Il 2017 se ne sta andando, stiamo consumando i suoi ultimi giorni, stracolmi di simbologie religiose, pre e post cristiane – Sol invictus e nascita di Cristo. – La decisione di celebrare la nascita di Cristo in coincidenza col solstizio d’inverno ha dato origine a molte controversie, dato che le date di nascita di Gesù fornite dai Vangeli sono imprecise e di difficile interpretazione. Nel 204 circa, Ippolito di Roma propone il 25 dicembre. La decisione delle autorità romane, tuttavia, di uniformare la data delle celebrazioni proprio il 25 dicembre potrebbe essere stata stabilita in buona parte per motivi “politici” in modo da congiungersi e sovrapporsi alle feste pagane dei Saturnali e del Sol invictus.
La festa del sole, che c’entra la festa del sole con il bilancio dell’orchidofilia italiana?
Direi che c’entra per almeno due motivi:
Primo, chi coltiva orchidee esotiche, sia amatorialmente che professionalmente, ha il sole come elemento fondamentale e il solstizio d’inverno segna la fine del sole freddo perché a partire dal 21 dicembre si iniziano a godere gli 80 secondi giornalieri in più, di luce.
Secondo motivo, perché il sole simboleggia un elemento unificante, per dirla in termini “social”, nel caso di specie è la metafora dello stare insieme per una comune passione: le orchidee.
2017 Annus horribilis
Anno orribile per l’orchidofilia italiana. Mettiamola come si crede, e pur volendo fare sintesi, nel 2017, il bilancio dell’attività orchidofila italiana è stato fortemente in rosso.
L’indice rappresentativo dello stato di buona salute dell’orchidofilia italiana, intesa nel suo insieme – associazioni, collezioni amatoriali e professionismo – non accenna a migliorare e in questo versante una grossa colpa va ascritta alla “variopinta” (eufemismo) compagine associativa italiana.
Divisi nella debolezza.
Due gruppi, entrambi con velleità rappresentative dell’intero territorio italiano, l’una nata in contrapposizione all’altra, di fatto divise fra loro, ed emblema di debolezza.
L’AIO che, pur presente da anni non riesce a decollare, fossilizzata su stereotipi di mediocrità dirigenziale, contestata apertamente lo scorso anno dalla nascita di un altro gruppo – FIO – nei fatti una “contradictio in adiecto”, (federazione senza federati), che, per opportunità da ricercarsi tutte al loro interno, ora si avventurano in tandem, al servizio di entità private.
Strane attività
E’su questo piano, fondalmentalmente rivolto ad interessi privati, che l’intero 2017 ha visto protagoniste strane iniziative collaterali, gestite al di fuori dal consenso del popolo degli orchidofili italiani, informato attraverso i suoi canali associativi locali ed anche nazionali, con esiti assai negativi.
Il folp di Padova (olimpiade delle orchidee settembre 2017) ne è testimonianza, ancor più, in quanto immaginato come “step” propedeutico alla successiva avventura di novembre in Ecuador, che, nelle intenzioni della strana delegazione (non ci è dato di sapere da chi delegata) – Milillo, Diana, Ivan, Carbonere – si presume in qualità di referenti della nuova gestione della fiera di Padova, doveva vedere l’apoteosi della orchidologia italiana e che nei fatti si è conclusa ingloriosamente, comunque la si voglia vendere.
Ecco, nell’anno che se ne sta andando, ai vari livelli locali, privi di un vero indirizzo univoco (la metafora del sole come guida) e generale ci si è mossi con approssimazione, ogni orticello ha visto crescere piccoli frutti e spesso contesi da divisioni e velleità di primogenitura.
Pare che la lezione non sia servita, c’è già chi sta muovendosi per riproporre anche nel 2018, qualche iniziativa nel solco di quanto già visto: tanto – si dice – l’Australia non riuscirà ad organizzare il WOC del 2023 e noi saremo pronti come falchi a prendere il loro posto.
“Errare humanvm est, perseverare autem diabolicvm” tradotta letteralmente significa “commettere errori è umano, ma perseverare (nell’errore) è diabolico”
2017 Annus horribilis – buon 2018.