Orchid Digest 67(1):11 – 12.2003
Colax barringtoniae (J.E.Smith) Sprengel, Systema Vegetabilium Ed.16,3:727.1826
Dendrobium barringtoniae (J.E.Smith) Swartz, Nova Acta Regiae Societatis Scientiarum Upsaliensis 6:82.1799
Epidendrum barringtoniae J.E.Smith, Icones Pictum Plantarum Rariorum 3:t.15.1793
Lycaste barringtoniae (J.E.Smith) Lindl., Edwards’ Botanical Register 30:misc.51,1844
Maxillaria barringtoniae (J.E.Smith) Loddiges, Botanical Cabinet 19:t.1824.1832
Sudamerlycaste barringtoniae (J.E..Smith) F.Archila, Revista Guatemalensis 5(3):78, 2002 ???
La sua storia inizia nel novembre del 1793 quando James Edward Smith pubblicò la terza parte del suo “Icones Pictae Plantarum Rariorum “. Questo lavoro in 3 volumi fu pubblicato da Smith tra l’ottobre 1790 e il novembre 1793 e fu dedicato alla “nobilissima marchesa di Rockingham “; conteneva un totale di 18 tavole delle quali 2 mostravano orchidee. La tavola 15 mostra l’Epidendrum barringtoniae, la pianta che Smith aveva descritto fu importata da Lord Allan Gardiner dalla Giamaica ed era fiorita nell’aprile 1791 nella collezione di Jane Barrington, moglie del reverendo Shute Barrington, nella loro casa di famiglia di Mongewell Park, Oxfordshire, e a cui Smith dedicò la specie.
La stessa specie fiorì nel 1792 nella coltivazione di John Fairburn a Chelsea e fiorì anche nella collezione del Kew, la cui pianta fu importata dal capitano William Bligh di HMS Providence.
Dendrobium barringtoniae (Sm.) Sw. 1799 – Hooker, W.J., Exotic Flora, vol. 2 (1825-1827)
Nel 1799, a soli 6 anni dalla sua prima descrizione, in “Nova Acta Regiae Societatis Scientiarum Upsaliensis”, Olof Swartz rinominò l’Epidendrum barringtoniae in Dendrobium barringtoniae. Vedi foto a sinistra.
Poi, nel 1825 William Jackson Hooker nel secondo volume del suo “Exotic Flora” pubblicò un illustrazione a colori di Ida barringtoniae sotto il nome di Dendrobium barringtoniae; la pianta era stata importata da H. Shepherd sempre dalla Giamaica e fiorì nel 1824 nelle serre dei giardini botanici di Liverpool.
Il terzo nome, Colax barringtoniae fu pubblicato da Karl Sprengel nella 16° edizione del “Systema Vegetabilium” di Linnaeus nel 1826.
Poi, nel 1828 John Lindley pubblicò un’illustrazione di Ida barringtoniae sotto il nome di Maxillaria ciliata in “Edwards’ Botanical Register”, il disegno fu fatto sulla base di una pianta nella collezione della Lee’s Vineyard Nursery in Inghilterra. Questa non era l’ultima confusione riguardo ai due taxa Ida barringtoniae e Ida ciliata – William Jackson Hooker nel 1844 descrisse ed illustrò la Lycaste ciliata nel ” Curtis Botanical Magazine”, ma la pianta illustrata era chiaramente una Lycaste (Ida) barringtoniae, la ragione di questo nome improprio era data dal fatto che Lindley aveva precedentemente messo entrambi i nomi in sinonimia.
Maxillaria barringtoniae (Sm.) Lodd. 19: t. 1824. 1832. (Bot. Cab.)
Nel 1832 la nostra specie ricevette il nome successivo: George Loddiges dal famoso vivaio in Hackney, in Inghilterra, pubblicò nell’altrettanto famoso “Botanical Cabinet” una descrizione e una tavola a colori realizzata da George Loddiges, figlio di Conrad Loddiges con il nome di Maxillaria barringtoniae.
