Giardino Parolini, arrivano le orchidee

Nelle vecchie serre del giardino, gli “Angeli di Schio” portano le loro orchidee esotiche in mostra.
8-9 Aprile 2017: DI RARA PIANTA – Giardino Parolini – Bassano del Grappa.

Chissà se negli anni di maggior splendore del giardino Parolini (fine 1700 inizio 1800), nelle serre scaldate con stufe a legna, ci fossero anche orchidee esotiche; la memoria storica e la letteratura conosciuta non ne fa menzione, ma tutto lascia pensare che il nobile Alberto Parolini ne coltivasse qualche specie.
Poco importa, ora ci sono di sicuro! Da domani sarà possibile ammirare oltre 60 specie di “rare orchidee”, mostra a cura del gruppo orchidofilo di Schio “Giardino Jacquard”, sezione dell’Associazione Italiana di Orchidologia.
Allestimento scenografico armonioso e sobrio: vittoria! Vi sussurra, visibilmente soddisfatta, Giada al di la delle vetrate che fanno da teca alle orchidee.
Per ora non vi mostriamo l’interno dell’esposizione, gli organizzatori vi aspettano domani e Domenica, a partire dalle ore 9 i cancelli del giardino si spalancheranno al pubblico (ingresso gratuito) e tutto lascia presagire che sarà un evento di alta qualità naturalistica.
Vi aspettiamo numerosi, sembra dire il gruppo organizzatore, giardiniere compreso!

Qualche nota storica tratta dal sito del Comune di Bassano del Grappa
Descritto come “luogo di delizia” nelle guide del secolo scorso, è l’unico esempio regionale di orto botanico indipendente dall’Università. Un’accogliente e ricca isola verde nel centro storico di Bassano realizzata nel 1805 da Alberto Parolini, nobile bassanese che partecipò attivamente alla vita culturale cittadina d’inizio Ottocento. Per lui furono fondamentali l’influenza del naturalista Giambattista Brocchi e, soprattutto, il soggiorno a Londra, città dove si incontravano i più noti naturalisti dell’epoca e da cui si diffondeva rapidamente il gusto dei giardini paesaggistici inglesi. Nel 1829 egli fece sapere di essere arrivato a coltivare “3000 specie di piante diverse”. E nell’ultimo catalogo, redatto dalla figlia Antonietta, se ne contarono 3200. Giusto un secolo dopo, nel 1929, il Giardino venne ceduto al Comune di Bassano e, nonostante gli interventi edilizi degli anni Cinquanta che lo penalizzarono in parte, viene ritenuto da sempre uno dei punti strategici della cultura cittadina. La sua unicità deriva dall’ospitare in poco spazio con maestria il giardino, il prato e le aiuole fiorite, un universo di specie autoctone e tropicali. Al suo interno si ricordano in particolare il celebre “Cedro del Libano”, il “Pinus Parolinii” (una specie scoperta dal Parolini stesso nel 1819 in Asia Minore), il “Platanus Orientalis” alto circa 30 metri, il “Taxus Baccata” detto anche “albero della morte” e il “Cercis Siliquastrum”.

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