Calato il sipario sull’evento bassanese “Di Rara Pianta”, per quanto riguarda l’esposizione di orchidee del gruppo Jacquard di Schio, i bilanci consuntivi appaiono molto lusinghieri: molti visitatori e soprattutto la convinzione di essere squadra
Una mostra di orchidee nata quasi per caso, così tanto per dire: “Proviamo ad uscire dal nostro piccolo perimetro orchidofilo Scledense”, ed è stato un successo inatteso, forte, e per certi aspetti foriero di nuovi orizzonti.
La cronaca
Complice il bel tempo primaverile, gli spazi del parco, mostra compresa, sono stati letteralmente presi d’assalto dai visitatori.
Mostra quasi per caso, si è scritto, ma si potrebbe anche definirla atipica, per puristi, nel senso che il set scenografico si
articolava nelle serre storiche del parco ed era svincolato dal mercato, meglio ancora, potremmo considerarla una mostra fra amici. Niente giudizi, niente vendite, solo esposizione; fra gli organizzatori si faceva notare con stupore l’assenza pressoché totale dell’orchidofilia, per così dire “nota”: quella cioè, che fa riferimento ai collezionisti girovaghi che si fanno tutte le “mostre mercato” alla caccia della o delle piante mancanti da acquistare.
Ecco, effettivamente i collezionisti “marchiati” da qual si voglia “logo” di appartenenza, non hanno sentito il bisogno di visitare la mostra: male, male per loro che si son persi un evento delizioso.
Ma il pubblico, quello vero c’era ed era assai attento e stupito al cospetto di tanta bellezza; visitatori che lasciavano intendere di avere orchidee in casa e per farsi capire sciolinavano con padronanza di termini, nomi e cognomi delle loro piante. Da ciò, quale considerazione possiamo trarre? Mah! Verrebbe da dire che l’orchidofilia di massa sta fuori dalle “parrocchie”, e si muove libera, volando là dove trova soddisfazione per la sua passione, alla faccia di chi vuole o è già convinto di rappresentare il mondo delle orchidee, ma questa è solamente una mia opinione.