Nel 1844 John Lindley spostò la specie nel genere Lycaste in una breve nota nell'”Edwards’ Botanical Register”, la pianta fu conosciuta per più di 150 anni come Lycaste barringtoniae fino al 2002 o 2003 (vedi descrizione successiva).
Nel 1868 Joseph Dalton Hooker pubblicò e illustrò la Lycaste barringtoniae var. grandiflora nel “Curtis Botanical Magazine”, la pianta faceva parte della collezione del vivaio di William Bull a Chelsea ed è molto probabile che non fosse identica alla Ida barringtoniae ma che più probabilmente fosse quella che oggi è conoscuiuta come Ida rikii (Oakeley).
Lycaste barringtoniae (Sm.) Lindl.
Discussione:
Nel 2002 Fredy Leonel Archila Morales descrisse il nuovo genere Sudamerlycaste nella “Revista Guatemalensis”, insieme con altre specie spostò la Lycaste barringtoniae (sulla base dell’Epidendrum barringtoniae J.E.Smith) in Sudamerlycaste barringtoniae. Purtroppo l’autore non pubblicò la diagnosi latina del suo nuovo genere, quindi per ragioni formali il suo genere fu considerato – secondo le autorità del Kew – non valido e quindi non accettato.
Archila poi pubblicò la correzione nel successivo numero della “Revista Guatemalensis “, cosi il nome di Sudamerlycaste barringtoniae divenne formalmente valido. Il problema è la data di distribuzione della “Revista Guatemalensis “; per quanto è noto oggi, la data del 2002 stampata sulla prima pagina non è sicuramente l’anno in cui la pubblicazione fu effettivamente distribuita. Molto probabilmente la seconda e terza ristampa del quinto volume della “Revista Guatemalensis” non vennero distribuite prima del 2004. Nel 2003 Angela Ryan e Henry Francesco Oakeley pubblicarono sull’ “Orchid Digest “il nuovo genere Ida. Infatti la pubblicazione sul genere Ida venne distribuita almeno un anno prima di quella relativa alle Sudamerlycaste di Archila, così le Ida sono decisamente più vecchie e hanno la priorità nella cronologia tassonomica. Come avvenne più tardi per le Sudamerlycaste di Archila, le Ida si basavano sulla vecchia sezione delle Fimbriatae del genere Lycaste. Nella stessa pubblicazione RYAN e Oakeley ricombinarono l’Epidendrum barringtoniae in Ida barringtoniae e ridussero la Lycaste rossyi F.C.Hoehne a una sottospecie di Lycaste barringtoniae.
Il personaggio:
James Edward SMITH naque a Norfolk, vicino a Norwick il 2 dicembre 1759. Il padre era mercante di stoffe in lana. James crebbe in una famiglia benestante ricevendo lezioni private piuttosto che frequentare il liceo classico, ebbe il suo primo contatto con la botanica quando venne in contatto con i libri di LEE, STILLINGFLEET, BERKENHOUT e ROSE. Nel 1778 all’età di 18 anni, James fu presentato a Hugh ROSE, farmacista di Norwich. ROSE nel 1775 pubblicò “Elements of botany”, una traduzione dal latino del “Philosophia Botanica” di LINNEAUS del 1751. Fu ROSE che introdusse il giovane James al lavoro di LINNEAUS. Nel 1781 James fu inviato a Edinburgo per studiare medicina presso HOPE; poi nel 1783 James si spostò a Londra per continuare i suoi studi di medicina. A quel tempo la botanica non era una disciplina riconosciuta ma una mera parte degli studi di medicina, ovvero per diventare botanico bisognava prima studiare medicina. A Londra James entrò in contatto con Sir Joseph BANKS, a quel tempo proprietario di una delle migliori librerie ed erbari della Gran Bretagna e nel 1784, mentre facevano colazione insieme, BANKS ricevette una lettera da parte della vedova di Carl von LINNEAUS che gli offriva