Ho appena finito di leggere questo libro piacevole, omaggio con dedica di Andrea Procida che eleva a valore la genuinità della cucina tradizionale veneta, ancora possibile nelle vecchie trattorie. Significativa la metafora critica: tutti gli shef sono in Tv… come a voler significare che i veri luoghi della cultura culinaria sono altri, non la Tv. L’articolo che segue, lo dedico alla memoria di Donna Malvina e Giorgio Procida, agli eredi Andrea e Oriana, alla pattuglia emergente dei loro figli Martina, Giorgia e Marco, testimoni (IV generazione) della mitica e storica Trattoria da Procida adagiata nella amena campagna della Marca trevigiana a Spercenigo.
Partendo dalla foto sopra, dove si vede la Trattoria da Procida com’è oggi, cerchiamo di fare un viaggio a ritroso nel tempo con link di eventi vissuti, che vadano oltre il cibo. Le pareti della trattoria, piene zeppe di quadri di buona fattura se potessero parlare ne avrebbero cose da raccontare. Via, via nel tempo attorno a quei tavoli si sono seduti per cenare e non solo, personaggi rappresentativi della vita sociale: dalla politica, alla cucina allo sport, al cinema, alla cultura, alla pittura ed anche all’imprenditoria locale. Tra un bicchiere di buon vino e una abbondante porzione di ravioli fatti in casa, sono nati e son finiti grandi amori e si son prese decisioni che poi hanno segnato l’Italia futura. Per non dimenticare nessuno non citerò nomi seppur famosi, concedetimi soltanto ricordare il mio amico Tino Savio, cuoco superlativo nella sua bravura creativa e nella sua umiltà. Tino, quando voleva trovare pace e conforto per mitigare la sua salute cagionevole, si rifugiava in quella che da tempo aveva elevato a simbolo di tranquillità, da Procida. Tino ci manca da qualche anno.
Ecco qualche link ad articoli di qualche anno fa, scelti dal mio blog. Gli articoli sono in certo qual modo testimonianza che l’arte del buon mangiare, da Procida, si coniuga anche con eventi culturali, anticipando spesso i tempi, che poi diventano tendenza: