La chiocciola Susanna ci ha provato a fingersi ape iridescente, l’insetto che visita le Stanhopee, ma non è riuscita nel suo intento.
Si fa sera e l’aroma di simil vaniglia è troppo intenso per passare inosservato a Susanna, chiocciola tutta panna. Ha una fame da lupi e quelle orchidee appese con i fiori pronti per essere visitati sono un boccone irresistibile.
Parte alla conquista del nettare, non si sa come, riesce ad entrare e si dirige verso lo stigma a caccia di quel ben di dio.
Ma Susanna non è un’ape, pesa troppo e non riesce a trovare il pertugio giusto. Ce la mette tutta, ma alla fine, sfinita, scivola giù dallo stigma senza aver cenato.
Povera Susanna, mi commuove, la raccolgo e dopo alcuni conciliaboli, lei accetta di essere trasportata lungo la siepe del rio Parnasso, in attesa di miglior fortuna.
Morale: povere lumache vita dura per loro, a vivere fra quelle strane piante chiamate orchidee, quasi quasi mi sento di spezzare una lancia in loro favore, o no!