Premessa
Questo articolo potrebbe tranquillamente limitarsi a descrivere una bella specie, da considerarsi sostanzialmente fra le piccole orchidee epifite, ma quel cognome famoso (vecchio nome di genere Encyclia), che si ritrova, mi obbliga a scomodare la tassonomia allo scopo di consentirci una minimale comprensione sulle continue modificazioni dei nomi dati alle orchidee.
Per noi vecchi coltivatori di orchidee, già la distinzione fra Epidendrum e Encyclia ci durava fatica a digerire. Ricordo che si usava semplificare: Epidendrum, piante con fusti a canna e invece Encyclia con pseudobulbi più o meno rigonfi. Già ci bastava questo, poi cominciammo a sentir raccontare di fiori con il labello resupinato ed altri no.
Ed è così che che a più riprese il vecchio genere Encyclia, colpa o merito del DNA, ad un certo momento entrò nelle “grazie” dei tassonomisti e per converso iniziarono le nostre disgrazie.
Il genere Encyclia
Encyclia è un genere di orchidee epifite, separtate a suo tempo dal mega contenitore Epidendrum, descritte da Hooker nel 1828 con Encyclia viridiflora come specie tipo. Da quel momento il numero di specie in questo genere, e un certo numero di altri generi separati in varie epoche da Epidendrum, è in continua evoluzione tassonomica
Nel 1997, Higgins stabilì il genere Prosthechea , spostando molte ex specie di Encyclia in un ulteriore tentativo di classificare questo gruppo. Wesley Ervin Higgins (nato nel 1949 ) è un botanico , un bravo tassonomo e un esploratore statunitense, impegnato nello studio della flora del Centro America.
Volendo entrare ancor di più tra le pieghe della disputa tassonomica, torna utile leggere il lavoro di Higgins “A reconsideration of the genus Prosthechea (Orchidaceae)”
Il genere Encyclia è attualmente diviso in tre sottogeneri: Encyclia sottogenere Osmophytum, Encyclia sottogenere Encyclia e Encyclia sottogenere Dinema. È stata eseguita un’analisi delle caratteristiche morfologiche dei sottogeneri e di due generi di sottogruppo. La morfologia dei sottogeneri supporta una nuova delimitazione generica. Encyclia sottogenere Osmophytum viene aumentato a livello generico e trattato come Prosthechea.
I precedenti trattamenti tassonomici di Prosthechea sono una successione complessa di nomenclatura invalida e erroneamente applicata che coinvolge i seguenti sette nomi generici: Epidendrum L. (1763), Encyclia Hook. (1828), Dichaea Lindl. (1833), Prosthechea Knowles & Westc. (1838),Epithecia Knowles & Westc. (1839), Hormidium Lindl. ex Heynhold (1841) e Anacheilium Hoffmanns. (1842). Questo classico caso di confusione nomenclaturale ha portato ad una problematica classificazione tassonomica del genere trascurato Prosthechea.
Knowles and Westcott (1838) pubblicarono per la prima volta il genere Prosthechea per includere solo P. glauca. Tuttavia, l’anno successivo (1839) hanno cambiato il nome generico in Epithecia perché ritenevano che la prostata fosse troppo simile a un altro nome generico non specificato. L’esame dei nomi generici pubblicati in Index Kewensis rivela il nome generico molto simile precedentemente pubblicato, Prosthesia Blume (1826) (Violaceae). Questo potrebbe essere il nome non specificato che indusse Knowles e Westcott (1839) a cambiare il nome generico da Prosthechea a Epithecia.
Poiché Prosthechea non è un omonimo di Prosthesia, la pubblicazione originale è valida (ICBN, 1994).
Queste considerazioni consentono a Higgins di costituire e riconsiderare il genere Prosthechea, nel quale troviamo ora incluse diverse ex Encyclia.
Ora possiamo passare alle presentazione di una specie delicata e profumata:
Prosthechea calamaria, descritta da (Lindl.) WEHiggins e pubblicata in Phytologia 82 (5): 377. 1997 [1998].
Piccola specie epifita endemica in Brasile, Colombia, Bolivia, Venezuela, vive su rami spessi o tronchi di alberi nelle foreste pluviali con altezze da 220 a 1400 metri.
Orchidea di medie dimensioni a sviluppo simpodiale con pseudobulbi fusiformi, leggermente compressi, verde brillante e con 2-3 foglie, oblanceolate, ottuse o subacute. Fiorisce in autunno e produce infiorescenze terminali lunghe da 2 a 4 cm, racemose, con pochi fiori che si presentano all’apice di pseudobulbi maturi e portanti da 4 a 7 fiori non resupinati.
Etimologia
Prosthechea: nome generico che deriva dalle parole greche : prostheke (appendice), in riferimento all’appendice sul retro della colonna.
calamaria : epiteto latino che significa “a forma di canna”
Sinonimi:
Anacheilium calamarium (Lindl.) Pabst, Moutinho e AVPinto
Anacheilium punctiferum (Rchb.f.) F.Barros
Anacheilium punctiferum (Rchb. F.) Pabst, Moutinho e AV Pinto
Encyclia calamaria (Lindl.) Pabst
Encyclia organensis (Rolfe) Pabst
Encyclia pipio (Rchb.f.) Pabst
Encyclia punctifera (Rchb.f.) Pabst
Epidendrum calamarium Lindl.
Epidendrum calamarium var. brevifolium Cogn.
Epidendrum calamarium var. latifolium Cogn.
Epidendrum calamarium var. Cogn longifolium .
Epidendrum organense Rolfe
Epidendrum pipio Rchb.f.
Epidendrum punctiferum Rchb.f.
Hormidium calamarium (Lindl.) Brieger
Pollardia tripunctata Withner & PAHarding
Prosthechea pipio (Rchb.f.) WEHiggins
Prosthechea punctifera (Rchb.f.) WEHiggins
Pianta molto facile da coltivare.
Preferibilmente coltivare Prosthechea calamaria su zattere di corteccia o tronchetti d’albero.
Può anche essere coltivata in vasi di plastica o cestini di legno, usando un substrato fatto da parti uguali di corteccia di pino, sfagno e carbone. Attenzione per il drenaggio. Non permettere ristagni d’acqua sul fondo del vaso.
Suggerisco anche una coltivazione con il 50% di ombreggiamento e temperature tra 5 e 30 gradi.
Fiorisce all’inizio dell’autunno e la sua fioritura dura in media 25 giorni