A proposito del Dendrobium azureum

Una storia che già puzza di incognite, si sta arricchendo di tanti se e tanti ma: andiamo per ordine.

A parte l’enfasi surreale costruita attorno a André Schuiteman da parte di un’associazione orchidofila italiana, giova innanzi tutto ricordare che il signore in questione gravita attorno al Kew come cercatore di orchidee (vedi articolo apparso su orchids.it il 13 gennaio 2018).

In questa veste Schuinteman racconta di una sua strana scoperata fatta analizzando reperti al Museo di Storia Naturale a South Kensington (LONDRA). La sua attenzione si ferma su materiali sistemati dentro un cassetto, montati su un telaio ma senza nome e comunque non classificati, a parte il suo genere o raggruppamento di specie, accompagnati da resoconti cartacei dell’entomologa Evelyn Cheesman: il tutto risale al 1938.

Nota: il sito kew /blog toglie questa pagina – https://www.kew.org/blogs/kew-science/evelyn-cheesman%E2%80%99s-blue-orchid

Magicamente nel 2013 Schuiteman descrive una nuova specie di orchidee nominandola Dendrobium azureum (Schuiteman, 2013).


Domande: 1) – Su quali materiali si basa la descrizione di una nuova specie? Se Schuiteman si basa esclusivamente sul materiale scoperto al museo, questo non è sicuramente sufficente per suffragare la registrazione di una nuova specie.
2) – Schuiteman è in possesso ed ha depositato alla RHS o altrove, documentazione erbacea e scientifica, tali da comprovare l’esistenza della nuova specie?
Se questo corrisponde a realtà, è doveroso chiederci come il materiale erbaceo usato (pianta, fiori, altro) possa essere uscito dal paese dove vive e giunto in Europa per la registrazione in barba alle norme CITES?
Giova ricordare che nessuna nuova specie può uscire dai luoghi di scoperta e di endemicità prima di essere descritta e registrata nel suo paese. La vicenda Kovaci insegna.


Foto tratta da Internet (su album libero del fotoreporter: Rits Kafliar)


Se può e se vuole, el sior Schuiteman, dia spiegazioni.

Questa voce è stata pubblicata in Orchids. Contrassegna il permalink.

4 risposte a A proposito del Dendrobium azureum

Ciao! Che ne pensi?

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.