di acquistare la collezione del marito e la libreria per una sommaa di 1,000 strerline. Il padre di James fornì il denaro e acquistò la collezione di storia naturale e la libreria di Carl von LINNEAUS per la somma di 1,088 sterline. L’intenzione di James era quella di praticare medicina e dare lezioni di storia naturale ma dispetto dei suoi studi a Edimburgo e Londra, SMITH non aveva ancora conseguito la laurea. Così nel 1786 si recò a Leiden e lì consegui il dottorato in ricerca, poi tra il 1786 e il 1787 viaggiò in tutta Europa, visitando Francia, Svizzera e Italia. Al suo ritorno nel Febbraio 1788 assieme ad alcuni amici fondarono la famosa Linnean Society of London; James fu nominato come primo presidente e mantenne la carica fino alla sua morte. Nel 1796 James sposò Pleasance REEVE e nello stesso anno fece ritorno a Norwich dove rimase per il resto dei suoi giorni. Fu molto prolifico negli anni a venire e pubblicò in maniera estensiva, per esempio “English Botany” e “Exotic Botany” (1804 – 1805), entrambi con i suoi testi ma con le illustrazioni di James SOWERBY. Tra il 1788 e il 1821 James Edward SMITH pubblicò un numero esagerato di articoli e libri, uno dei quali fu “Icones Pictae Plantarum Rariorum” tra il 1790 e il 1793. Il titolo completo era: “Icones Pictae Plantarum Rariorum, descriptionibus et observationibus illustratae auctore Jacobo Edvardo Smith”, il testo era in latino ed inglese, il titolo Inglese recitava: “Coloured figures of rare plants illustrated with descriptions and observations”(stampe colorate di piante rare illustrate con descrizioni e osservazioni). Furono pubblicate tre parti, la prima parte nell’ottobre 1790 includeva la prefazione e le tavole da 1 a 6, poi nel Febbraio 1792 la seconda parte con le tavole da 7 a 12 e la parte finale nel Novembre 1793 includeva le tavole da 13 a 18. Tutte le 18 tavole erano a cura dell’artista botanico James SOWERBY e furono realizzate – secondo le indicazioni di SMITH nella prefazione – esclusivamente da specie viventi. Le tavole relative all’Epidendrum (Ida) barringtoniae nella terza parte di “Icones Pictae” sono un ottimo esempio delle capacità di James SOWERBY non solo per come mostra la pianta intera in fiore ma anche per le semi-dissezioni del fiore e, separatamente, di alcune parti floreali.
James Edward SMITH morì a Norwich il 17 Marzo 1828; il suo esecutore offrì per 5.000 sterline alla Linnean Society of London le sue collezioni, tra cui il materiale di Linnaeus, la biblioteca e il suo erbario. Il prezzo era molto al di sopra delle risorse finanziarie della società, ma dopo alcune trattative l’intera collezione nel 1829 andò agli archivi della Società a Londra. L’erbario comprendeva non solo le collezioni di Smith, ma anche importanti collezioni provenienti da altri botanici, come le collezioni del Nepal di Francis BUCHANAN-HAMILTON e le collezioni delle Indie Occidentali di Olof SWARTZ.
English version
Extract from article “Ida barringtoniae, James Edward SMITH and Lycaste campbellii, W.W.CAMPBELL” di RUDOLF JENNY Swiss Orchid Foundation, Jany Renz Herrbarium, University of Basel, Switzerland published on Orquideologia XXXI 2/2014. By kind permission of Rudolf Jenny.
Introduction:
Some orchid species acquire a name which seems to stick for a long time, whilst others seem to change names almost with the regularity of traffic lights. An example of the latter is Ida barringtoniae which has accumulated no less than 7 names, excluding synonyms.
