Il genere:
Maxillaria Ruiz & Pav. (1794)
Orchidee misteriose, strane, poco cercate rispetto a quelle di altri generi, eppure sono molto attraenti per i colori dei fiori e per gli aromi intensi di molte specie, caratteristiche che evocano nomi popolari quali: orchidea tigre, fiamma ecc.
Il nome scientifico del genere deriva dal latino “maxilla” con riferimento alla forma mascellare del labello di qualche specie.
Specie tipo: Maxillaria ramosa Ruiz & Pavon 1794.
E’ un genere molto numeroso (circa 600 specie) caratterizzato da forme morfologiche molto diverse, tanto che molti botanici stanno proponendo una sua revisione.
Le specie di questo genere sono principalmente epifite (piante grandi), alcune sono terrestri ed anche litofite (Maxillaria rupestris), oppure, ad esempio la Maxillaria picta, può essere trovata sia sugli alberi che sulle rocce.
Sono endemiche nelle foreste piovose (America tropicale e subtropicale), al livello del mare ed anche ad altezze ragguardevoli (3500 metri), questa peculiarità fa capire che le varie specie di questo genere richiedono condizioni di coltivazione assai diverse.
A grandi linee possiamo immaginare il genere Maxillaria diviso in due gruppi (gruppo a fiore piccolo e gruppo a fiore grande).
Molte specie già comprese nel genere Maxillaria sono state sistemate in nuovi generi: Lycaste e Xylobium.
Nota storica; l’esemplare descritto in questo articolo è figlio di un piccolo pseudobulbo, raccolto per terra a fine mostra fra le immondize di uno stand sudamericano, presente all’EOC di Padova 2006.
Maxillaria picta
Tra le varie specie, Maxillaria picta è una delle più belle. Questa specie a crescita fredda è originaria del Brasile e dell’Argentina e fiorisce dall’inverno alla primavera. I profumati fiori gialli sono macchiati di rosso -bruno e il labello è bianco. Per esperienza, la pianta ama luce intensa, l’acqua moderata, ferilizzare moderatamente e garantire un po’ di riposo asciutto e una buona circolazione dell’aria. Le piante fioriscono da gennaio a marzo.
Si tratta di un’orchidea epifita descritta nel 1832 da William Hocker.Ma da allora ci sono state diverse controversie tassonomiche. È stata classificata in diversi modi:
- Maxillaria acutipetala
- Maxillaria kreysigii
Nel 2007 è stata sistemata nel nuovo genere Brasiliorchis picta.
Origine etimologica del nome: Picta significa dipinta; è stata chiamata così per le sue macchie sui petali e sui sepali.
Orchidea originaria del Brasile, Equador e Argentina, descritta e registrata dal botanico Inglese William Jackson Hooker (6 Luglio 1785 – 12 Agosto 1865).
Il nome della specie fa riferimento all’effetto “vernice” dei suoi fiori.
E’ conosciuta anche come Maxillaria fuscata ed in Brasile con il nome popolare: baunilha-falsa.
Sinonimi: Maxillaria hoehnei Schltr. 1921 – Maxillaria kreysigii Hoffmanns. ex Regel 1856 – Maxillaria leucocheila Hoffmannsegg 1843.
Questa specie è presente in Argentina insieme ad altre 4 dello stesso genere, in Ecquador, ma soprattutto in Brasile nella fascia sud orientale a 700 – 800 metri di altitudine (Rio Grande do Sul, Espírito Santo, Rio il de Janeiro, São Paulo, Rio il de Janeiro, Minas Gerais e Espírito Santo.
Le piante crescono sugli alberi più alti delle foreste dove possono trovare buona luce e nello stesso tempo trarre vantaggio dall’umidità delle nebbie.
Qualche pianta di Maxillaria picta vive anche su rocce interne alle foreste oppure su anfratti rocciosi esposti al sole, ma protetti da arbusti: le specie che si sviluppano sulle rocce soleggiate sono più compatte e con foglie più piccole.
Gli pseudobulbi della Maxillaria picta, sono solcati e portano due foglie apicali, lanceolate e recurve; in Autunno, dalla base delle nuove vegetazioni escono molte infiorescenze, corte e con fiori apicali resupinati e semi chiusi (3 cm. di diametro)
Il colore dei fiori varia dal giallastro al biancastro, con maculature rosso-bruno sull’esterno dei sepali e dei petali. Il labello è trilobato, color bianco crema con maculature violacee. I fiori sono estremamente fragranti.
Nota:
Le notizie e le descrizioni di ogni post del blog sono supportate da ricerche sulla letteratura esistente e sul web, ma si riferiscono esclusivamente a esperienze di coltivazione su orchidee presenti nella mia collezione.
Eventuali errori o incompletezze possono essere rimediati dalla vostra collaborazione.
Che bella fioritura, soprattutto dopo averne letto l’origine nella “Nota storica”!