Ida barringtoniae (J.E.Smith) A.Ryan & H.F.Oakeley, Orchid Digest 67(1):11 – 12.2003
Colax barringtoniae (J.E.Smith) Sprengel, Systema Vegetabilium Ed.16,3:727.1826
Dendrobium barringtoniae (J.E.Smith) Swartz, Nova Acta Regiae Societatis Scientiarum Upsaliensis 6:82.1799
Epidendrum barringtoniae J.E.Smith, Icones Pictum Plantarum Rariorum 3:t.15.1793
Lycaste barringtoniae (J.E.Smith) Lindl., Edwards’ Botanical Register 30:misc.51,1844
Maxillaria barringtoniae (J.E.Smith) Loddiges, Botanical Cabinet 19:t.1824.1832
Sudamerlycaste barringtoniae (J.E..Smith) F.Archila, Revista Guatemalensis 5(3):78, 2002 ???
Its history starts in November of the year 1793 when James Edward SMITH published the third part of his “Icones Pictae Plantarum Rariorum”. This 3 volume work was published by SMITH between October 1790 and November 1793 and was dedicated to the “most noble Marchioness of Rockingham”; it had a total of 18 plates, 2 of them showing orchids. Plate 15 shows Epidendrum barringtoniae, the plant which SMITH described had been imported by Lord Allan GARDINER from Jamaica and had flowered in April 1791 in the collection of Jane BARRINGTON, wife of Reverend Shute BARRINGTON, at their family home of Mongewell Park, Oxfordshire, and to whom SMITH dedicated the species. The same species flowered in 1792 in the culture of John FAIRBURN in Chelsea and also flowered in the collection at Kew, and had been imported by Captain William BLIGH of HMS Providence.
In 1799, only 6 years after its first description, in “Nova Acta Regiae Societatis Scientiarum Upsaliensis” Olof SWARTZ renamed Epidendrum barringtoniae as Dendrobium barringtoniae. Then in 1825 William Jackson HOOKER published a colored illustration of Ida barringtoniae under the name Dendrobium barringtoniae in the second volume of his “Exotic Flora”; the plant had been imported by H.SHEPHERD again from Jamaica and it flowered in 1824 in the greenhouses of the botanical gardens at Liverpool.
The third name, Colax barringtoniae was published by Karl SPRENGEL in the 16th edition of LINNEAUS’s “Systema Vegetabilium” in 1826. Then in 1828 John LINDLEY published an illustration of Ida barringtoniae under the name of Maxillaria ciliata in “Edwards’ Botanical Register”, the drawing was made from a plant in the collection of LEE’s Vineyard Nursery in England. This was not the last confusion concerning the two taxa Ida barringtoniae and Ida ciliata – William Jackson HOOKER in 1844 described and illustrated Lycaste ciliata in “Curtis’s Botanical Magazine”, but the illustrated plant is clearly Lycaste (Ida) barringtoniae, the reason for this misnaming was the fact that LINDLEY had previously placed both names in synonymy.
In 1832 our species received its next name: George LODDIGES from the famous nursery in Hackney, England, published a description and a colored plate of it under the name Maxillaria barringtoniae in the equal famous “Botanical Cabinet”, the drawing of this plate was made by George LODDIGES, son of Conrad LODDIGES. In 1844 John LINDLEY moved the species in a short note in “Edwards’ Botanical Register” to the genus Lycaste, and as Lycaste barringtoniae the plant was known for more than 150 years until 2002 or 2003 (see below). In 1868 Joseph Dalton HOOKER published and illustrated Lycaste barringtoniae var.grandiflora in “Curtis’s Botanical Magazine”, the plant was from the collection of William BULL’s nursery in Chelsea and is most probably not identical to Ida barringtoniae but to the taxon today known as Ida rikii Oakeley.
Discussion:
In 2002 Fredy Leonel ARCHILA MORALES described the new genus Sudamerlycaste in “Revista Guatemalensis”, and together with other species he moved Lycaste barringtoniae (based on Epidendrum barringtoniae J.E.Smith ) to Sudamerlycaste barringtoniae. Unfortunately the author did not publish a Latin diagnosis of his new genus, so for formal reasons his genus was – according to the authorities in Kew – invalid and not accepted. ARCHILA then published in the next issue of the “Revista Guatemalensis” a correction, so that formally Sudamerlycaste barringtoniae then became valid. The problem is the date of distribution of “Revista Guatemalensis”; as far as it is known today, the year 2002 printed on the front-page is definitely not the year the publication was effectively distributed. Most probably issues 2 and 3 of volume 5 of “Revista Guatemalensis” were distributed not before 2004. In 2003 Angela RYAN and Henry Francis OAKELEY published in “Orchid Digest” the new genus Ida. In fact the publication of Ida was distributed at least one year before the one of Sudamerlycaste by ARCHILA, so Ida is definitely older and has priority. Like ARCHILA’s later Sudamerlycaste, Ida is based the old section Fimbriatae of the genus Lycaste. In the same publication RYAN and OAKELEY recombined Epidendrum barringtoniae to Ida barringtoniae and reduced Lycaste rossyi F.C.Hoehne to a subspecies of Lycaste barringtoniae,
The Personage:
James Edward SMITH was born in Norfolk, near Norwich on 2nd December 1759. His father was a merchant and woolen draper. James grew up in a wealthy family and had private tuition instead of attending the Norwich grammar school, his first contact with botany was the books by LEE, STILLINGFLEET, BERKENHOUT and ROSE. In 1778 aged 18, James was introduced to Hugh ROSE, apothecary in Norwich. ROSE published in 1775 “Elements of botany”, a translation of LINNEAUS’s Latin “Philosophia Botanica” from 1751. It was ROSE who introduced young James to LINNEAUS’s work. In 1781 James was sent to Edinburgh to study medicine under John HOPE; then in 1783 James moved to London to continue his medical studies. Botany at that time was not a recognised discipline merely a part of medical study – in order to become a botanist you had to first study medicine. In London James got in contact with Sir Joseph BANKS, at that time owner of one of the best libraries and herbariums in Great Britain and in 1784, whilst breakfasting together, BANKS received a letter from the widow of Carl von LINNEAUS, offering her husband’s collections and library for the sum of £1,000. James father provided the money and purchased the natural history collections and the library of Carl von LINNEAUS for the sum of £1,088. James intention had been to practice medicine and to give lectures in natural history. In spite of his studies in Edinburgh and London, he had no university degree yet. So in 1786 he went to Leiden and there received his doctorate, then between 1786 and 1787 he travelled throughout Europe, visiting France, Switzerland and Italy. On his return in February 1788 he and some friends founded the famous Linnean Society of London; James was appointed as its first president and kept the chair until his death. In 1796 James married Pleasance REEVE and in the same year moved back to Norwich where he stayed for the rest of his life. He was very productive the ensuing years and published extensively, e.g. “English Botany” and “Exotic Botany” (1804 – 1805), both with his texts, but with the drawings by James SOWERBY. Between 1788 and 1821 James Edward SMITH published a tremendous number of articles and books, one being “Icones Pictae Plantarum Rariorum” between 1790 and 1793. The complete title was: “Icones Pictae Plantarum Rariorum, descriptionibus et observationibus illustratae auctore Jacobo Edvardo Smith”, the text was in Latin and in English, the English title was: “Coloured figures of rare plants illustrated with descriptions and observations”. Three parts were published, the first in October 1790 included the preface and plates 1 – 6, then in February 1792 with plates 7 – 12 and the final part in November 1793 included plates 13 – 18. All 18 plates are by the botanical artist James SOWERBY and were made – according to SMITH’s remarks in the preface – from living specimens only. The plate of Epidendrum (Ida) barringtoniae in the third part of the “Icones Pictae” is a very good example of the skills of James SOWERBY as it shows not only the entire plant in flower but also a half-dissected flower and, separately, some of the floral parts.
James Edward SMITH died in Norwich on 17th March 1828; his executor offered his collections, including the material of LINNEAUS, the library and his herbarium for £5,000 to the Linnean Society of London. The price was far above the financial resources of the society but after some negotiations the whole collection went in 1829 to the Society’s archives in London. The herbarium included not only SMITH’s own collections, but also important collections from other botanists, such as the Nepal collections by Francis BUCHANAN-HAMILTON and West Indian collections from Olof SWARTZ.